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“LOS ANGELES, L’INTERA AMERICA E TUTTO IL MONDO HANNO PERSO UN EROE”- COMMOZIONE AI GRAMMY AWARDS PER LA MORTE DI KOBE BRYANT, CELEBRATO DURANTE L’ASSEGNAZIONE DEI PREMI PROPRIO NEL SUO STAPLES CENTER – ALICIA KEYS VISIBILMENTE COMMOSSA: “IL MIO CUORE È A PEZZI MENTRE SONO QUI SU QUESTO PALCO, NELL’ARENA CHE KOBE BRYANT HA COSTRUITO” – L’OMAGGIO DI LIZZO, JOHN LEGEND, DJ KHALED, MEEK MILL, RODDY RICH E KIRK FRANKLIN & YG … - VIDEO

 

Da "sport.sky.it"

 

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In condizioni normali sarebbe stata la serata di Billie Eilish — capace di aggiudicarsi i quattro premi più importanti assegnati durante la serata dei Grammys — ma nella sua Los Angeles, all’interno proprio del suo Staples Center, una delle cerimonie musicali più importanti dell’anno si è presto trasformata in un omaggio e un tributo al n°8/24 dei Lakers: “Questa serata è per Kobe!”, ha annunciato al via dello show la cantante hip-hop/soul Lizzo, prima di attaccare proprio con le parole “I’m crying” (sto piangendo) il suo pezzo “Cuz I love you”.

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Poi è toccato alla presentatrice della serata, Alicia Keys, tornare sulla tragedia che ha toccato da vicino così tanto la città e gli abitanti di Los Angeles, che per 20 anni hanno potuto vedere da vicino il Kobe Bryant Show. “Siamo qui per celebrare i migliori artisti dell’anno — ha detto — ma a essere onesti dentro di noi ora sentiamo soltanto una grandissima tristezza perché poche ore fa Los Angeles, l’intera America e tutto il mondo ha perso un eroe.

 

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Il mio cuore è letteralmente spezzato mentre sono qui su questo palco, nell’arena che Kobe Bryant ha costruito”. “The house that Kobe Bryant built” è un modo di dire spesso utilizzato in America che ricorda la famosa frase coniata per il campione di baseball Babe Ruth e per lo Yankee Stadium a New York.

 

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E così, durante lo show — sia durante il discorso di Alicia Keys che nel corso dell’esibizione di John Legend, DJ Khaled, Meek Mill, Roddy Rich, Kirk Franklin & YG — sui maxi schermi dello Staples Center sono apparse le immagini di Kobe Bryant con la maglia gialloviola dei suoi Lakers. Un’immagine comune, all’interno di quell’arena, ma che stavolta nessuno avrebbe mai voluto vedere.

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