“È STATA LEGITTIMA DIFESA” – ARCHIVIATA L’INCHIESTA SU FREDY PACINI, IL GOMMISTA DI AREZZO CHE SPARÒ AL LADRO UCCIDENDOLO - L’OMICIDIO NEL 2018. LA DECISIONE DOPO CHE IL GIUDICE AVEVA CHIESTO UN SUPPLEMENTO DI INDAGINI. UNO DEI BANDITI ERA ENTRATO NEL NEGOZIO-MAGAZZINO CON UNA TORCIA CHE PACINI, NELL’OSCURITÀ, AVEVA SCAMBIATO PER UNA PISTOLA”- SUL CASO ERA INTERVENUTO PIU’ VOLTE SALVINI: “BASTA GIUSTIZIA ALLA PALAMARA”
Marco Gasperetti per corriere.it
È stata legittima difesa. Archiviata l’inchiesta su Fredy Pacini, il gommista di 58 anni che nel 2018 sparò a un rapinatore uccidendolo. La decisione presa dal gip di Arezzo, Fabio Lombardo, che ha archiviato le accuse di omicidio colposo ed eccesso di legittima difesa. La decisone è stata presa dopo che il giudice aveva chiesto un supplemento di indagini. Commosso Pacini che, agli amici, ha detto di essere finalmente uscito da questo incubo ribadendo che non voleva uccidere e ha tentato solo di difendersi.
L’episodio era accaduto il 28 dicembre del 2018 a Monte San Savino, in provincia di Arezzo. Quella notte due banditi avevano sfondato con un piccone la vetrata del negozio-magazzino di Monte San Savino dove il commerciante aveva deciso di dormire, armato di pistola, dopo aver subito una raffica di furti e tentativi di rapine.
Uno di loro era poi entrato con una torcia che Pacini, nell’oscurità, aveva scambiato per una pistola. «Ho avuto la sensazione che quell’uomo volesse raggiungermi. Era spavaldo, pericoloso — aveva raccontato il gommista alle figlie Ilena e Marika e alla moglie Luciana —. Allora ho mirato alle gambe e ho sparato dall’alto verso il basso e quando ho visto il ladro fuggire dalla finestra credevo di non averlo colpito. Invece...».
Un supplemento di indagini di sei mesi
Invece due dei cinque proiettili avevano raggiunto Vitalie Tonjoc, un giovane moldavo di 26 anni con alcuni precedenti penali, a una coscia e gli avevano reciso l’arteria femorale. L’uomo era morto in pochi minuti. Il gip di Arezzo, Fabio Lombardo, aveva respinto l’archiviazione chiesta dal pm chiedendo alla procura un supplemento indagini di sei mesi.
Sul caso era intervenuto più volte anche Matteo Salvini, allora ministro degli Interni. «Assurdo costringere un uomo perbene come Fredy Pacini ad aspettare altro tempo prima della meritata archiviazione grazie alla nuova legge sulla legittima difesa — aveva detto recentemente —. Basta giustizia «alla Palamara», la difesa è sempre legittima, il 10 settembre andrò a sostenere questo onesto lavoratore e la sua comunità».
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