massimo giletti filippo graviano alfonso bonafede

PERCHE' PER MESI NESSUNO HA AVVERTITO MASSIMO GILETTI SULLE FRASI CONTRO DI LUI DEL BOSS GRAVIANO? - IL CONDUTTORE: “CHE IO DEBBA SCOPRIRE DI ESSERE MINACCIATO LEGGENDO "REPUBBLICA" A METÀ LUGLIO MI SEMBRA GRAVE. LE AUTORITÀ COMPETENTI AVEVANO TUTTI GLI ELEMENTI DA FINE MAGGIO. NON SI SONO COMPORTATI IN MODO SERIO. SI VA AVANTI. POSSO DIRE CHE MI HA CHIAMATO IL MINISTRO BONAFEDE. NE PRENDO ATTO E RINGRAZIO. MA LA MIA RIFLESSIONE NON CAMBIA”

Michela Tamburrino per “la Stampa”

 

massimo giletti sirenetto per lo spot di non e' l'arena 2

Non è tanto la minaccia che gli ha lanciato contro un boss mafioso a rattristare Massimo Giletti perché, come ripete oramai a mò di mantra, «chi fa il mio mestiere e lo fa in un certo modo, non può cadere dalle nuvole quando scopre di dare fastidio a chi attacca».

 

Quello che invece non va proprio giù a Massimo Giletti, giornalista e conduttore di Non è l'Arena su La7, dove se la prende con i corrotti e i malavitosi ma anche contro i furbetti del cartellino o chi non rinuncia a prebende, è invece il fragoroso silenzio delle istituzioni su un fatto tanto grave.

 

nino di matteo intervistato da massimo giletti a non e l arena

Giletti riassumiamo l'accaduto. Il boss mafioso Filippo Graviano (lo stesso delle stragi del '92-'93), sapendosi intercettato, ha detto rivolto al boss della 'ndrangheta Maurizio Barillari: «Quell'uomo... di Giletti e quel... di Di Matteo stanno scassando la minchia...il ministro Bonafede, invece, fa il suo lavoro». E questo perché, nel suo caso, lei si era occupato in trasmissione della scarcerazione di 300 boss mafiosi suscitando un giusto putiferio.

FILIPPO GRAVIANO

 

Minaccia bella e buona. Paura?

«Sono abituato alle minacce, faccio inchieste giornalistiche su temi delicati, sarebbe sciocco non metterle in conto. Certo, ora è più faticoso».

 

Dunque?

«Si va avanti. Posso dire che mi ha chiamato il ministro Bonafede. Ne prendo atto e ringrazio. Ma la mia riflessione non cambia».

 

Parla dell'assenza di comunicazione immediata all'indomani dell'intercettazione?

«Che io debba scoprire di essere minacciato leggendo Repubblica a metà luglio mi sembra un fatto grave. Le autorità competenti avevano sulla scrivania tutti gli elementi utili da fine maggio. Non mi sembra si siano comportati in modo serio».

ALFONSO BONAFEDE NEGLI ANNI '90 QUANDO FACEVA IL DJ ALL'EXTASY

 

Il ministro nella sua telefonata le ha parlato dell'ipotesi scorta?

«Le minacce sono pesanti ma su questi aspetti logistici non entro e comunque non se ne è parlato. Sinceramente avrei voluto rivolgergli altre domande. Del resto se ti immergi in certe dinamiche e alzi l'asticella, ti deve anche aspettare che i rischi siano commisurati».

 

Dalle istituzioni però avrebbe voluto qualcosa di diverso.

«Mi aspettavo che quella parte dello Stato in cui credo si sarebbe comportata in modo diverso. Tutto qui».

 

Lei era in vacanza?

«Ero fuori ma sono tornato a casa».

 

ALFONSO BONAFEDE MARCO TRAVAGLIO

Proseguirà nel suo lavoro come prima o apporterà dei cambiamenti?

«Io non sono mai stato abituato a restarmene in mezzo al guado, ho sempre preso una posizione precisa e mai la più comoda.

 

Leggendo quella frase lanciata contro di me dal boss mafioso ho capito parecchie cose, anche il valore che bisogna dare alle cose, al fatto di non tentennare mai. Ma nulla cambierà».

 

Perciò si va avanti...

«La strada è sempre piena di buche e di asticelle. Bisogna cercare di non cadere nelle buche e di saltare le asticelle. E combattere sempre, l'unica risposta possibile»

URBANO CAIRO E MASSIMO GILETTI nino di matteo alfonso bonafedefilippo gravianoMARCO TRAVAGLIO ALFONSO BONAFEDEimen boulahrajane con massimo gilettiMASSIMO GILETTI CON LA MAGLIETTA ADALET

 

Ultimi Dagoreport

cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DI CECILIA SALA? BUIO FITTO, PURTROPPO. I TEMPI PER LA LIBERAZIONE DELLA GIORNALISTA ITALIANA NON SOLO SI ALLUNGANO MA SI INGARBUGLIANO, E LA FORZATURA DEL BLITZ TRANSOCEANICO DI GIORGIA MELONI RISCHIA DI PEGGIORARE LE COSE – IL CASO, SI SA, È LEGATO ALL’ARRESTO DELL’INGEGNERE-SPIONE IRANIANO MOHAMMAD ABEDINI, DI CUI GLI AMERICANI CHIEDONO L’ESTRADIZIONE. L’ITALIA POTREBBE RIFIUTARSI E LA PREMIER NE AVREBBE PARLATO CON TRUMP. A CHE TITOLO, VISTO CHE IL TYCOON NON È ANCORA PRESIDENTE, SUGLI ESTRADATI DECIDE LA MAGISTRATURA E LA “TRATTATIVA” È IN MANO AGLI 007?

elisabetta belloni cecilia sala donald trump joe biden elon musk giorgia meloni

DAGOREPORT – IL 2025 HA PORTATO A GIORGIA MELONI UNA BEFANA ZEPPA DI ROGNE E FALLIMENTI – L’IRRITUALE E GROTTESCO BLITZ TRANSOCEANICO PER SONDARE LA REAZIONE DI TRUMP A UN  RIFIUTO ALL’ESTRADIZIONE NEGLI USA DELL’IRANIANO-SPIONE, SENZA CHIEDERSI SE TALE INCONTRO AVREBBE FATTO GIRARE I CABASISI A BIDEN, FINO AL 20 GENNAIO PRESIDENTE IN CARICA DEGLI STATI UNITI. DI PIÙ: ‘’SLEEPY JOE’’ IL 9 GENNAIO SBARCHERÀ A ROMA PER INCONTRARE IL SANTO PADRE E POI LA DUCETTA. VABBÈ CHE È RIMBAM-BIDEN PERÒ, DI FRONTE A UN TALE SGARBO ISTITUZIONALE, “FUCK YOU!” SARÀ CAPACE ANCORA DI SPARARLO - ECCOLA LA STATISTA DELLA GARBATELLA COSTRETTA A SMENTIRE L’INDISCREZIONE DI UN CONTRATTO DA UN MILIARDO E MEZZO DI EURO CON SPACEX DI MUSK – NON È FINITA: TRA CAPO E COLLO, ARRIVANO LE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI DA CAPA DEI SERVIZI SEGRETI, DECISIONE PRESA DOPO UN DIVERBIO CON MANTOVANO, NATO ATTORNO ALLA VICENDA DI CECILIA SALA…

cecilia sala donald trump elon musk ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - DAVVERO MELONI SI È SOBBARCATA 20 ORE DI VIAGGIO PER UNA CENETTA CON TRUMP, CON BLOOMBERG CHE SPARA LA NOTIZIA DI UN CONTRATTO DA UN MILIARDO E MEZZO CON “SPACE-X” DEL CARO AMICO ELON MUSK (ASSENTE)? NON SARÀ CHE L’INDISCREZIONE È STATA RESA PUBBLICA PER STENDERE UN VELO PIETOSO SUL FALLIMENTO DELLA DUCETTA SULLA QUESTIONE PRINCIPALE DELLA TRASVOLATA, IL CASO ABEDINI-SALA? - TRUMP, UNA VOLTA PRESIDENTE, ACCETTERÀ LA MANCATA ESTRADIZIONE DELLA ''SPIA'' IRANIANA? COSA CHIEDERÀ IN CAMBIO ALL’ITALIA? – DI SICURO I LEADER DI FRANCIA, GERMANIA, SPAGNA, POLONIA, URSULA COMPRESA, NON AVRANNO PER NULLA GRADITO LE PAROLE DI TRUMP: “GIORGIA HA PRESO D’ASSALTO L’EUROPA” - VIDEO

giorgia meloni e donald trump - meme by edoardo baraldi .jpg

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI SFOGLIA LA MARGHERITA: VOLO O NON VOLO A WASHINGTON IL 20 GENNAIO ALL'INAUGURAZIONE DEL SECONDO MANDATO DI DONALD TRUMP? - CERTO, LA STATISTA DELLA GARBATELLA È TENTATA, ANCHE PER NON DARE SODDISFAZIONE AL "PATRIOTA" MATTEO SALVINI CHE VUOLE PRESENZIARE A TUTTI I COSTI E SVENTOLARE LA BANDIERA "MAGA" DELLA PADANIA - LA POVERINA STA CERCANDO DI CAPIRE, ATTRAVERSO IL SUO CARISSIMO AMICO ALLA KETAMINA ELON MUSK, SE CI SARANNO ALTRI CAPI DI GOVERNO. IL RISCHIO È DI TROVARSI IN MEZZO AGLI AVARIATI SOVRANISTI ORBAN E FICO - UN’IMMAGINE CHE VANIFICHEREBBE I SUOI SFORZI (E SOGNI) DI PORSI NEL RUOLO DI PONTIERE TRA L'EUROPA DI URSULA E L'AMERICA TRUMP...

giovan battista fazzolari giorgia meloni autostrade matteo salvini giovanbattista

DAGOREPORT – IL FONDO TI AFFONDA: BLACKSTONE E MACQUARIE, SOCI DI AUTOSTRADE, SONO INCAZZATI COME BISCE PER L’AUMENTO DEI PEDAGGI DELL’1,8%. PRETENDEVANO CHE IL RINCARO FOSSE MOLTO PIÙ ALTO, AGGIORNATO ALL'INFLAZIONE (5,9% NEL 2023). MA UN FORTE AUMENTO DEI PEDAGGI AVREBBE FATTO SCHIZZARE I PREZZI DEI BENI DI CONSUMO, FACENDO SCEMARE IL CONSENSO SUL GOVERNO – SU ASPI È SEMPRE SALVINI VS MELONI-FAZZOLARI: LA DUCETTA E “SPUGNA” PRETENDONO CHE A DECIDERE SIA SEMPRE E SOLO CDP (AZIONISTA AL 51%). IL LEADER DELLA LEGA, COME MINISTRO DEI TRASPORTI, INVECE, VUOLE AVERE L’ULTIMA PAROLA…