big abusivismo licata

UNA PENISOLA ABUSIVA - A LICATA GLI ABITANTI SI RIBELLANO ALLA DEMOLIZIONE DELLE VILLETTE ABUSIVE CHE INFESTANO LA COSTA: “PERCHE’ PROPRIO A NOI?” - TRA MINACCE ALLE DITTE ED ESPOSTI ASSAI IMPROBABILI, E’ GUERRA A RUSPE E ISTITUZIONI. IN ITALIA 6 MILIONI DI PERSONE VIVONO IN CASE ABUSIVE

Gian Antonio Stella per il “Corriere della Sera

 

LICATA PROTESTALICATA PROTESTA

«Picchì giustu a 'nattre ?» Gli abusivi di Licata non si danno pace. E sono in rivolta contro la demolizione dei loro villini fuorilegge. Con tutte le case abusive che ci sono, strillano, «picchì giustu a 'nattre ?», perché proprio a noi? E siccome è terra pirandelliana, non manca il tocco pirandelliano.

 

E cioè un «esposto querelatorio» (testuale) dell' associazione «Periscopio, Osservatorio permanente sul rispetto della legalità» (testuale bis) contro il prefetto, il sindaco, il dirigente dell' ufficio urbanistica e magari pure la magistratura agrigentina che avrebbero «prevaricato nelle loro funzioni istituzionali nella nota e triste vicenda...» Sic.

 

LICATA PROTESTA ANTI DEMOLIZIONILICATA PROTESTA ANTI DEMOLIZIONI

Che gli abusivi non siano solo a Licata è vero. Come ha scritto in Breve storia dell' abuso edilizio in Italia l' urbanista Paolo Berdini, dal 1948 al 2010 (e mancano gli ultimi sei anni) sono stati costruiti illegalmente «oltre 453.000 interi edifici, 7.314 all' anno, 20 al giorno. Il numero degli alloggi è di oltre 1.700.000». Significa che «circa 6 milioni di abitanti vivono in aree urbane abusive».

 

LICATALICATA

«È opportuno sottolineare ancora», aggiunge, «che il dato appena riportato è quello relativo alla totalità dell' abuso: si tratta dunque soltanto del numero degli edifici (e degli alloggi) integralmente costruiti fuori di ogni regola urbanistica. A questi dati vanno poi aggiunti gli abusi cosiddetti minori, quelli cioè relativi all' aumento di alloggi per sopraelevazioni o per ampliamento di edifici regolarmente autorizzati».

 

A farla corta: un italiano su sei vive o fa le vacanze in case parzialmente o totalmente fuorilegge. Possibile? Certo. Un abusivo è un abusivo, mille abusivi possono condizionare l' elezione d' un sindaco, un milione di abusivi possono determinare chi va a Palazzo Chigi.

LICATA LICATA

 

E lo sanno così bene, quei cittadini che hanno scelto di infischiarsene delle regole, da avere fregato lo Stato perfino sui condoni offerti loro dal 1985 in qua. Infatti le sanatorie prevedevano che la richiesta di condonare gli abusi (unita al versamento del 10% della somma pretesa) fosse sufficiente a bloccare l' iter giudiziario e le ruspe. E questo fecero, moltissimi: pagarono la prima rata e ciao.

 

Ben sapendo che la burocrazia avrebbe impiegato decenni a sbrigare le pratiche.

ABUSIVISMO LICATAABUSIVISMO LICATA

Il risultato è nel Rapporto appena presentato al Senato dal Centro Studi Sogeea: a trent' anni dal primo condono, «in Italia rimangono ancora 5.392.716 domande da evadere: si tratta di poco più di un terzo rispetto al totale di quelle presentate, che ammonta a 15.431.707».

 

LICATALICATA

Di più: «Si può stimare che i mancati introiti per le casse del nostro Paese siano pari a 21,7 miliardi di euro». Per dare un' idea della cifra, dice Sandro Simoncini, direttore scientifico del Centro Studi e presidente di Sogeea, «stiamo parlando di denaro equivalente a circa 1,4 punti del Pil italiano». O se volete «il prodotto interno lordo dell' Estonia».

 

È la conferma degli studi del Cresme e dello stesso Berdini e cioè che finanziariamente i condoni sono stati un bidone: per rastrellare in tutto poco più di 15 miliardi di euro d' oggi, lo Stato ne ha poi dovuto spendere 45 in oneri d' urbanizzazione. Il triplo.

 

FONZO E DI NATALEFONZO E DI NATALE

In questo contesto disastroso, segnato da una storia che stando a Legambiente ha visto ignorare nel 99,3% dei casi perfino le (poche) ordinanze di demolizione decise con sentenza definitiva, la Procura di Agrigento diretta da Renato Di Natale e Ignazio Fonzo cerca da qualche anno di ripristinare un minimo di legalità.

 

Imponendo ai sindaci e agli uffici comunali, minacciati di denuncia per omissione di atti d' ufficio, di mandare finalmente le ruspe almeno là dove esistono quelle ordinanze vecchie di anni e anni.

 

IL SINDACO DI LICATA ANGELO CAMBIANOIL SINDACO DI LICATA ANGELO CAMBIANO

Hanno cominciato buttando giù gli scheletri orrendi di un albergo e qualche villino che stupravano lo stupendo sperone di marna bianca della Scala dei Turchi. Poi una serie di case abusive nel territorio archeologico della Valle dei Templi. Poi ancora in una realtà assai complicata come Palma di Montechiaro.

 

E infine a Licata, 38 mila abitanti, dove negli ultimi decenni erano state tirati su migliaia di edifici abusivi. Dei quali 216 colpiti da ordinanze inappellabili di demolizione dopo sentenze definitive arrivate a conclusione di un calvario giudiziario di ricorsi, esposti, battaglie di cavilli e codicilli. Sentenze a volte di venti o 25 anni fa.

 

PAOLO BERDINIPAOLO BERDINI

Tutte seconde case, quasi tutte attaccate al mare, costruite in violazione del limite insuperabile della distanza dalla battigia. Tanto per capirci: villini abitati solo per farci le vacanze da professionisti, impiegati, artigiani, piccola borghesia non oppressa affatto dalla necessità assoluta di avere un tetto sulla testa. Buttati giù quei villini, non c' è una famiglia che debba dormire all' addiaccio.

 

Non basta: tutti gli edifici, dopo il rifiuto di chi li aveva costruiti di rispettare l' ordine di demolire, erano stati automaticamente acquisiti dal Comune. Che dopo averne preso possesso formalmente, così come è successo moltissime volte anche altrove, ma soprattutto nel Mezzogiorno, aveva lasciato dentro i vecchi proprietari come fossero inquilini. Anzi, inquilini trattati coi guanti: non solo non pagavano l' affitto ma neanche l' Imu.

 

CASE ABUSIVE NELLA VALLE DEI TEMPLI DI AGRIGENTO CASE ABUSIVE NELLA VALLE DEI TEMPLI DI AGRIGENTO

Erano o no del Comune, le villette? Pagasse il Comune... L' applicazione della legge si è rivelata faticosissima. Ricorsi urgenti al Tar. Proteste contro il sindaco Angelo Cambiano, che dopo tanti sindaci pavidi o distratti (se non conniventi) ha prima imposto a quegli «inquilini-ex proprietari» di pagare da 60 a 120.000 euro di affitti arretrati e poi ha recuperato i soldi per le demolizioni. Occupazioni del municipio di Licata.

 

CASE ABUSIVE NELLA VALLE DEI TEMPLI DI AGRIGENTOCASE ABUSIVE NELLA VALLE DEI TEMPLI DI AGRIGENTO

Cortei di mamme coi bambini in braccio per bloccare le ruspe. Una lettera anonima con minacce di morte al vincitore dell' appalto per i primi venti abbattimenti: «Vattene da Licata o ti ammazziamo». Appelli alla Regione: «Perché proprio adesso, dopo anni? Perché proprio noi se in Sicilia ci sono un milione di case abusive? Perché non aspettare un nuovo disegno di legge sul riordino delle coste?»

 

Una cosa è certa: al di là della sorte di quei villini e del destino personale di chi li ha costruiti, c' è da sperare che quel sindaco, quel prefetto, quei magistrati, quel piccolo imprenditore edile e i suoi operai alla guida delle ruspe non vengano lasciati soli. A Licata, in questi giorni, lo Stato sta giocandosi la faccia.

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…

andrea orcel francesco milleri giuseppe castagna gaetano caltagirone giancarlo giorgetti matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL RISIKONE È IN ARRIVO: DOMANI MATTINA INIZIERÀ L’ASSALTO DI CALTA-MILLERI-GOVERNO AL FORZIERE DELLE GENERALI. MA I TRE PARTITI DI GOVERNO NON VIAGGIANO SULLO STESSO BINARIO. L’INTENTO DI SALVINI & GIORGETTI È UNO SOLO: SALVARE LA “LORO” BPM DALLE UNGHIE DI UNICREDIT. E LA VOLONTÀ DEL MEF DI MANTENERE L’11% DI MPS, È UNA SPIA DEL RAPPORTO SALDO DELLA LEGA CON IL CEO LUIGI LOVAGLIO - DIFATTI IL VIOLENTISSIMO GOLDEN POWER DEL GOVERNO SULL’OPERAZIONE DI UNICREDIT SU BPM, NON CONVENIVA CERTO AL DUO CALTA-FAZZO, BENSÌ SOLO ALLA LEGA DI GIORGETTI E SALVINI PER LEGNARE ORCEL – I DUE GRANDI VECCHI DELLA FINANZA MENEGHINA, GUZZETTI E BAZOLI, HANNO PRESO MALISSIMO L’INVASIONE DEI CALTAGIRONESI ALLA FIAMMA E HANNO SUBITO IMPARTITO UNA “MORAL SUASION” A COLUI CHE HANNO POSTO AL VERTICE DI INTESA, CARLO MESSINA: "ROMA DELENDA EST"…