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MAZZETTE ANTI-TASSE. ARRESTATO A GENOVA IL DIRETTORE DELL’AGENZIA DELLE ENTRATE. BECCATO MENTRE INCASSAVA UNA TANGENTE DA 7.500 EURO – UN’AZIENDA DELLA LOGISTICA SI ERA TRASFERITA DALLA CAMPANIA ALLA LIGURIA PER SEGUIRE IL FUNZIONARIO: CLIENTELA FEDELE

 

Da Il Messaggero

 

 Walter Pardini Walter Pardini

Il direttore provinciale dell'Agenzia delle Entrate di Genova, Walter Pardini, è stato arrestato questa mattina dalla Guardia di Finanza mentre prendeva una tangente. Secondo gli investigatori non sarebbe stata la prima volta che Pardini intascava soldi. Il funzionario, il cui ufficio in via Fiume è stato perquisito, è accusato di corruzione. L'inchiesta è stata coordinata dal procuratore aggiunto Vittorio Ranieri Miniati  e dal sostituto procuratore Massimo Terrile.

 

Nell'inchiesta che ha portato all'arresto del direttore dell'Agenzia delle Entrate di Genova sono state arrestate altre tre persone, rappresentanti di una società di logistica di Napoli da alcuni mesi trasferitasi in Liguria. I tre stavano consegnando una busta al direttore Pardini con 7.500 euro. Le indagini sono partite dopo il trasferimento della sede della società da Napoli a Genova senza alcun apparente motivo.

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L'azienda aveva un contenzioso fiscale con le Entrate in Campania e, secondo gli investigatori, il cambio di sede sarebbe legato alle promesse ottenute da Pardini per un suo intervento sulla pratica in cambio di soldi. Questa mattina i finanzieri hanno aspettato il momento della consegna dei soldi e hanno fatto scattare l'arresto.

 

L'AGENZIA DELLE ENTRATE

«La Direzione regionale della Liguria dell'Agenzia delle Entrate ringrazia e offre la massima collaborazione all'Autorità giudiziaria per far piena luce sulla vicenda che ha portato all'arresto del direttore della Direzione Provinciale di Genova, nell'ambito di un'inchiesta per reato di corruzione».

 

AGENZIA ENTRATE 1AGENZIA ENTRATE 1

È quanto si legge in una nota spiegando che l'Agenzia ha «immediatamente adottato la sospensione cautelare dal servizio» di Walter Pardini, in attesa del provvedimento dell'autorità giudiziaria «a seguito del quale verranno assunte tutte le misure disciplinari, contrattuali e risarcitorie per tutelare l'istituzione e la dignità dei propri dipendenti che operano onestamente e scrupolosamente».

 

«L'Agenzia delle Entrate condanna con risolutezza i comportamenti disonesti, dinanzi al quale adotta con fermezza e celerità sanzioni disciplinari espulsive, e da anni orienta i propri sistemi di controllo interno nell'individuazione e prevenzione di ogni possibile abuso con particolare riferimento ai potenziali comportamenti fraudolenti», conclude la nota.

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