IL LUSSO DI RICICLARE STRACCI VECCHI – I BRAND DI LUSSO STANNO FIUTANDO L’AFFARE E SI STANNO “RICICLANDO” NELLA RIVENDITA DI PEZZI USATI: OLTRE A COLOSSI ONLINE CHE RIVENDONO CAPI USATI COME VESTIAIRE COLLECTIVE, VINTED, DEPOP, OGGI ANCHE LE MAISON HANNO CAPITO LE POTENZIALITÀ DEL MERCATO CHE ENTRO IL 2026 DOVREBBE VALERE 218 MILIONI DI DOLLARI – PIERPAOLO PICCIOLI HA IDEATO VALENTINO VINTAGE PER METTERE IN VENDITA CAPI D'EPOCA. E ALESSANDRO MICHELE HA LANCIATO VAULT, PIATTAFORMA IN CUI SI MESCOLANO…
Estratto dell’articolo di Veronica Timperi per “il Messaggero”
Abiti di lusso che vivono una seconda vita passando di mano in mano, da un proprietario all'altro, raccontando storie sempre nuove di moda ma anche di ambiente. Un tempo sembrava un'utopia, oggi è la nuova frontiera della moda sostenibile che si chiama reselling, letteralmente rivendita, e consiste nel rimettere in circolo pezzi usati firmati, in gergo definiti pre-loved.
Un'ulteriore spinta verso le pratiche di riciclo che servono a ridurre l'impatto ambientale di un settore come la moda che sta muovendo passi da gigante in questo senso, riorganizzando tutta la filiera, usando materiali alternativi, dimezzando il numero delle collezioni, e facendo diventare gli scarti risorsa.
Tutto questo ha portato il settore da essere il secondo più inquinante al mondo (dietro l'industria petrolifera), a scendere, stando agli ultimi dati di McKinsey & Company, al sesto posto. Anche se, nonostante gli sforzi, la moda genera emissioni di gas serra annuali pari alle economie combinate di Francia, Germania e Regno Unito.
LA SOLUZIONE
Tanto ancora c'è da fare e la soluzione, secondo gli analisti è proprio il reselling. Oltre a colossi online che rivendono capi usati come Vestiaire Collective, Vinted, Depop, oggi anche i grandi brand hanno capito le potenzialità del mercato e stanno spingendo sulla circolarità garantita dalla rivendita di articoli di lusso usati realizzando in casa progetti digitali. Un mercato nuovo e in evoluzione che piace ai ragazzi, alla Generazione Z attenta all'ambiente, ma anche ai collezionisti di moda e che prevede un giro d'affari di 218 miliardi di dollari nel 2026.
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A settembre 2020 Zalando aveva precorso la tendenza lanciando la categoria second hand, seguito da Farfecht che ha comprato la piattaforma resale Luxclusif. I marchi di lusso hanno fiutato l'affare e il gruppo Kering nel marzo 2021 è entrato con una quota di circa il 5% nel capitale di Vestiaire Collective.
Mentre lo scorso anno Gucci ha lanciato Vault, piattaforma modellata sull'estetica eclettica dello stilista Alessandro Michele, in cui sono mescolati, oltre a pezzi vintage più o meno introvabili della maison, brand di nicchia emergenti in linea con lo stile del marchio dalla doppia G.
CAMPAGNE SOCIAL
Pierpaolo Piccioli, da sempre attento a sintonizzare la casa di moda romana in chiave etica e sostenibile, ha ideato Valentino Vintage, un progetto attraverso cui il brand ha messo in vendita diversi capi d'epoca, recuperati dalle clienti mediante una campagna social, appoggiandosi a quattro boutique vintage di New York, Milano, Los Angeles e Tokyo. Chi vende un capo usato riceve un credito da utilizzare per gli acquisti di abiti e accessori delle nuove collezioni Valentino.
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