MASTICATE PIANO E MASTICATE BENE, POTREBBE SALVARVI LA VITA - LA BRUTTA ABITUDINE DI MANGIARE FRETTOLOSAMENTE AUMENTA IL RISCHIO DI SOFFOCAMENTO - IL NUTRIZIONISTA GIUSEPPE ROTILIO: "ABBIAMO MODIFICATO IL NOSTRO APPROCCIO CON LA TAVOLA. TEMPO FA SI PRANZAVA IN FAMIGLIA, E IN CASO DI SOFFOCAMENTO C’ERA CHI ERA PRONTO A INTERVENIRE. OGGI SPESSO MANGIAMO DA SOLI O IN PIEDI" - A FROSINONE, UN 27ENNE È MORTO ASFISSIATO DOPO CHE UN PEZZO DI PIZZA GLI E' ANDATO DI TRAVERSO...
Estratto dell'articolo di Claudia Osmetti per “Libero quotidiano”
[…] ad Aquino, in provincia di Frosinone, nel Lazio. Un ragazzo di 27 anni è soffocato per colpa di un trancio di pizza. Stava cenando assieme ai genitori, […]e quel dannato boccone gli è andato di traverso. Non è più riuscito a respirare, è collassato davanti a mamma e papà.
Quando è diventato livido si è portato le mani alla gola, i famigliari (tutti di origine cinese, ma questo c’entra un tubo) hanno capito subito che la situazione fosse grave. Hanno provato ad aiutarlo, hanno pure chiamato l’ambulanza: ma non c’è stato niente da fare. I paramedici e gli uomini del 118 accorsi sul posto, cioè nell’abitazione del ragazzo, non hanno che potuto constatarne decesso. È morto così.
[…]il punto è che episodi simili succedono sempre più spesso. […] con la vita frenetica che facciamo, coi fast-food e questa corsa infinita che pare il tempo non ci basti mai, l’impressione è che siano addirittura più frequenti.
«Non è una semplice impressione, è la verità», racconta Giuseppe Rotilio, nutrizionista ed ex presidente dell’Inn, ossia dell’Istituto nazionale della nutrizione. […]: «Statistiche in merito non ce ne sono, ma i tempi sono cambiati e sì, è vero: mangiamo più veloce, mastichiamo meno, ingeriamo anche meno liquidi e abbiamo modificato il nostro approccio con la tavola. Tutto questo influisce».
Primo: «Mangiare più lentamente riduce il rischio di soffocamento perché deglutiamo cibo più soffice e più morbido». Secondo: «Specie a pranzo, al giorno d’oggi, ci riempiamo di panini e prodotti solidi. Abbiamo ridotto nelle nostre diete le minestre e tutti quei cibi che si mangiano col cucchiaio, altro strumento che assottiglia di molto queste problematiche».
Terzo: «Anche la socialità è importante. Tempo fa si pranzava in famiglia, ci si sedeva a tavola tutti assieme e, di fronte a casi del genere, c’era chi era pronto a intervenire. Magari non “professionalmente”, ma con i classici colpetti sulla schiena o un bicchiere d’acqua. Oggi no, spesso siamo da soli, spesso mangiamo in piedi».
[…] A gennaio un uomo di 55 anni di Dorno, nel Pavese, è morto mentre mangiava una fetta di prosciutto, a cena, a casa del padre: gli è finita nella trachea e neanche i soccorsi hanno potuto salvargli la pelle.
A dicembre un bimbo di appena un anno e mezzo, a Faenza, Ravenna, ha perso conoscenza durante un pasto in famiglia, è diventato cianotico e ha iniziato a soffocare: è deceduto una settimana dopo, all’ospedale di Rimini, per le conseguenze cardiorespiratorie e celebrali dovute a quella drammatica ostruzione causata dal cibo.
[…]L’elenco è lungo, ma è sempre lo stesso (drammatico) copione. «La masticazione è essenziale per evitare problematiche di questo tipo»: sembra la nonna, ma è (ancora) Rotilio. «Una volta si diceva “mi è andato di traverso”, la saggezza popolare non sbagliava di tanto. Se un boccone, anziché nell’esofago, finisce nelle vie respiratorie e nella laringe è necessario applicare la famosa manovra di Heimlich. Ma anche gli accorgimenti che abbiamo appena dato sono importanti». […]