“CHE NOIA CHE BARBA” - MELANIA RIZZOLI SUI LIMITI DELLA LONGEVITA’: “ABITUDINI SANE, DIETA MEDITERRANEA E ASSENZA ASSOLUTA DI OGNI VIZIO FANNO ARRIVARE DECENTEMENTE INTORNO AI FAMOSI 115 ANNI, PER POI FERMARSI PER USURA DEL MOTORE CARDIACO. E MORIRE SMETTENDO PER SEMPRE ANCHE DI SBADIGLIARE DALLA NOIA”
Melania Rizzoli per Libero Quotidiano
Centoquindici anni da vivere non sono pochi, e questo è il limite massimo di longevità fissato dalla comunità scientifica mondiale. Un traguardo niente male per chi spera in una lunga vita o per chi si augura di raggiungere il record definitivo, fissato in 115 anni e 7 mesi per le donne, e 114 anni e un mese per gli uomini, ma dipende anche da come ci si arriva, anche perché a tutto c' è un limite, e quindi anche all' immortalità umana.
Dalla Tilburg University, in Olanda, è stato pubblicato un mega studio che ha esaminato ben 75mila persone giunte a spegnere le 100 candeline, inserendole in un database, e che sono state scelte e selezionate nelle aree geografiche famose per l' alta concentrazione di centenari, come l' Ogliastra in Sardegna, l' isola di Ikaria in Grecia, Okinawa in Giappone, la penisola di Nicoya in Costa Rica e il villaggio di Loma Linda nella California Meridionale.
La lista delle persone più anziane del mondo è riportata in un elenco presente nel sito Gerontology Research Group, e la loro età è aggiornata al giorno attuale sulla presunzione che siano ancora in vita, ed alla notizia del decesso di una di esse, il dato viene aggiornato in base alla effettiva data di morte. Il significato medico di senilità oggi appare spostato a quella che viene definita "quarta età", che inizia dopo gli ottanta anni, e che si riferisce alle età prossime al termine della vita media degli esseri umani, ovvero all' ultima parte del loro ciclo vitale.
Rispetto al resto del mondo, un impressionante numero di ultracentenari risulta concentrato soprattutto nelle regioni chiamate blue zone, dove le persone vivono più a lungo rispetto al passato, ma dove i più anziani della popolazione non sono "cresciuti" parallelamente negli ultimi 30anni. Questi dati però sono stati accolti freddamente da molti autorevoli geriatri internazionali, che hanno inviato addirittura cinque lavori critici alla prestigiosa rivista Nature, la stessa che aveva pubblicato lo studio in questione.
Il quale sottolineava le evidenze tutte a favore di una durata record della vita umana, assicurando che qualora gli scienziati fossero stati costretti a mettere un paletto limite, loro lo avrebbero fissato sicuramente oltre i 120 anni di età. Ma lo studio ribadisce che il suo obiettivo attuale è puntare per ora ai 115 anni e, per arrivarci moderatamente attivi e senza disabilità, impone ed elenca una serie di premesse da tenere a mente fin dall' età dell' asilo, e che vengono considerate fondamentali da seguire nei successivi decenni, senza sgarrare mai nemmeno di un millimetro dopo i 50 anni.
CLAUDINA MELIS CENTENARI SARDI
La ricetta di elisir di lunga vita è stata stilata ricopiando le abitudini quotidiane degli abitanti delle blue zones succitate, quelle dei centenari, dove non esiste neppure un obeso novantenne, e dove sono state messe al bando da decenni le sostanze stupefacenti, i superalcolici e il fumo, dove la dieta è ricca di frutta, verdura, cereali e poverissima di grassi e zuccheri, dove il vino è ammesso con moderazione, e nelle quali si eseguono check up intelligenti, ovvero mirati e che tengono conto della storia e delle patologie familiari.
Il carico alimentare quotidiano è concentrato soprattutto al risveglio, quando viene consentito il pasto più abbondante, che viene dimezzato a mezzogiorno e ridotto drasticamente la sera, coerentemente con la nota regola di longevità: «Colazione da re, pranzo da principe e cena da barbone», il rispetto della quale assicurerebbe il metabolismo completo del cibo ingerito, impedendo qualsiasi accumulo di grasso sottocutaneo, e allontanando quindi il rischio di sovrappeso.
Per impedire il quale, questo piccolo esercito di centenari, si muove moderatamente, ma attivamente ogni giorno, allenando i muscoli e lo scheletro con almeno una camminata veloce, incredibilmente in salita, sudando anche, e che, se ripetuta con regolarità, viene ritenuta fondamentale per mantenere tonica la muscolatura, per regolare il battito del cuore, per ossigenare gli organi, cervello incluso, ritardando l' invecchiamento delle loro membra e delle loro menti in modo sorprendente.
Queste regole sembrano ovvie ad ognuno di noi, e tutti noi le conosciamo bene, ma sono difficili da seguire per chi vive nelle grandi città, con ritmi lavorativi e familiari molto diversi da quelli di Okinawa, eppure bisogna riconoscere che tutti i quasi centenari famosi del nostro secolo, come per esempio Rita Levi Montalcini o Indro Montanelli, sono arrivati alla loro età con un fisico scheletrico, sottile come un grissino, poiché l' obesità è considerato il primo fattore che preclude tale traguardo. In questa ricerca non vengono riportati dati inerenti alla attività sessuale, che non sono stati esaminati o studiati, evidentemente perché ritenuti ininfluenti rispetto alla attività fisica e motoria verticale.
Quindi, per vivere a lungo in salute, senza bere direttamente dalla fonte dell' eterna giovinezza, e senza soffiare via gli anni tra nuvole di fumo e di alcol, lo studio conclude che bisogna mantenere un ritmo di vita cadenzato da abitudini sane, attività fisica moderata, dieta mediterranea ed assenza assoluta di qualunque forma di vizio, per arrivare decentemente intorno ai famosi 115 anni, per poi fermarsi definitivamente per usura del motore cardiaco. E morire smettendo per sempre anche di sbadigliare dalla noia.
Oggi nel mondo si possono stimare mezzo milione di centenari, dei quali quasi centomila vivono in Giappone e 20mila in Italia, ma solo alcuni di loro superano i 110anni. L' obiettivo di tale ricerca è fare arrivare un migliaio di questi vecchi individui a 120anni, dal momento che tutti noi siamo destinati a vivere sempre più a lungo, e la finalità scientifica principale è quella di far raggiungere queste età estreme in salute, in coscienza ed in autonomia.
Nella diatriba fra gli scienziati sulla longevità umana, riaperta da questo studio, in pratica si tenta di avvicinare lentamente la macchina uomo ad Highlander, il modello cinematografico vicino all' immortalità, e siccome il nostro Paese risulta uno dei più longevi, con queste premesse è arrivato il momento di ripensare seriamente e rivedere con urgenza anche il sistema pensionistico nazionale.