marcello colafigli

IL REDUCE DELLA BANDA DELLA MAGLIANA CHE FACEVA ANCORA IL BOSS: MARCELLO COLAFIGLI, IL BUFALO DI "ROMANZO CRIMINALE", A 71 ANNI INSIEME AD ALTRE 23 PERSONE HA MESSO SU UN GIRO DI DROGA INTERNAZIONALE NONOSTANTE FOSSE IN SEMILIBERTÀ – I NOMI PRESENTI NELLE CARTE TESTIMONIANO I LEGAMI CON NARCOS, GRUPPI DI ALBANESI E MALA FOGGIANA - IN MANETTE ANCHE ALESSANDRO CAPRIOTTI, “ER MILIARDERO” DEL CASO DIABOLIK - LE INTERCETTAZIONI: "LA COCA E' ROSA. SE TI FA PROBLEMI DIMMELO, PERCHÉ È UN PO' SBRICIOLONA” 

Andrea Ossino per repubblica.it - Estratti

 

marcello colafigli

« Io stavo col Libanese » . L’urlo coniugato al passato e sgolato nella prima scena della serie cult Romanzo Criminale, simboleggia la nostalgia della malavita per l’unica banda, quella della Magliana, che si è riuscita a prendere Roma. Ed è in quel ricordo che Marcello Colafigli, il “ Bufalo” della fiction che grida quella frase, ha vissuto ognuno dei suoi giorni. Lo spiega la richiesta di giudizio immediato firmata dal sostituto procuratore Mario Palazzi.

 

In quei fogli si dice che Colafigli, 71 anni, insieme ad altre 23 persone ha messo su un giro di droga internazionale nonostante fosse in regime di semilibertà. Un fiume di soldi e cocaina lungo la tratta che da Roma porta fino alla Colombia, con sosta in Spagna, Napoli e all’immancabile porto di Gioia Tauro. Nella capitale, neanche a dirlo, il quartier generale è quello dove è nata la prima banda di Colafigli, la Magliana.

 

La batteria di “Marcellone” curava i rapporti, le relazioni. I nomi presenti nelle carte testimoniano la vicinanza con mafie italiane, narcos e gruppi inseriti di albanesi. Con quelli di Foggia, ad esempio, stavano per importare trenta chili di polvere bianca dalla Colombia. Un affare da 200.000 euro, sfumato quando uno dei sodali ha perso i soldi, rubati da un parente. Ma « io stavo col Libanese» .

marcello colafigli

 

Colafigli non può subire affronti, non è solo una questione di soldi, di debiti maturati con la malavita di Foggia. Quindi la banda organizza una rapina, prende di mira un riciclatore. Ha uno storditore elettrico, qualche divisa della finanza, palette e pettorine, oltre alle armi. È un sistema vecchio stile, anche troppo. I carabinieri intervengono e fermano ogni intento.

 

(...)

 

FIUME DI DROGA

COCAINA ROSA

Camilla Mozzetti per "il Messaggero" - Estratti

 

Portavano a Roma dall'Olanda almeno sei chili di cocaina alla settimana e poi velocemente la piazzavano. Era questa la loro "forza", ovvero tenere per un tempo brevissimo lo stupefacente in due "rette", nient'altro che due appartamenti fra le zone più interne del X Municipio, a partire da quella di Acilia. E la droga, cioè la coca, era talmente "buona" che fra gli acquirenti c'era un pezzo da novanta come Alessandro Capriotti, l'uomo che è rimbalzato agli onori delle cronache per l'inchiesta sui mandanti dell'omicidio di Fabrizio Piscitelli.

 

soldi sequestrati

Nell'aprile del 2022, Capriotti, acquista la "bianca" per 60mila euro. Ne prende almeno una dozzina di chili e ovviamente non è per uso personale. A portarlo al gruppo oltre alla nomea dello stesso come ottimo fornitore di droga, conoscenze e legami con quell'ambiente macchiato di ultrà della Lazio.

 

Escluso in un primo momento dalla "retata" eseguita dai carabinieri del Nucleo investigativo di Ostia sotto il coordinamento della Dda, per un errore sulla sua data di nascita, Capriotti finisce in carcere con altre 15 persone. Ventitré le misure totali, di cui quattro ai domiciliari mentre altre sette persone restano indagate a piede libero. Fra quest'ultime, ci sono anche tre donne. I reati contestati sono associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, detenzione, spaccio e traffico internazionale di stupefacenti.

 

L'inchiesta durata dal maggio del 2021 al giugno 2022, parte dall'arresto di Claudio Corelli, fratello di Paolo, freddato proprio ad Acilia il giorno di San Valentino di due anni fa. E l'omicidio si lega perfettamente agli affari del gruppo di cui Claudio Corelli era parte attiva.

 

COCAINA SEQUESTRATA A FIUMICINO

L'uomo fu fermato pochi mesi prima l'avvio delle indagini, con 200 grammi di cocaina. In base a quanto hanno ricostruito le indagini dell'Arma, il presunto killer di Paolo Corelli, ovvero Angelo Sabatucci, arrestato poi all'aeroporto di Fiumicino era la stessa persona che aspettava quella droga. Ma non potendola riavere da Claudio Corelli, costretto ai domiciliari, andò a chiedere i soldi al fratello. Ne nacque una discussione e da qui poi Sabatucci passò ai fatti con l'aiuto del fratellastro, crivellando di colpi Paolo Corelli sotto casa

 

(...)

I nomi dei promotori dell'organizzazione, quindi i vertici, nonché gli "operativi" sono uomini conosciuti dalle forze dell'ordine in ragione di molteplici precedenti ma del tutto sconosciuti all'opinione pubblica. Fra i principali, Cosmin Sabau, classe 1997, il capo, che gestiva in prima persona gli approvvigionamenti dall'Olanda, Roberto Russo, classe 1995, anche lui al vertice del gruppo, che impartiva le indicazioni ai sodali, gestendo lo stoccaggio.

 

Poi c'era Giovanni Grumo, classe 1967, che si occupava tecnicamente del trasporto dello stupefacente mentre Andrea Ciriciofolo, classe 1990, trattava con i clienti. È con lui che, ad esempio, si incontrerà Capriotti acquistando la cocaina il 21 aprile 2022.

 

diabolik

La droga portata a Roma era di ottima qualità e proprio per questo veniva presa in Olanda, dove fra i vari porti, con la supervisione albanese arriva la miglior bianca del Sudamerica. Smerciavano anche la rosa, o «la Puma - si legge nelle intercettazioni confluite nell'ordinanza - che ha la caratteristica di essere rosa e di avere meno odore».

 

Uno dei membri rassicurava un cliente dicendo: «È la Puma ... te la ricordi la Puma? È bona! Quella là sì sì ... secondo me è pure più bona. C'ha meno odore però ... è rosetta, saì... a me quelle rosa ... me ispirano». E a chi contestava la «leggerezza» della stessa i promotori replicavano: «Se ti fa problemi dimmelo, perché è un po' sbriciolona però non c'è manna ("mannite", sostanza usata per il taglio della cocaina ndr) in mezzo, lo vedi proprio. È tutta brillante».

cocaina

 

Nel corso delle indagine diversi carichi sono stati intercettati sulle strade italiane perché il metodo poi utilizzato dal gruppo per importarla era fra i più comuni. Ovvero il trasporto su strada su auto con doppifondi elettronici e nascondigli sofisticati, come i ruotini di scorta.

Ultimi Dagoreport

friedrich merz ursula von der leyen manfred weber giorgia meloni

DAGOREPORT - DA IERI SERA, CON LA VITTORIA IN GERMANIA DELL’ANTI-TRUMPIANO MERZ E IL CONTENIMENTO DEI NAZI DI AFD NELLE FILE DELL’OPPOSIZIONE, TUTTO È CAMBIATO - E DAVANTI A UN’EUROPA DI NUOVO IN PIEDI, DOPO IL KNOCKOUT SUBITO DAL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA, PER LA ‘DUCETTA’ SI PREPARANO GIORNI ALL’INSEGNA DELLE INVERSIONI A U – OGGI L’ITALIA HA VOTATO CON L'EUROPA LA RISOLUZIONE SULL'INTEGRITÀ TERRITORIALE DI KIEV, CONTRO GLI STATI UNITI – CAPITA L’ARIA NUOVA CHE TIRA, SULLE AGENZIE È SBUCATA UNA NOTA FIRMATA DAL “GENIO” DI FAZZOLARI, CHE AVRÀ FATTO RIZZARE I PELI DI TRUMP E PUTIN MESSI INSIEME: “LA VOGLIA DI LIBERTÀ DEL POPOLO UCRAINO CHE È STATA PIÙ FORTE DELLE MIRE NEO IMPERIALI DELLE ÉLITE RUSSE” - CERTO, SE NON AVESSE DAVANTI QUELL’ANIMALE FERITO, E QUINDI DAVVERO PERICOLOSO, DI MATTEO SALVINI, LA STATISTA DELLA GARBATELLA FAREBBE L’EUROPEISTA, MAGARI ALL’ITALIANA, CON UNA MANINA APPOGGIATA SUL TRUMPONE – MA ANCHE IN CASA, C’È MARETTA. OGGI IL VICEMINISTRO DEGLI ESTERI E COORDINATORE NAZIONALE DELLA DIREZIONE DI FDI, EDMONDO CIRIELLI, HA IMPLORATO MERZ DI FARE IL GOVERNO CON I POST-NAZI DI AFD…

veronica gentili alessia marcuzzi roberto sergio giampaolo rossi myrta merlino

A LUME DI CANDELA - “QUESTO PROGRAMMA NON È UN ALBERGO”: AI PIANI ALTI DI MEDIASET SI RUMOREGGIA PER LE FREQUENTI ASSENZE DI MYRTA MERLINO A “POMERIGGIO CINQUE” (LE ULTIME RICHIESTE: DUE GIORNI A MARZO E PONTE LUNGHISSIMO PER PASQUA E 25 APRILE) – VERONICA GENTILI ALL’ISOLA DEI FAMOSI: È ARRIVATA LA FUMATA BIANCA – IL NO DI DE MARTINO AGLI SPECIALI IN PRIMA SERATA (HA PAURA DI NON REPLICARE IL BOOM DI ASCOLTI) – CASCHETTO AGITATO PER LE GAG-ATE DI ALESSIA MARCUZZI - LO SHAMPOO DELLA DISCORDIA IN RAI - IL POTENTE POLITICO DI DESTRA HA FATTO UNA TELEFONATA DIREZIONE RAI PER SOSTENERE UNA DONNA MOLTO DISCUSSA. CHI SONO?

donald trump paolo zampolli

DAGOREPORT - LA DUCETTA SUI TRUMP-OLI! OGGI ARRIVA IN ITALIA IL MITICO PAOLO ZAMPOLLI, L’INVIATO SPECIALE USA PER IL NOSTRO PAESE, NONCHÉ L’UOMO CHE HA FATTO CONOSCERE MELANIA A DONALD. QUAL È IL SUO MANDATO? UFFICIALMENTE, “OBBEDIRE AGLI ORDINI DEL PRESIDENTE E ESSERE IL PORTATORE DEI SUOI DESIDERI”. MA A PALAZZO CHIGI SI SONO FATTI UN'ALTRA IDEA E TEMONO CHE IL SUO RUOLO SIA "CONTROLLARE" E CAPIRE LE INTENZIONI DELLA DUCETTA: L’EQUILIBRISMO TRA CHEERLEADER “MAGA” E PROTETTRICE DEGLI INTERESSI ITALIANI IN EUROPA È SEMPRE PIÙ DIFFICILE – I SONDAGGI DI STROPPA SU PIANTEDOSI, L’ATTIVISMO DI SALVINI E LA STORIA DA FILM DI ZAMPOLLI: FIGLIO DEL CREATORE DELLA HARBERT (''DOLCE FORNO''), ANDÒ NEGLI STATES NEGLI ANNI '80, DOVE FONDÒ UN'AGENZIA DI MODELLE. ''TRA LORO HEIDI KLUM, CLAUDIA SCHIFFER E MELANIA KNAUSS. PROPRIO LEI…”

giorgia meloni donald trump joe biden

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI, FORSE PER LA PRIMA VOLTA DA QUANDO È A PALAZZO CHIGI, È FINITA IN UN LABIRINTO. E NON SA DAVVERO COME USCIRNE. STAI CON NOI TRUMPIANI O CONTRO DI NOI? CI METTI LA FACCIA O NO? IL BRITANNICO NEO-MAGA NIGEL FARAGE HA DICHIARATO CHE AVREBBE PREFERITO CHE MELONI PRENDESSE POSIZIONI PIÙ DURE CONTRO L’UNIONE EUROPEA, ALTRO SEGNALE: COME MAI ANDREA STROPPA, TOYBOY DELL'ADORATO MUSK, SPINGE SU X PER IL RITORNO DI SALVINI AL VIMINALE? VUOLE PER CASO COSTRINGERMI A USCIRE ALLO SCOPERTO? OGGI È ARRIVATA UN'ALTRA BOTTA AL SISTEMA NERVOSO DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA LEGGENDO LE DICHIARAZIONI DI JORDAN BARDELLA, IL PRESIDENTE DEL PARTITO DI MARINE LE PEN, CHE HA TROVATO L’OCCASIONE DI DARSI UNA RIPULITA PRENDENDO AL VOLO IL "GESTO NAZISTA" DI BANNON PER ANNULLARE IL SUO DISCORSO ALLA CONVENTION DEI TRUMPIANI A WASHINGTON - E ADESSO CHE FA L’EX COCCA DI BIDEN, DOMANI POMERIGGIO INTERVERRÀ LO STESSO IN VIDEO-CONFERENZA?

marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT - L’INTERVISTA RILASCIATA DA MARINA BERLUSCONI AL “FOGLIO” HA MANDATO IN TILT FORZA ITALIA E SOPRATTUTTO TAJANI - IL VICEPREMIER HA REAGITO IN MODO SCOMPOSTO: “NON ABBIAMO BISOGNO DI NESSUNA SVEGLIA. MARINA FA BENE A DIRE CIÒ CHE PENSA MA NON CI HA MAI CHIESTO NÉ IMPOSTO NULLA. QUANTO DETTO DA LEI NON ERA RIVOLTO A FORZA ITALIA” - NEL PARTITO MONTA LA FRONDA VERSO LA FAMIGLIA BERLUSCONI E C’E’ CHI PENSA DI POTERSI EMANCIPARE UNA VOLTA PER TUTTE (MAGARI TROVANDO UN FINANZIATORE DISPOSTO AD ACCOLLARSI I 99 MILIONI DI FIDEJUSSONI GARANTITE DALLA DINASTY DI ARCORE) - AVVISO ALLA "SINISTRA" MARINA: NEL WEEKEND VERRA’ CONDOTTO UN SONDAGGIO RISERVATO PER TESTARE L’APPREZZAMENTO DEL SIMBOLO DI FORZA ITALIA SENZA LA PAROLA “BERLUSCONI”…