CHE ROTTURA DI MARÒ – LA CORTE SUPREMA NON DECIDE SUL PERMESSO DI LATORRE ED È IL 29ESIMO RINVIO IN QUASI TRE ANNI – INTANTO LA POLIZIA NON HA ANCORA CONCLUSO IL RAPPORTO CON I CAPI D’IMPUTAZIONE – CAMBIA L’AMBASCIATORE ITALIANO A NEW DEHLI: ARRIVA ANGELONI

1 – “IN INDIA UN NUOVO AMBASCIATORE MENTRE SUI MARO’ AUMENTANO I DISPETTI”

Lancio stampa di “Panorama

 

 salvatore girone Massimiliano Latorre  salvatore girone Massimiliano Latorre

L’Italia ha deciso di cambiare l’ambasciatore a Nuova Delhi e di avviare cosi? nuove relazioni con l’India nell’intricata vicenda dei due maro? Massimiliano Latorre e Salvatore Girone. Lo scrive Panorama sul numero in edicola da domani, mercoledi? 14 gennaio (in anticipo di un giorno sul normale calendario per un numero speciale dedicato al terrorismo islamico). Daniele Mancini dal 2 marzo sara? il nuovo ambasciatore presso la Santa Sede e in India sara? sostituito da Lorenzo Angeloni, oggi in Vietnam.

 

Salvatore Girone Massimiliano LatorreSalvatore Girone Massimiliano Latorre

In attesa che la Corte suprema indiana decida se accogliere la richiesta italiana di allungare la convalescenza di Latorre, operato lo scorso 5 gennaio (la nuova udienza e? slittata a domani, mercoledi? 14 gennaio), emergono altri dettagli sui difficili rapporti bilaterali. Secondo Panorama, infatti, al ministro della Difesa, Roberta Pinotti, il 22 dicembre 2014 venne negato il permesso di sorvolo nello spazio aereo indiano: Pinotti, in Afghanistan per gli auguri di Natale al contingente italiano, sarebbe voluta andare anche da Girone. Anche se la richiesta fu fatta all’ultimo minuto, gli indiani risposero di no anche perche? in quel momento l’ambasciatore Mancini era in Italia. Un’evidente ripicca

 

 

2 - MARÒ SE 29 RINVII VI SEMBRAN POCHI

Roberto Fabbri per “il Giornale

 

ROBERTA PINOTTI FA JOGGINGROBERTA PINOTTI FA JOGGING

L'ennesimo rinvio di un'udienza nel caso dei marò italiani Massimiliano Latorre e Salvatore Girone potrebbe apparire in sé poca cosa. Il giudice Dattu, che il 16 dicembre scorso aveva negato la prima richiesta di proroga dei termini del rientro in India per il marò tornato in Italia lo scorso settembre a seguito di un ictus, ha spiegato di non ritenere appropriato che la Corte Suprema da lui presieduta deliberi sulla richiesta di Latorre di vedersi prorogata per ragioni di salute la licenza per rimanere in Italia che scadeva proprio ieri. E per questa ragione ha stabilito che a decidere in proposito dovranno essere altri giudici, in un'udienza fissata per domani.

 

Poca cosa, si diceva. Non fosse che questo piccolo rinvio va ad aggiungersi a una lista lunghissima cominciata già quattro giorni dopo lo sbarco a Kochi dei due militari italiani, fermati e accusati di duplice omicidio. Talmente lunga, questa lista, da far sospettare un intento strumentale e provocatorio verso il nostro Paese da parte di autorità giudiziarie indiane che non sembrano molto indipendenti dal potere politico.

ROBERTA PINOTTI ROBERTA PINOTTI

 

Lo dimostrerebbe, oltre alla sequenza di commenti da parte di dirigenti indiani molto severi nei confronti di Latorre e Girone - tra i più recenti quello di Sonia Gandhi, l'ex premier di origini italiane spesso accusata dai suoi avversari di pregiudizio favorevole ai nostri fucilieri di Marina - una notizia di ieri che ha dell'incredibile: contrariamente a quanto ha scritto la stampa locale - che ne ha pubblicato delle anticipazioni - la Nia (la polizia antiterrorismo indiana) non ha ancora materialmente scritto il rapporto con i capi d'imputazione a carico dei due militari italiani, e questo nonostante le indagini siano state concluse oltre un anno fa. La Nia sarebbe ancora in attesa, prima di depositare il rapporto presso il tribunale speciale di New Delhi permettendogli di discutere il caso, di indicazioni da parte del governo su quale tipo di legge invocare contro Latorre e Girone dopo che la legge antipirateria è stata esclusa un anno fa. Campa cavallo.

 

I due marò italiani in IndiaI due marò italiani in India

Vale la pena a questo punto proporre un elenco dei più significativi rinvii subiti dai due marò italiani in questi ormai quasi tre anni di odissea indiana. Come ricordavamo, si cominciò quasi subito il malaugurato sbarco a Kochi del 19 febbraio 2012: già il 23, data d'inizio del processo, l'Alta Corte dello Stato del Kerala decise di rinviare di cinque giorni la sentenza sul ricorso italiano contro la denuncia per l'omicidio di due pescatori. Ma il 28 febbraio fu solo il principio di una serie di ulteriori rinvii: prima al 2 marzo, poi al 6, poi ancora al 9, al 15 e al 20 marzo. Dopo altri rimandi si arriva al 9 maggio, quando la Corte Suprema rinvia al 26 luglio un altro nostro ricorso sulla legittimità costituzionale dell'arresto.

 

Il 14 dicembre - ultimo giorno utile - la Corte Suprema rinvia la sentenza sulla giurisdizione del caso: il 18 marzo 2013 nuovo rinvio al 2 aprile. In attesa del rapporto Nia (che come abbiamo visto ancora non si è visto), il 6 dicembre 2013 il tribunale rinvia l'udienza di un mese. Si «rimbalzerà» poi prima al 30 gennaio poi al 25 febbraio 2014. Ancora rinvii della Corte Suprema il 3 e il 10 febbraio, mentre l'udienza del Tribunale speciale viene rinviata dal 31 marzo al 31 luglio e poi ancora al 14 ottobre. Vi abbiamo fatto grazia dei rinvii minori. In totale, salvo dimenticanze, ne abbiamo contati 29.

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