macao

MACAO MERAVIGLIAO - LA "LAS VEGAS D'ORIENTE" È TORNATA AI VECCHI FASTI DOPO LO STOP PER COVID. ORA CHE I TURISTI CINESI SONO TORNATI, LA PENISOLA HA ADDIRITTURA SUPERATO LA CAPITALE DEL GIOCO D'AZZARDO AMERICANA NELLE ENTRATE DEI PRIMI SEI MESI DEL 2023: 10 MILIARDI DI DOLLARI CONTRO I 7,5 DI LAS VEGAS - MA PECHINO VUOLE DIVERSIFICARE LE ENTRATE DI MACAO CHE ALL'80% PROVENGONO DAI CASINO' (GESTITI PER LA MAGGIOR PARTE DA SOCIETA' AMERICANE...)

Estratto dell'articolo di Gianluca Modolo per “la Repubblica”

 

macao

[…] Macao, la Las Vegas d’Oriente, è Ritornata in questi mesi ad essere presa d’assalto da milioni di cinesi che sui pullman organizzati si fanno scorrazzare da un casinò all’altro sulla “strip” cittadina […] O, meglio, sarebbe più giusto ritornare a chiamare Las Vegas la Macao d’Occidente. Sì perché dopo le chiusure e le restrizioni per la pandemia, la città si è ripresa la corona di mecca del gioco d’azzardo mondiale che aveva perduto. E non intende più restituirla.

 

MACAO

Sfiorati i 10 miliardi di dollari di entrate lorde nella prima metà di quest’anno, mentre la rivale americana è ferma a 7,5. «Alla fine del 2023 Macao arriverà a 22 miliardi: sarà due terzi di quello che entrava nel 2019, prima del Covid, certo, ma i segnali di recupero ci sono tutti», ci racconta Alidad Tash che è stato manager prima al Venetian di Vegas, poi al casinò “gemello” qui e ora dirige la società di consulenza “2nt8”.

 

Tutte le sei grandi sorelle - le compagnie che gestiscono i 41 casinò in città - stanno recuperando le perdite degli anni scorsi. «Arriveranno a tre volte tanto quanto genera Las Vegas». Dopo aver superato la rivale statunitense per oltre un decennio - in alcuni anni anche di sette volte - l’anno scorso Macao è rimasta indietro, registrando appena 5,2 miliardi di dollari di entrate, contro gli 8,3 miliardi della Strip americana.

MACAO

 

Incastrata in quell’angolo di costa dove il fiume delle Perle va a tuffarsi, in questa Cina in miniatura che fu colonia portoghese per oltre mezzo secolo, unico fazzoletto di terra cinese in cui è legale giocare, quest’estate ci si è aggirati in media poco sotto i 2 milioni di turisti al mese, 90% dalla madrepatria, tornando ai tempi d’oro. […]

 

sesso e prostituzione a macao 7

Quelli che non si vedono più in giro invece sono “le balene”, come le chiama Tash. I grandi giocatori, bersaglio della campagna anticorruzione di Pechino nell’ultimo decennio, «si sono praticamente dimezzati». E i cosiddetti “junket”, gli intermediari che per conto dei casinò reclutavano facoltosi mandarini operando in un’area a dir poco grigia (facendo credito per ovviare al limite che i cinesi possono cambiare in valuta estera, 50mila dollari all’anno) dopo i fastidi della leadership comunista e soprattutto dopo l’arresto del re del settore, Alvin Chau, condannato a 18 anni di carcere per gioco illegale, si sono di fatto estinti. «Ma non importa - continua Tash. Ci saranno meno balene in giro, ma è un mare questo che straripa di pesci piccoli. La situazione economica cinese non sta avendo effetti su Macao».

 

[…]

MACAO

Circa l’80% delle entrate di Macao proviene dai casinò. Ma il governo centrale di Pechino ha deciso che è ora di diversificare per favorire altri settori: tecnologia, finanza, medicina tradizionale. Le licenze sono state tagliate da 20 a 10 anni. «Scelte di una Cina sempre più ideologica: al governo forse non sta bene che la metà di tutti questi soldi vada a compagnie americane che gestiscono la maggior parte dei casinò», scherza, ma non troppo, Tash. Con la nuova riforma il governatore avrà il potere di revocare qualsiasi concessione per motivi di sicurezza nazionale.

sesso e prostituzione a macao 2

 

Soprattutto il governo ora obbliga i casinò ad investire in business non legati al gioco, proprio come fa Las Vegas da anni: musei, centri convegni, teatri, palazzetti per concerti per attrarre un altro tipo di turismo. Operazione complicata: «I cinesi hanno già accesso a tutto ciò nelle loro città d’origine», conclude Tash. «Quello per cui vengono qui è l’unica cosa che non è legalmente permessa in Cina: il gioco d’azzardo». «Ovviamente Pechino sarebbe pazza se rinunciasse ai casinò: vuole uno sviluppo più bilanciato e sano.

MACAO

 

Dopo tutto, agli occhi del Partito comunista è politicamente inaccettabile vedere orde di compatrioti andare a giocare d’azzardo», ci spiega Sonny Lo, analista che studia la politica di Macao da decenni. «Macao ha rappresentato per molto tempo un pericolo per la sicurezza del governo centrale: non mancavano in passato funzionari di Partito arrivati con valigette piene di soldi pubblici a farsi spennare come polli e tornati a casa con le tasche vuote».

MACAO

 

Un maggior controllo, quello sui tavoli verdi, che si sta traducendo anche in una stretta sulla società civile. Tornata alla Cina nel 1999, retta come Hong Kong dalla formula “un Paese, due sistemi”, Macao non ha mai mostrato politicamente finora però l’attivismo dei vicini di casa dell’ex colonia britannica.

Diversa per lo sviluppo che ha avuto negli ultimi anni (quasi la metà dei residenti sono immigrati dalla Cina). Ma non si sa mai. A maggio di quest’anno è stata ampliata la legge sulla sicurezza nazionale.

[…]

 

Ultimi Dagoreport

bergoglio papa francesco salma

QUANDO È MORTO DAVVERO PAPA FRANCESCO? È SUCCESSO ALL’ALBA DI LUNEDÌ, COME DA VERSIONE UFFICIALE, O NEL POMERIGGIO DI DOMENICA? - NELLA FOTO DELLA SALMA, SI NOTA SUL VOLTO DEL PONTEFICE UNA MACCHIA SCURA CHE POTREBBE ESSERE UNA RACCOLTA DI SANGUE IPOSTATICA, COME ACCADE NELLE PERSONE MORTE GIÀ DA ALCUNE ORE - IN TALE IPOTESI, NON DOVREBBE MERAVIGLIARE IL RISERBO DELLA SANTA SEDE: I VERTICI DELLA CHIESA POTREBBERO AVER DECISO DI “POSTICIPARE” LA DATA DELLA MORTE DEL SANTO PADRE, PER EVITARE DI CONNOTARE LA PASQUA, CHE CELEBRA IL PASSAGGIO DA MORTE A VITA DI GESÙ, CON UN EVENTO LUTTUOSO - UN PICCOLO SLITTAMENTO TEMPORALE CHE NULLA TOGLIE ALLA FORZA DEL MAGISTERO DI FRANCESCO, TERMINATO COME LUI VOLEVA: RIABBRACCIANDO NEL GIORNO DELLA RESURREZIONE PASQUALE IL SUO GREGGE IN PIAZZA SAN PIETRO. A QUEL PUNTO, LA MISSIONE DEL “PASTORE VENUTO DALLA FINE DEL MONDO” ERA GIUNTA AL TERMINE...

jd vance papa francesco bergoglio

PAPA FRANCESCO NON VOLEVA INCONTRARE JD VANCE E HA MANDATO AVANTI PAROLIN – BERGOGLIO HA CAMBIATO IDEA SOLO DOPO L’INCONTRO DEL NUMERO DUE DI TRUMP CON IL SEGRETARIO DI STATO: VANCE SI È MOSTRATO RICETTIVO DI FRONTE AL LUNGO ELENCO DI DOSSIER SU CUI LA CHIESA È AGLI ANTIPODI DELL’AMMINISTRAZIONE AMERICANA, E HA PROMESSO DI COINVOLGERE IL TYCOON. A QUEL PUNTO IL PONTEFICE SI È CONVINTO E HA ACCONSENTITO AL BREVE FACCIA A FACCIA – SUI SOCIAL SI SPRECANO POST E MEME SULLA COINCIDENZA TRA LA VISITA E LA MORTE DEL PAPA: “È SOPRAVVISSUTO A UNA POLMONITE BILATERALE, MA NON È RIUSCITO A SOPRAVVIVERE AL FETORE DELL’AUTORITARISMO TEOCRATICO” – I MEME

jd vance roma giorgia meloni

DAGOREPORT – LA VISITA DEL SUPER CAFONE VANCE A ROMA HA VISTO UN SISTEMA DI SICUREZZA CHE IN CITTÀ NON VENIVA ATTUATO DAI TEMPI DEL RAPIMENTO MORO. MOLTO PIÙ STRINGENTE DI QUANTO È ACCADUTO PER LE VISITE DI BUSH, OBAMA O BIDEN. CON EPISODI AL LIMITE DELLA LEGGE (O OLTRE), COME QUELLO DEGLI ABITANTI DI VIA DELLE TRE MADONNE (ATTACCATA A VILLA TAVERNA, DOVE HA SOGGIORNATO IL BUZZURRO), DOVE VIVONO DA CALTAGIRONE AD ALFANO FINO AD ABETE, LETTERALMENTE “SEQUESTRATI” PER QUATTRO GIORNI – MA PERCHÉ TUTTO QUESTO? FORSE LA SORA “GEORGIA” VOLEVA FAR VEDERE AGLI AMICI AMERICANI QUANTO È TOSTA? AH, SAPERLO...

giovanbattista fazzolari giorgia meloni donald trump emmanuel macron pedro sanz merz tusk ursula von der leyen

SE LA DIPLOMAZIA DEGLI STATI UNITI, DALL’UCRAINA ALL’IRAN, TRUMP L’HA AFFIDATA NELLE MANI DI UN AMICO IMMOBILIARISTA, STEVE WITKOFF, DALL’ALTRA PARTE DELL’OCEANO, MELONI AVEVA GIÀ ANTICIPATO IL CALIGOLA DAZISTA CON LA NOMINA DI FAZZOLARI: L’EX DIRIGENTE DI SECONDA FASCIA DELLA REGIONE LAZIO (2018) CHE GESTISCE A PALAZZO CHIGI SUPERPOTERI MA SEMPRE LONTANO DALLA VANITÀ MEDIATICA. FINO A IERI: RINGALLUZZITO DAL FATTO CHE LA “GABBIANELLA” DI COLLE OPPIO SIA RITORNATA DA WASHINGTON SENZA GLI OCCHI NERI (COME ZELENSKY) E UN DITO AL CULO (COME NETANYAHU), L’EMINENZA NERA DELLA FIAMMA È ARRIVATO A PRENDERE IL POSTO DEL MINISTRO DEGLI ESTERI, L’IMBELLE ANTONIO TAJANI: “IL VERTICE UE-USA POTREBBE TENERSI A ROMA, A MAGGIO, CHE DOVREBBE ESSERE ALLARGATO ANCHE AGLI ALTRI 27 LEADER DEGLI STATI UE’’ – PURTROPPO, UN VERTICE A ROMA CONVINCE DAVVERO POCO FRANCIA, GERMANIA, POLONIA E SPAGNA. PER DI PIÙ L’IDEA CHE SIA LA MELONI, OSSIA LA PIÙ TRUMPIANA DEI LEADER EUROPEI, A GESTIRE L’EVENTO NON LI PERSUADE AFFATTO…

patrizia scurti giorgia meloni giuseppe napoli emilio scalfarotto giovanbattista fazzolari

QUANDO C’È LA FIAMMA, LA COMPETENZA NON SERVE NÉ APPARECCHIA. ET VOILÀ!, CHI SBUCA CONSIGLIERE NEL CDA DI FINCANTIERI? EMILIO SCALFAROTTO! L’EX “GABBIANO” DI COLLE OPPIO VOLATO NEL 2018 A FIUMICINO COME ASSESSORE ALLA GIOVENTÙ, NON VI DIRÀ NULLA. MA DAL 2022 SCALFAROTTO HA FATTO IL BOTTO, DIVENTANDO CAPO SEGRETERIA DI FAZZOLARI. “È L’UNICO DI CUI SI FIDA” NELLA GESTIONE DI DOSSIER E NOMINE IL DOMINUS DI PALAZZO CHIGI CHE RISOLVE (“ME LA VEDO IO!”) PROBLEMI E INSIDIE DELLA DUCETTA - IL POTERE ALLA FIAMMA SI TIENE TUTTO IN FAMIGLIA: OLTRE A SCALFAROTTO, LAVORA PER FAZZO COME SEGRETARIA PARTICOLARE, LA NIPOTE DI PATRIZIA SCURTI, MENTRE IL MARITO DELLA POTENTISSIMA SEGRETARIA-OMBRA, GIUSEPPE NAPOLI, È UN AGENTE AISI CHE PRESIEDE ALLA SCORTA DELLA PREMIER…

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEL PIÙ GRANDE RISIKO BANCARIO D’ITALIA? L’ASSEMBLEA DI GENERALI DEL 24 APRILE È SOLO LA PRIMA BATTAGLIA. LA GUERRA AVRÀ INIZIO DA MAGGIO, QUANDO SCENDERANNO IN CAMPO I CAVALIERI BIANCHI MENEGHINI - RIUSCIRANNO UNICREDIT E BANCA INTESA A SBARRARE IL PASSO ALLA SCALATA DI MEDIOBANCA-GENERALI DA PARTE DELL’”USURPATORE ROMANO” CALTAGIRONE IN SELLA AL CAVALLO DI TROIA DEI PASCHI DI SIENA (SCUDERIA PALAZZO CHIGI)? - QUALI MOSSE FARÀ INTESA PER ARGINARE IL DINAMISMO ACCHIAPPATUTTO DI UNICREDIT? LA “BANCA DI SISTEMA” SI METTERÀ DI TRAVERSO A UN’OPERAZIONE BENEDETTA DAL GOVERNO MELONI? O, MAGARI, MESSINA TROVERÀ UN ACCORDO CON CALTARICCONE? (INTESA HA PRIMA SPINTO ASSOGESTIONI A PRESENTARE UNA LISTA PER IL CDA GENERALI, POI HA PRESTATO 500 MILIONI A CALTAGIRONE…)