CHE LEGAME C’E’ TRA VIRUS E CAMBIAMENTI CLIMATICI? SECONDO UNO STUDIO, IL DISGELO DEI GHIACCIAI PUÒ LIBERARE VIRUS E BATTERI NON PIÙ ATTIVI DA MILLENNI. SI TRATTA DI AGENTI PATOGENI CHE POTREBBERO LIBERARSI NELL’ARIA ED ENTRARE IN CONTATTO CON LE FALDE ACQUIFERE: TRA QUESTI IL VAIOLO, L’ANTRACE E PERSINO LA PESTE BUBBONICA, OLTRE AD ALTRE MALATTIE SCONOSCIUTE…

 

FRANCESCA SANTOLINI per la Stampa

disgelo ghiacci

Gli effetti del cambiamento climatico sono molteplici: temperature in aumento, scioglimento dei ghiacciai, innalzamento del livello del mare, siccità, minaccia alla biodiversità, migrazione umana. Tra tutti questi disastri in corso, ce n’è uno molto importante ma meno conosciuto dall’opinione pubblica. Secondo gli scenari più ottimistici, entro il 2100, il 30% del permafrost potrebbe scomparire. Iniziato da diversi anni, il disgelo di questo strato geologico, composto da ghiaccio e materia organica, minaccia di rilasciare quantità astronomiche di CO2, causando potenzialmente un riscaldamento globale ancora più significativo e rapido del previsto. Ma c’è di più.

 

Il permafrost, come un vaso di Pandora, conserva anche molti virus, sepolti da millenni, sconosciuti e potenzialmente molto pericolosi per l’uomo.

 

Ai tempi del coronavirus, rischia di passare sotto traccia la pubblicazione di uno studio, sulla autorevole rivista scientifica BiorXiv, che mette nero su bianco il vero rischio sanitario dei prossimi anni, causato dallo scioglimento dei ghiacci.

disgelo ghiacci

 

Lo studio, pubblicato a inizio gennaio, presenta i risultati di un progetto di ricerca iniziato nel 2015 da un team di ricercatori statunitensi e cinesi, che hanno analizzato il contenuto microbico delle carote di ghiaccio prelevate nell’altopiano del Tibet. I ricercatori hanno perforato uno strato di ghiacciaio profondo 50 metri per ottenere due campioni, e attraverso l’analisi microbiologica, hanno identificato 33 gruppi di virus, 28 dei quali sconosciuti e sepolti da millenni. 

 

Il ghiaccio rappresenta per gli scienziati un archivio che consente di studiare cosa è accaduto nel passato. Attraverso i carotaggi nelle aree fredde del pianeta, è possibile quindi fare un viaggio nel tempo per capire quali fossero le condizioni del nostro pianeta e quindi dell’atmosfera nel passato.

 

In questo caso, lo studio delle carote di ghiaccio ha permesso di ricostruire la storia climatica fino a 15mila anni fa. Ora il rischio è che, per effetto del cambiamento climatico, lo scioglimento dei ghiacci, liberi i batteri intrappolati per tutto questo tempo. Facendo arretrare anche i grandi ghiacciai himalayani, infatti, la crisi climatica può rilasciare nell’atmosfera antichi virus sconosciuti e quindi potenzialmente pericolosi per l’uomo che non ha gli anticorpi necessari per affrontarli.

ghiacciai scioglimento

 

I virus immagazzinati nel ghiaccio sono particolarmente complicati da estrarre e studiare, perché possono essere facilmente contaminati da elementi esterni. Gli scienziati hanno seguito un protocollo meticoloso per prevenire qualsiasi contaminazione e hanno poi utilizzato tecniche di microbiologia per decifrare il resto delle informazioni genetiche congelate nelle carote di ghiaccio.

 

 

Si tratta di agenti patogeni che potrebbero liberarsi nell’aria ed entrare in contatto con le falde acquifere: tra questi il vaiolo, l’antrace e persino la peste bubbonica, oltre ad altre malattie sconosciute. Tutto questo potrebbe accadere perché, mentre in condizioni normali ogni estate nel permafrost si scioglie uno strato di circa 50 cm di ghiaccio che d’inverno torna a formarsi, con il riscaldamento globale la copertura glaciale è in costante diminuzione.

 

scioglimento ghiacciai 3

Se la comparsa di alcuni virus oggi considerati sradicati, non rientra più nel campo della fantascienza, la minaccia arriverà a priori più dal disgelo del permafrost, che dalle carote perforate a 50 metri di profondità. Lo scioglimento dei ghiacciai - ovunque si verifichi - significa soprattutto la scomparsa di archivi virali e microbici insostituibili per gli scienziati, fondamentali per indagare sull'origine stessa della vita e l'emergere della biodiversità sul nostro pianeta.

 

A proposito di rischi futuri, il Global risk report 2020 del World economic forum, sostiene che tra i dieci rischi globali più probabili, i primi cinque sono ambientali. Tra i dieci rischi globali di maggiore impatto distruttivo, i rischi ambientali si trovano al primo, terzo e quarto posto. Le epidemie globali sono contemplate, ma con impatti minori. Il problema è che per contrastare il rischio climatico, il più probabile e più impattante non basta scoprire un vaccino. L’altro problema è che ci spaventa molto meno di quanto dovrebbe.

scioglimento ghiacciai 1

Ultimi Dagoreport

turicchi, giorgetti, sala

FLASH! - IL DILEMMA DI GIORGETTI: IL CAPO DELLE PARTECIPATE DEL TESORO E SUO FEDELISSIMO, MARCELLO SALA, NON HA INTENZIONE DI TRASLOCARE ALLA PRESIDENZA DI NEXI PER FARE POSTO AD ANTONINO TURICCHI, CHE VANTA PERO’ UN ‘’CREDITO’’ NEI CONFRONTI DEL MINISTRO DEL MEF PER AVER CONDOTTO IN PORTO LE TRATTATIVE ITA-LUFTANSA. MA ALLA PRESIDENZA DI ITA, INVECE DI TURICCHI, MELONI & C. HANNO IMPOSTO SANDRO PAPPALARDO, UN PILOTA PENSIONATO LEGATO AL CLAN SICULO DI MUSUMECI – ORA GIORGETTI SPERA CHE VENGA APPLICATA LA LEGGE CHE VIETA AI PENSIONATI DI STATO DI RICOPRIRE INCARICHI RETRIBUITI)…

donald trump

DAGOREPORT - LA DIPLOMAZIA MUSCOLARE DI TRUMP È PIENA DI "EFFETTI COLLATERALI" - L'INCEDERE DA BULLDOZER DEL TYCOON HA PROVOCATO UNA SERIE DI CONSEGUENZE INATTESE: HA RIAVVICINATO IL REGNO UNITO ALL'UE, HA RILANCIATO L'IMMAGINE DI TRUDEAU E ZELENSKY, HA RIACCESO IL SENTIMENT ANTI-RUSSO NEGLI USA - LA MOSSA DA VOLPONE DI ERDOGAN E IL TRACOLLO NEI SONDAGGI DI NETANYAHU (SE SALTA "BIBI", SALTA ANCHE IL PIANO DI TRUMP PER IL MEDIO ORIENTE) - I POTENTATI ECONOMICI A STELLE E STRISCE SI MUOVONO: ATTIVATO UN "CANALE" CON LE CONTROPARTI BRITANNICHE PER PREVENIRE ALTRI CHOC TRUMPIANI...

giorgia arianna meloni maria grazia manuela cacciamani gennaro coppola cinecitta francesco rocca

DAGOREPORT - MENTRE LE MULTINAZIONALI STRANIERE CHE VENIVANO A GIRARE IN ITALIA OGGI PREFERISCONO LA SPAGNA, GLI STUDIOS DI CINECITTÀ SONO VUOTI - SONDARE I PRODUTTORI PER FAVORIRE UNA MAGGIORE OCCUPAZIONE DEGLI STUDIOS È UN’IMPRESA NON FACILE SOPRATTUTTO SE A PALAZZO CHIGI VIENE L’IDEA DI NOMINARE AL VERTICE DI CINECITTÀ SPA, CARDINE DEL SISTEMA AUDIOVISIVO ITALIANO, MANUELA CACCIAMANI, LEGATA ALLE SORELLE MELONI, IN PARTICOLARE ARIANNA, MA DOTATA DI UN CURRICULUM DI PRODUTTRICE DI FILM “FANTASMA” E DOCUMENTARI “IGNOTI” – FORSE PER IL GOVERNO MELONI È STATA PIÙ DECISIVA LA FEDE POLITICA CHE IL POSSESSO DI COMPETENZE. INFATTI, CHI RITROVIAMO NELLA SEGRETERIA DI FRANCESCO ROCCA ALLA REGIONE LAZIO? LA SORELLA DI MANUELA, MARIA GRAZIA CACCIAMANI, CHE FU CANDIDATA AL SENATO NEL 2018 NELLE LISTE DI FRATELLI D’ITALIA - QUANDO DIVENTA AD DI CINECITTÀ, CACCIAMANI HA LASCIATO LA GESTIONE DELLE SUE SOCIETÀ NELLE MANI DI GENNARO COPPOLA, IL SUO COMPAGNO E SOCIO D'AFFARI. QUINDI LEI È AL COMANDO DI UNA SOCIETÀ PUBBLICA CHE RICEVE 25 MILIONI L'ANNO, LUI AL TIMONE DELL’AZIENDA DI FAMIGLIA CHE OPERA NELLO STESSO SETTORE…

consiglio europeo giorgia meloni viktor orban ucraina zelensky ursula von der leyen

LE DECISIONI ALL’UNANIMITÀ IN EUROPA SONO FINITE: IERI AL CONSIGLIO EUROPEO IL PRIMO PASSO PER IL SUPERAMENTO DEL VETO, CON L’ISOLAMENTO DEL PUTINIANO VIKTOR ORBAN SUL PIANO IN CINQUE PUNTI PER L’UCRAINA – GIORGIA MELONI NON POTEVA SFILARSI ED È RIUSCITA A RIGIRARE LA FRITTATA CON MATTEO SALVINI: NON ERA UN DESIDERIO DI TRUMP CHE I PAESI EUROPEI AUMENTASSERO FINALMENTE LE SPESE PER LA DIFESA? DI CHE TI LAMENTI? - ANCHE LA POLEMICA DEL LEGHISTA E DI CONTE SUI “SOLDI DEGLI ASILI CHE FINISCONO IN ARMAMENTI” È STATA AGILMENTE NEUTRALIZZATA DALLA SORA GIORGIA, CHE HA FATTO “VERBALIZZARE” LA CONTRARIETÀ DELL’ITALIA ALL’UTILIZZO DEI FONDI DI COESIONE…