LIBERA CANNA IN LIBERO STATO - MANCONI (PD): "OK LA LEGALIZZAZIONE, NESSUNO È MAI MORTO DI MARIJUANA" - LO PSICOLOGO RISÈ: "BASTA SLOGAN, CONOSCO GENTE MORTA DI DROGA CHE AVEVA COMINCIATO CON LA CANNABIS. LE DROGHE FANNO MALE E BASTA"
1. MANCONI: «È LA STRADA GIUSTA NESSUNO MUORE DI MARIJUANA»
Alessandra Arachi per il “Corriere della Sera”
Luigi Manconi, lei da sempre è stato ed è favorevole alla legalizzazione della cannabis...
«Sono esattamente quaranta anni che cerchiamo di spiegare che quello vigente è un regime di liberalizzazione illegale».
Ovvero?
«Oggi, infatti, è possibile acquistare qualsiasi droga a qualsiasi ora del giorno e della notte in qualsiasi strada e piazza, da una rete amplissima di esercizi commerciali criminali: gli spacciatori piccoli, medi e grandi».
La legalizzazione voluta dalla legge come è invece?
«La legalizzazione proposta dalla legge firmata da oltre duecento parlamentari è l’esatto contrario di questo».
In che senso?
«Chiediamo per i derivati della cannabis lo stesso identico regime che regolamenta sostanze incomparabilmente più nocive, come alcol e tabacco».
Ma allora lei vuole sostenere che la cannabis non procuri alcuno tipo di danno? Che non fa male fumarsi uno spinello?
«Mai sostenuto questo in vita mia. È vero che nella storia dell’umanità nessuno è mai morto di cannabis, mentre per abuso di alcol e tabacco sono milioni i morti in tutto il mondo».
E comunque lei sostiene che la cannabis sia meno nociva di sostanze come, appunto, l’alcol e il tabacco...
«Non lo dico io, lo sostiene la gran parte degli scienziati. E basta consultare la ricerca condotta dall’Istituto Mario Negri: si può vedere come la dipendenza da cannabis sia estremamente minore di quella da alcol e da tabacco».
Ma l’abuso di cannabis è altamente nocivo?
«L’abuso di cannabis produce danni nei minori, negli adolescenti. Negli adulti questi danni non sono mai stati provati».
Quindi, se passa la proposta di legge, potremmo andare a comprare gli spinelli tranquillamente dal tabaccaio, come le sigarette?
«Potremmo fare tante cose se trattiamo la cannabis come le sigarette. La prima è quella di condurre lo stesso tipo di campagna di dissuasione, che ha ridotto il numero dei consumatori di tabacco».
Oggi non si possono fare queste campagne?
«Non con la stessa efficacia finché il mercato rimane illegale e gestito dalla criminalità. E sappiamo bene che il proibizionismo ha il sicuro effetto di aumentare il numero dei consumatori. Cosa puntualmente avvenuta con la legge Fini-Giovanardi».
Ovvero?
«Basta vedere cosa è successo con la legge Fini-Giovanardi sugli stupefacenti».
Cosa è successo con la legge Fini-Giovanardi?
«Sono dati sotto gli occhi di tutti: la diffusione della cannabis è assai cresciuta, come ha autorevolmente affermato la Direzione nazionale antimafia».
2. RISE’: BASTA PARLARE PER SLOGAN
Al. Ar. per il “Corriere della Sera”
Claudio Risé, psicoterapeuta, lei ha scritto un libro intitolato «Cannabis»...
«Già e a oggi è rimasto l’unico testo che continua in Italia a dar conto di statistiche sul fenomeno».
Cosa vuol dire?
«Che quando si parla di cannabis, i sostenitori usano molti slogan. Come per esempio: per uno spinello non è mai morto nessuno».
E invece si muore per gli spinelli?
«Non direttamente. Ma non si muore nemmeno di overdose di sigarette».
Cosa intende dire?
«Non si muore per uno spinello, ma si muore arrivando sulla strada dove portano gli spinelli. Conosco tanta gente morta di droga che aveva cominciato con la cannabis» .
massroots social per amanti marijuana
Benedetto Della Vedova, il sottosegretario che ha proposto legge sulla liberalizzazione, sostiene che con questa si può sottrarre la cannabis al mercato illegale. E che la cannabis fa meno male dell’alcol e del tabacco...
«Che senso ha fare questa graduatoria dei danni?».
siti di incontri per amanti della marijuana
Beh, perché l’alcol e il tabacco sono legali...
«Allora diciamo: non ci sono prove che sotto i 15 anni l’alcol genera psicosi, mentre ci sono molte prove che questo succeda quando si usa la cannabis. È dannosissima per un cervello in formazione».
E la questione economica? Legalizzando la cannabis si sottrae il denaro al mercato illegale. È innegabile che la cannabis si possa comprare ovunque nelle città...
«Io credo che con la legalizzazione si avvantaggerebbero i i grandi gruppi economici. Così è successo negli Stati Uniti: la legalizzazione della cannabis è stato uno dei fattori di sostegno alla borsa di New York. Così stanno pensando di fare da noi le multinazionali del tabacco: vogliono aggiungere cannabis ai loro prodotti».
Legalizzando la cannabis, rendendola alla stessa stregua dell’alcol e del tabacco, si potrebbero fare campagne per disincentivare l’uso...
«E perché non le facciamo già adesso? Anzi, meglio: perché non facciamo una bella campagna di informazione sulle conseguenze della cannabis? Fino ad ora si sono fatte soltanto campagne pro-cannabis».
Cosa vuole dire?
«La peggiore è stata quella di parlare di droghe leggere e di droghe pesanti. Questa differenza non c’è. Le droghe fanno male e basta. E se guardiamo gli effetti della cannabis sui minori di 15 anni ci mettiamo le mani nei capelli. Questi danni durano fino a quando il cervello non si è formato».
Ovvero fino a quale età?
«L’altra fascia a rischio è fino ai 18 anni. Diciamo che dopo i 21 danni non ce ne sono più e le persone sono libere di fare quello che vogliono» .
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