FERMI TUTTI! NON E’ STATO BOSSETTI AD UCCIDERE YARA - UNA LETTERA ANONIMA SCAGIONEREBBE IL MURATORE: "L'ASSASSINO È UN OPERAIO POLACCO" - L’UOMO SAREBBE STATO, A SUA VOLTA, UCCISO DAI COMPLICI CHE ORA MINACCEREBBERO BOSSETTI
Una nuova svolta nel caso Yara potrebbe far sperare Bossetti. O almeno, scagionarlo dall’accusa di omicidio. Secondo quanto riportato in due lettere anonime arrivate nella redazione del settimanale Oggi, sarebbe stato un muratore polacco a uccidere Yara Gambirasio, alla presenza di Massimo Bossetti.
Secondo l’anonimo che le ha scritte, in un italiano non privo di errori grammaticali, il “vero” assassino sarebbe dunque un muratore polacco, che beveva troppo e quando era ubriaco diventava violento.
L’uomo sarebbe poi stato ucciso dai complici in un cantiere, dove avrebbero simulato un infortunio sul lavoro facendolo cadere da un ponteggio. I complici, favoreggiatori e testimoni dell’omicidio, minaccerebbero e costringerebbero al silenzio Bossetti.
La lettera - Il muratore di Mapello avrebbe assistito impotente all’omicidio, sarebbe stato male e poi sarebbe scappato terrorizzato: “Certo che signor Bossetti non potrà mai dire tutta la verità visto cosa hanno fatto sorella, piena di botte poveretta”, scrive l’anonimo nella prima lettera.
E nella seconda aggiunge: “Nessuna meraviglia qualcuno se la prenda con sorella di Massi. Lui non può, non deve proprio parlare ok? (in trappola)... Il Massi ricordo che è scappato dalla spavento... certo eravamo in diversi e voi non lo capite”. Le lettere, afferma Oggi, hanno il timbro postale di Padova e l’indicazione che provengono da Santa Giustina in Colle, in provincia di Padova.
L’anonimo scrittore - Nelle 59 mila pagine dell’inchiesta c’è una sola persona che proviene da Santa Giustina. Si tratta di Roberto Benozzo, il datore di lavoro di Mohamed Fikri, il piastrellista fermato con l’accusa di aver ucciso Yara e prosciolto dopo due anni.
BOSSETTI ARRESTATO bossetti arrestato per l omicidio di yara gambirasioYARA GAMBIRASIO - MASSIMO BOSSETTI bossetti moglie
“Dall’inchiesta Roberto è uscito pulito ma distrutto dai sospetti” - hanno confidato a Oggi la mamma e la sorella di Benozzo – “è un mitomane che vuole attirare la vostra attenzione”. Sta alla magistratura adesso verificare se si tratti davvero di un mitomane o se la segnalazione porterà a nuove indagini.