MARTINA LEVATO POTRÀ RIVEDERE ANCORA UNA VOLTA SUO FIGLIO: IL PERMESSO ARRIVA DAI SERVIZI SOCIALI, TUTORI PROVVISORI DEL NEONATO E INCARICATI DI REDIGERE UNA RELAZIONE SUL NUCLEO FAMILIARE - SUCCESSIVAMENTE I GIUDICI DECIDERANNO A CHI AFFIDARE IL PICCOLO
Alessandra Corica e Franco Vanni per “la Repubblica”
Si incontreranno di nuovo entro sabato. Martina Levato rivedrà in questa settimana il figlio nato la notte di Ferragosto, da cui è stata separata venerdì su disposizione del Tribunale dei minori. Che ha stabilito che il piccolo fosse affidato al Comune di Milano e trasferito in una comunità protetta. Con la conseguenza che la giovane, dopo le dimissioni dalla clinica Mangiagalli, tornasse a San Vittore.
La decisione di far vedere il neonato e la madre, condannata a 14 anni con l' amante Alexander Boettcher per aver sfigurato con l' acido Pietro Barbini, è stata presa ieri dai servizi sociali, nominati tutori provvisori del piccolo e incaricati dai giudici minorili di condurre «un' indagine sociale sul nucleo familiare anche allargato».
La relazione dovrà essere consegnata entro il 30 settembre al Tribunale, che ha aperto il procedimento di adottabilità. Un termine che i legali di Boettcher e Levato ritengono «troppo vicino per fare un' analisi approfondita». Per questo, non escludono di chiedere proroghe. Dopo la consegna della relazione, i giudici dovranno decidere a chi affidare il piccolo: ai genitori, ai nonni o a una famiglia adottiva. E sono già decine le offerte di disponibilità arrivate al Tribunale.
«Riteniamo che la famiglia di Martina dia garanzie sufficienti », dice Laura Cossar, legale dei Levato. Anche loro, questa settimana, potranno vedere il piccolo: entro sabato i nonni lo incontreranno due volte in un luogo vicino alla comunità dove il bambino si trova, alla presenza di assistenti sociali e psicologi, che valuteranno il rapporto tra i due e il bambino e raccoglieranno elementi per stilare la relazione.
Ancora da definire, invece, il luogo nel quale Martina incontrerà il figlio: a San Vittore, ipotesi probabile, oppure presso una struttura esterna. In questo caso, i legali dell' ex bocconiana dovrebbero chiedere un permesso temporaneo di uscita dal carcere.
Più complesso l' iter per Boettcher, padre del piccolo. Il riconoscimento di paternità è stato avviato: nei giorni scorsi, due funzionari dell' anagrafe, su disposizione del sindaco Giuliano Pisapia, sono andati a San Vittore. La pratica, dal punto di vista burocratico, deve essere completata: quando questo avverrà, gli assistenti sociali valuteranno tempi e modi per far vedere il piccolo al padre e alla nonna paterna. «Solo con il riconoscimento di paternità, Boettcher e sua madre potranno costituirsi parte nel procedimento di adottabilità», dice Valeria Barbanti, legale della famiglia.
Ed essendo Boettcher anche cittadino tedesco, l' avvocato annuncia: «Non escludiamo di chiedere per il minore la doppia cittadinanza, ma solo se valuteremo che sia nel suo interesse».