carbonara al pomodoro

“LIMITATEVI AGLI HAMBURGER” - LA CARBONARA AL POMODORO DEL "NEW YORK TIMES" MANDA IN TILT GLI UTENTI ITALIANI: “SAREBBE COME GIOCARE A CALCIO CON UN PALLONE QUADRATO” - CENTINAIA I COMMENTI DI SDEGNO ALLA RICETTA PUBBLICATA DALLA TESTATA USA, CHE HA STRAVOLTO LA PREPARAZIONE ORIGINALE (MANCANO ANCHE GUANCIALE E PECORINO) - IL PARADOSSO E' CHE LE ORIGINI DELLA CARBONARA POTREBBERO ESSERE LEGATE AGLI USA...

Alessandro Vinci per corriere.it

 

carbonara al pomodoro

Carbonara con pomodoro. Tre parole e venti lettere per descrivere una ricetta che farebbe accapponare la pelle a ogni italiano che si rispetti. Con tanto di effetto sorpresa, perché a concepire una tale eresia culinaria non è stato un improvvisato creator in vena di esperimenti, ma addirittura il New York Times. O meglio, la sua collaboratrice per la sezione «Cooking» Kay Chun. E le reazioni dei lettori di casa nostra non si sono fatte attendere.

 

«Gusto brillante»

«Smoky tomato carbonara» («Carbonara affumicata al pomodoro»): questo il nome della pasta della discordia, condivisa dalla prestigiosa testata Usa anche sui suoi profili social. «I pomodori non saranno tradizionali nella carbonara – premette la didascalia che accompagna il link – ma danno un gusto brillante a questo piatto».

 

Effettivamente è proprio quanto recita il testo della ricetta, tra i cui ingredienti figurano non solo «due cucchiai di concentrato di pomodoro» per arricchire (o rovinare, a seconda dei punti di vista) il classico sugo all’uovo, ma anche «8 once (poco più di 200 grammi, ndr) di pomodorini tagliati a metà» da aggiungere nelle ultime fasi della cottura. Non bastasse, Chun impiega il parmigiano al posto del pecorino e la pancetta al posto del guanciale «poiché è facilmente reperibile e fornisce una bella nota affumicata»: altri due sgarbi in piena regola ai puristi della pietanza.

 

Pioggia di commenti

carbonara al pomodoro

Apriti cielo: pubblicato giovedì sera, il post non ha impiegato molto a incassare centinaia di commenti simpaticamente antiamericani. Su Twitter si legge per esempio: «Non toccate il nostro patrimonio culturale, limitatevi agli hamburger», «Siete appena atterrati su Marte… ma non riuscite a capire una ricetta così semplice», «Ok, questo è davvero troppo» e «Lo state facendo solo per fare un dispetto a noi italiani, non è vero?».

 

Qualcuno fa anche il verso alla già citata didascalia: «Coste ghiacciate e abbondanti banchise non saranno tradizionali su una spiaggia tropicale, ma danno un freddo brillante a questa vacanza ai Caraibi». Geniale. Il popolo di Facebook non si dimostra da meno: «La verità è che non ve la meritate la carbonara», «La carbonara non è un’opinione», «No, no, ve prego. Questo è un peccato capitale» e «Sarebbe come giocare a calcio con un pallone quadrato».

 

CARBONARA

Un utente analizza poi: «Il pomodoro non ha senso anche se qualcuno volesse “decostruire” il piatto. È troppo acquoso, non si mischia assolutamente col genere e la cottura dell’uovo, rovinerebbe il gusto del guanciale (o pancetta, o speck o zucchine nella variante vegetariana) il cui punto è essere croccante». Impossibile dargli torto. Eppure diverse lettrici hanno raccontato, commentando la ricetta sul sito, di essere rimaste piacevolmente sorprese dalla sua riuscita.

 

Un piatto «americano»?

Curiosamente, le origini stesse della carbonara potrebbero essere legate proprio agli Stati Uniti. Secondo la cosiddetta «ipotesi alleata», infatti, il piatto sarebbe nato nel periodo immediatamente successivo alla liberazione di Roma del 1944, quando qualcuno ebbe l’idea di condire la pasta con la pancetta e le uova (in polvere) che le truppe americane distribuivano alla popolazione. In particolare, a diffondere la ricetta nella Capitale sarebbe stato il cuoco bolognese Renato Gualandi, all’epoca al seguito dei vertici militari alleati.

carbonara

 

Tuttavia c’è chi sostiene si tratti dell’evoluzione di un piatto di origini abruzzesi che anticamente si chiamava «cacio e ova». Alla misteriosa questione il giornalista del Corriere Alessandro Trocino ha perfino dedicato un libro: «La carbonara non esiste», edito da Giunti nel 2019. Una cosa è però certa: questa del pomodoro non si era davvero mai sentita.

 

 

 

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