FAZZOLETTI, PLEASE! - PAUL MCCARTNEY, OSPITE DEL “CARPOOL KARAOKE”, FA PIANGERE JAMES CORDEN – VENTI MINUTI DI GRANDI SUCCESSI DEI BEATLES E LA COMMOZIONE DEL PRESENTATORE QUANDO IL BARONETTO HA RACCONTATO COME È NATA “LET IT BE”: “MIA MADRE MI È APPARSA IN SOGNO E MI HA DETTO…” (VIDEO)
DAGONEWS
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Emozioni forti, qualche lacrima e una condivisione intima di ricordi. Sir Paul McCartney è stato ospite del “Carpool Karaoke” di James Corden che è scoppiato in lacrime quando il baronetto gli ha rivelato come è nata la canzone “Let it be”.
«Erano gli anni ’60 e avevo fatto un sogno su mia madre che morì quando avevo 14 anni. È venuta da me e mi ha rassicurato, dicendo “Andrà tutto bene, Let it be”. Mi sentivo così bene, quelle parole erano piene di positività».
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A quel punto James, visibilmente commosso, ha risposto: «Questa è la storia più bella che abbia mai sentito», asciugandosi le lacrime che scendevano copiosamente dai suoi occhi.
«Quando ero giovane - ha continuato - ricordo che mio nonno e mio papà suonavano questa canzone per me e dicevano "Questa è la canzone migliore che ascolterai". Se mio nonno fosse qui sarebbe contento».
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Parlando dell'impatto che la canzone ha avuto nel mondo, Paul ha poi scherzato: «Ci aspettavamo che durasse solo 10 anni».
“I need somebody. Not just anybody“. Così James Corden, seduto in macchina, in una via di Liverpool. Parole di Help!, uno dei pezzi più famosi dei Beatles, e mica per caso. Chi poco dopo gli si siede accanto non è certo uno qualsiasi. Sir Paul McCartney apre la portiera e il cuore dei fan inizia a battere seguendo la linea di basso di And your bird can sing.
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“Sarà una grande puntata del Carpool Karaoke”, viene da pensare. Eccome se lo sarà. L‘ex Beatle ospite del popolare show in onda sull’americana Cbs è qualcosa di imperdibile: poco più di venti minuti, classici da cantare a squarciagola, un giro nei club dove lui e John e Ringo e George suonavano da ragazzi e poi un concerto improvvisato in un pub della cittadina inglese, il Philarmonic Dining Rooms.
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Prima canzone, Drive my car: 1965, brano che prende i pezzi attualmente in classifica su Spotify e se li mangia, tutti, in un sol boccone. Ma questo va da sé.
Paul si diverte, and maybe we love him. James Corden chiede, Sir McCartney risponde: la prima canzone scritta (che canticchia pure), poi Penny Lane, Let it Be, lui con un sorrisetto sornione, Liverpool tutta intorno. James piange, mica è roba da sempre trovarsi in macchina con Paul e cantare insieme a lui le sue canzoni.
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E qualche lacrima la fa anche chi guarda, quando vede questo elegante signore di 76 anni visitare la casa dove viveva da adolescente e suonare al piano “When I’m 64”: una girandola emotiva che va verso un passato lontano che sembra vicinissimo.
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