INTERNET E' INTER NOS: 2,2 MILIARDI DI PERSONE NON HANNO ACCESSO INTERNET - TIM BERNERS-LEE FESTEGGIA IL 32ESIMO COMPLEANNO DEL WORLD WIDE WEB E LANCIA UN APPELLO AFFINCHÉ L’ACCESSO ALLA RETE DIVENTI UN DIRITTO FONDAMENTALE: “DA UN LATO SI PARLA DI GIOVANI NATIVI DIGITALI, DALL'ALTRO UN TERZO DELLA POPOLAZIONE MONDIALE PIÙ GIOVANE NON HA ACCESSO A INTERNET. SONO PERSONE A CUI VENGONO PRECLUSE POSSIBILITÀ COME LA DIDATTICA A DISTANZA. BASTEREBBERO 116 DOLLARI PER…”
Il web compie 32 anni, e il primo a festeggiare l'evento è - come deve essere - il suo papà, ovvero Tim Berners-Lee. L'inventore del World Wide Web ha visto crescere la sua creatura, e nel tempo è aumentata la preoccupazione (sua e non solo) che da opportunità la rete si potesse trasformare in un ambiente nelle mani di pochi e pieno di insidie.
Il "Nobel" dell'Informatica (l'A.M. Turing Award gli è stato consegnato nel 2017) ha più volte richiamato l'attenzione sul rischio che realtà come Google e Facebook fagocitassero la rete intera, e ha lanciato anche un appello per rendere il web migliore, libero da odio e violenza. Per questo motivo nel 2019 Berners-Lee ha proposto Contract for the Web, contratto da sottoscrivere per rispettare sulla rete princìpi di natura etica. Non solo: l'anno successivo ha contribuito alla nascita di Solid, piattaforma di archiviazione dei dati completamente open source creata per una gestione più equa e sicura dei dati personali.
Tutto questo, tuttavia, non basta: dopo 32 anni di (onorato?) servizio, il web ancora non è diffuso come dovrebbe. In questo tempo di pandemia si è dimostrato una vera e propria àncora di salvezza che ha consentito ai più giovani di continuare a studiare, e ai meno giovani di lavorare. Ed è proprio questa emergenza senza precedenti che ci ha fatto capire che serve un cambio di passo: "è tempo di reimmaginare per creare qualcosa di migliore", dice Tim Berners-Lee, trasformando la rete in uno strumento per la giustizia, per dare opportunità a tutti e per contribuire alla soluzione dei problemi.
É paradossale: da un lato si parla di giovani nativi digitali, dall'altro un terzo della popolazione mondiale più giovane non ha accesso a internet. In numeri, si parla di 2,2 miliardi di persone a cui vengono precluse possibilità come la didattica a distanza e la possibilità di restare in contatto con amici e parenti lontani. E se si ha la fortuna di essere online, il rischio è che ci si trovi davanti a contenuti fuorvianti, a disinformazione e persino a situazioni di abuso. Tutto sembra muoversi verso l'esclusione, quando è invece l'inclusione a dover essere ricercata.
Un giovane non connesso significa un'opportunità persa, dice il padre del web: così non si avrà mai la possibilità di condividere idee e innovazioni potenzialmente al servizio dell'umanità. Insomma, Berners-Lee continua a ribadire come l'accesso a internet debba essere considerato un diritto fondamentale alla stregua di altri: basterebbero 116 dollari per fornire agli esclusi gli strumenti di accesso alla rete, riporta un recente studio, per un investimento complessivo di 428 miliardi di dollari in 10 anni.
Senza contare poi il ritorno economico: un'altra ricerca ha stimato un incremento di 2 punti percentuali del PIL per ogni 10% di persone in più connesse alla rete. E se entro il 2030 tutti i Paesi in Via di Sviluppo avranno accesso alla banda larga si potranno ottenere addirittura benefici economici diretti per 8.700 miliardi di dollari.
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