coma risvegli

NON E’ UN MIRACOLO RISVEGLIARSI DAL COMA: ECCO PERCHE’ – MELANIA RIZZOLI: IL RITORNO ALLA COSCIENZA AVVIENE GRAZIE AI PROGRESSI DELLA MEDICINA. IL COMA VERO E PROPRIO DURA AL MASSIMO 4-8 SETTIMANE, RARAMENTE DI PIU' E DOPO QUESTO PERIODO PUO' RISOLVERSI, AVERE UN ESITO FATALE OPPURE ESAURIRSI - ASCOLTARE MUSICA? E’ INUTILE – SOLO PER LA MORTE CEREBRALE NON C'E' NESSUNA SPERANZA..."

Melania Rizzoli per “Libero quotidiano”

 

COMA RISVEGLI

Non scherziamo, e chiamiamo le cose con il loro nome: i risvegli dal coma non sono "miracoli" o frutti del caso, ma l' esito del lavoro di professionisti, il punto di arrivo di importanti progressi nel campo della neuro-fisiologia, della rianimazione e il risultato di farmaci sempre più potenti e mirati.

 

Il fatto è che coma, stato vegetativo e morte cerebrale, sono tutti termini che spesso vengono impropriamente usati come sinonimi, vengono confusi uno con l' altro, mentre invece sono condizioni cliniche completamente diverse tra loro, con prognosi ed esiti differenti, per cui un risveglio ritenuto probabile dalla medicina viene spesso riferito dalle cronache come un caso eccezionale, se non addirittura miracoloso.

 

Certamente, per chi non è del mestiere, è difficile ignorare l' effetto sorprendente che provoca il ritorno alla coscienza di un paziente che si ritiene prossimo alla morte, che per giorni o settimane non risponde agli stimoli ed è scivolato nell' oblìo del sonno profondo, e per i familiari che lo assistono, e che stanno valutando l' eventualità di perderlo per sempre, vederlo riemergere da quel letargo e da quella immobilità, vederlo aprire gli occhi ed ascoltare un suo lamento o una sua parola, genera sempre stupore ed incredulità, come se si trattasse appunto di un evento sovrannaturale.

melania rizzoli

 

Un individuo in coma cerebrale però non è detto che sia prossimo alla morte, perché è un paziente che ha perso solo temporaneamente la coscienza, che non risponde a stimoli verbali o dolorosi, ha gli occhi chiusi, non reagisce a nessun richiamo, ma si trova in uno stato potenzialmente reversibile, a seconda della lesione cerebrale subita, e può essere anche in grado di respirare da solo, perché non ha perso completamente le funzioni neurologiche superiori, le quali appaiono letargiche ma niente affatto distrutte o degenerate. I possibili esiti di uno stato di coma possono variare dalla completa guarigione alla morte, a seconda della posizione, della gravità e del l' estensione del danno cerebrale che ha causato il coma stesso, ed un paziente può uscire dallo stato comatoso con una serie di difficoltà motorie, intellettive e psichiche, che richiedono molti trattamenti per il recupero che avviene sempre gradualmente.

 

COMA RISVEGLI

Alcuni riacquistano solo poche abilità di base, ma nella maggioranza dei casi il recupero può essere completo ed il paziente ritorna alla piena coscienza.

otto settimane Il coma vero e proprio dura al massimo 4-8 settimane, raramente di più, e dopo questo periodo può risolversi, avere un esito fatale oppure esaurirsi ed evolvere in uno stato vegetativo che con il coma non ha più nulla a che fare.

 

Un paziente in stato vegetativo infatti non è più in coma perché si è svegliato, ha aperto gli occhi ma è incosciente, e se stimolato, non parla, non obbedisce ai comandi, è immobile nel letto perché assente, distaccato dalla realtà, ma il suo cervello è ancora vivo, pur non possedendo più le funzioni neurologiche cognitive che sono andate distrutte, mentre mantiene quelle non-cognitive ed il ciclo sonno-veglia, ovvero si addormenta la sera e si risveglia al mattino, senza però avere alcuna consapevolezza dell' ambiente attorno a sè, vegetando appunto in uno stato di incoscienza. Apparentemente questi pazienti sembrano normali, respirano da soli ma non si muovono, e non sono in grado di bere ed alimentarsi in modo autonomo. Alcuni pazienti possono recuperare in modo variabile, riacquistando per esempio uno stato di minima coscienza, mantenendo però sempre gravi disabilità motorie e psichiche. Il ritorno alla vita normale è rarissimo se non praticamente impossibile, e molti di questi pazienti restano in tale stato per anni o per decenni.

le infezioni La causa di morte più comune per i pazienti in stato vegetativo sono le infezioni, in particolare modo la polmonite. Inoltre, mentre il risveglio dall' uscita dal coma permette di recuperare la stato di coscienza abbastanza rapidamente, in modo simile al risveglio dal sonno, il recupero della coscienza di uno stato vegetativo è lentissimo e più spesso può non avvenire mai.

 

melania rizzoli

Il soggetto in morte cerebrale invece, è afflitto da un coma profondo e irreversibile dal quale è impossibile qualunque risveglio, con cessazione di tutte le funzioni del cervello non più recuperabili, riscontrabili all' elettroencefalogramma che risulta piatto per oltre 24 ore, ciò è senza alcuna attività elettrica vitale, preludio sempre della futura morte fisica. Naturalmente la morte vera e propria rappresenta un evento unitario, con cessazione contemporanea delle tre funzioni principali, cardiocircolatoria, respiratoria e nervosa, mentre il concetto di "morte cerebrale" è la diagnosi della morte clinica del cervello, ed è stato introdotto nel 1968 e creato come base di tutte le legislazioni nazionali per stabilire quando il paziente è considerato appunto clinicamente morto, e quando quindi è lecito interrompere la rianimazione perché non più recuperabile, pur essendo ancora a cuore battente. La definizione di morte cerebrale è stata introdotta nel mondo scientifico in contemporanea a primi trapianti della storia della medicina, per legittimare l' espianto di organi in pazienti senza alcuna speranza e prossimi al decesso, ma non è stata stabilita come fine strumentale alla diffusione dei trapianti, bensì come rilievo della cessazione definitiva di tutte le funzioni dell' encefalo, ormai distrutte ed irrecuperabili. Per la morte cerebrale è necessaria la diagnosi di un collegio di tre specialisti, un medico legale, un anestesista rianimatore ed un neurologo, i quali, con diversi esami strumentali, sono in grado di accertare la perdita di tutte le funzioni vegetative e definire con certezza assoluta l' imminente incompatibilità con la vita. Il soggetto cioè è praticamente morto, anche se il suo cuore batte ancora, ma viene mantenuto in vita artificialmente, con respirazione ventilata assistita, con supporto del sistema cardiocircolatorio, al solo scopo di conservare la vitalità degli organi eventualmente destinati all' espianto. Di certo nessun paziente al mondo è mai riemerso o sopravvissuto alla morte cerebrale, mentre sono milioni i soggetti che si risvegliano dal coma e ritornano allo stato di coscienza, cosa rarissima invece nello stato vegetativo.

 

come lazzaro Sfatiamo comunque la leggenda metropolitana del paziente caduto in coma che, grazie ad una voce cara che gli parla ogni giorno o all' ascolto della sua musica preferita, si sveglia e si siede sul letto parlando come un moderno Lazzaro, perché il ripristino della coscienza dopo un danno cerebrale implica un percorso lento e graduale, con molti stadi intermedi, che nulla hanno a che fare con tali ingredienti di valenza emotiva. E contestiamo anche le false notizie su pazienti in coma a cui è stata intenzionalmente "staccata la spina", perché nessun medico si sognerebbe di farlo prima di aver accertato la necrosi del tessuto nervoso centrale e la morte cerebrale, un gesto che perverrebbe all' attenzione della Giustizia prima che alle cronache romanzate della stampa.

 

COMA RISVEGLI

In campo scientifico attorno alla perdita di coscienza esistono ancora molte zone grigie, ma oggi riusciamo a far sopravvivere pazienti in condizioni disperate, e molti di loro riemergono dal coma, anche se i risvegli dopo anni restano casi rarissimi e sarebbe sbagliato dare troppe speranze sulle reali possibilità di ripresa di chi cade in stato vegetativo. Certo è che ogni caso di coma è diverso uno dall' altro, e molti di questi rientrano nella sfera dei "risvegli probabili", mentre nessun altro può essere inquadrato in quella dei "risvegli miracolosi".

Ultimi Dagoreport

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin moskva mar nero

DAGOREPORT - UCRAINA, CHE FARE? LA VIA PER ARRIVARE A UNA TREGUA È STRETTISSIMA: TRUMP DEVE TROVARE UN ACCORDO CHE PERMETTA SIA A PUTIN CHE A ZELENSKY DI NON PERDERE LA FACCIA – SI PARTE DALLA CESSIONE DELLA CRIMEA ALLA RUSSIA: SAREBBE UNO SMACCO TROPPO GRANDE PER ZELENSKY, CHE HA SEMPRE DIFESO L’INTEGRITÀ TERRITORIALE UCRAINA. TRA LE IPOTESI IN CAMPO C'E' QUELLA DI ORGANIZZARE UN NUOVO REFERENDUM POPOLARE NELLE ZONE OCCUPATE PER "LEGITTIMARE" LO SCIPPO DI SOVRANITA' - MA SAREBBE UNA VITTORIA TOTALE DI PUTIN, CHE OTTERREBBE TUTTO QUEL CHE CHIEDE SENZA CONCEDERE NIENTE…

funerale di papa francesco bergoglio

DAGOREPORT - COME È RIUSCITO IL FUNERALE DI UN SOVRANO CATTOLICO A CATTURARE DEVOTI E ATEI, LAICI E LAIDI, INTELLETTUALI E BARBARI, E TENERE PRIGIONIERI CARTA STAMPATA E COMUNICAZIONE DIGITALE, SCODELLANDO QUELLA CHE RESTERÀ LA FOTO DELL’ANNO: TRUMP E ZELENSKY IN SAN PIETRO, SEDUTI SU DUE SEDIE, CHINI UNO DI FRONTE ALL’ALTRO, INTENTI A SBROGLIARE IL GROVIGLIO DELLA GUERRA? - LO STRAORDINARIO EVENTO È AVVENUTO PERCHÉ LA SEGRETERIA DI STATO DEL VATICANO, ANZICHÉ ROVESCIANDO, HA RISTABILITO I SUOI PROTOCOLLI SECOLARI PER METTERE INSIEME SACRO E PROFANO E, SOPRATTUTTO, PER FAR QUADRARE TUTTO DENTRO LO SPAZIO DI UNA LITURGIA CHE HA MANIFESTATO AL MONDO QUELLO CHE IL CATTOLICESIMO POSSIEDE COME CULTURA, TRADIZIONE, ACCOGLIENZA, VISIONE DELLA VITA E DEL MONDO, UNIVERSALITÀ DEI LINGUAGGI E TANTE ALTRE COSE CHE, ANCORA OGGI, LA MANIFESTANO COME L’UNICA RELIGIONE INCLUSIVA, PACIFICA, UNIVERSALE: “CATTOLICA”, APPUNTO - PURTROPPO, GLI UNICI A NON AVERLO CAPITO SONO STATI I CAPOCCIONI DEL TG1 CHE HANNO TRASFORMATO LA DIRETTA DELLA CERIMONIA, INIZIATA ALLE 8,30 E DURATA FINO AL TG DELLE 13,30, IN UNA GROTTESCA CARICATURA DI “PORTA A PORTA”, PROTAGONISTI UNA CONDUTTRICE IN STUDIO E QUATTRO GIORNALISTI INVIATI IN MEZZO ALLA FOLLA E TOTALMENTE INCAPACI…- VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...