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MACAO MERAVIGLIAO - NONOSTANTE LE DIMENSIONI, L’EX COLONIA PORTOGHESE POTREBBE PRESTO DIVENTARE IL POSTO PIÙ RICCO DEL PIANETA. MA C’È L’ALTRA FACCIA DELLA MEDAGLIA: L’ECONOMIA DELLA REGIONE AUTONOMA SI BASA SU GIOCO D’AZZARDO E TURISMO - CENTINAIA DI GIOVANI E AUDACI RAGAZZE ARRIVANO ATTRATTE DAL MONDO ESCLUSIVO E FINISCONO PER FARE LE PROSTITUTE, DIPENDENTI DAGLI STESSI CASINÒ DELLA CITTÀ…

 

 

 

Federico Giuliani per https://it.insideover.com

 

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Per alcuni è solo un paradiso artificiale costruito a tavolino, dove ricchi e ricconi si intrattengono giocando d’azzardo in uno degli oltre 40 casinò presenti. Per altri è una Hong Kong “che ce l’ha fatta”, cioè un territorio autonomo che non ha respinto in alcun modo l’abbraccio della madrepatria. Macao è una regione autonoma della Cina di poco più di 115 chilometri quadrati che ospita una popolazione di quasi 623 mila anime.

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Eppure, nonostante le dimensioni irrisorie, l’ex colonia portoghese potrebbe presto diventare il posto più ricco del pianeta. Il pil pro capite sfonda il tetto degli 80 mila dollari, e gli abitanti di Macao sono sempre più ricchi ogni anno che passa. Ma dietro questo lusso sfrenato si nasconde in realtà un contesto molto più complicato di quanto non si possa immaginare.

 

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Un paradiso artificiale

Intanto bisogna sottolineare che Macao va avanti affidandosi al gioco d’azzardo e al turismo. I due aspetti sono collegati, perché i cinesi, non potendo scommettere in Cina continentale (è vietato), ne approfittano per fare una gita fuori porta e sfogarsi nei casinò macauensi, portando in dote ingenti fiumi di denaro. Essendo una regione amministrativa speciale, Macao gode di una certa libertà economica, perfetta per potenziare al massimo il binomio casinò-turismo.

 

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Il dipartimento di statistica della Regione speciale di Macao ha appena aggiornato i suoi dati: lo scorso settembre il numero di turisti su base annua è aumentato dell’ +8%, arrivando a 2,76 milioni di unità. Di questi, 1,92 milioni provengono dalla Cina (aumento del +5,7%), per lo più dalla provincia del Guandong e di Hunan. C’è chi ha definito Macao la “Las Vegas d’Oriente”, e in effetti il paragone calza a pennello, anche se l’enclave cinese ambisce a diventare ancora più grande della sua controparte americana.

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Gioco d’azzardo e prostituzione

Affidarsi solo al gioco d’azzardo può essere limitante. Un buon governo, infatti, deve essere in grado di diversificare la propria economia per evitare di dover dipendere da una sola entrata. Macao ha scelto di aumentare le proprie offerte di intrattenimento, ma molte di queste sono situate sul limbo della legalità, o peggio nella vera e propria illegalità.

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Un rapporto del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti sottolinea come a Macao ci siano due enormi problemi: il traffico degli esseri umani e lo sfruttamento della prostituzione all’interno di saune e locali notturni. Nel suo ultimo rapporto, Washington ha inserito Macao in una brutta posizione perché non soddisferebbe gli “standard minimi” richiesti. Il South China Morning Post ha poi scoperto che la rete di prostituzione, nella maggior parte dei casi, dipende direttamente dagli stessi casinò che operano in città.

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Il traffico di esseri umani

Nel rapporto citato si legge che centinaia di giovani ragazze provenienti dalla Cina sudoccidentale sono attratte dal mondo esclusivo dei casinò e vengono imbambolate con la promessa di lavorare al loro interno come modelle o cameriere. Ma non appena arrivano in città, le giovani scoprono di essere state ingannate e di non poter far altro che arrendersi a una vita di prostituzione.

 

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Sia chiaro, a Macao la prostituzione è legale ma non lo è se viene gestita da un’organizzazione criminale che la sfrutta per ottenere profitti. Lo stesso Xi Jinping in persona, durante il 15esimo anniversario del ritorno di Macao sotto il dominio cinese, aveva chiesto “un ambiente più adatto alle famiglie” per l’ex possedimento portoghese. A quanto pare non è bastato.

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