SAPETE QUAL È L’ANIMALE PIÙ PERICOLOSO AL MONDO? LA ZANZARA – MELANIA RIZZOLI: “IN TUTTO IL PIANETA NE ESISTONO OLTRE TREMILA SPECIE, OGNI ANNO INFETTANO 700 MILIONI DI PERSONE E CAUSANO PIÙ DI 1 MILIONE DI MORTI” – “QUANDO SI POSA SULLA NOSTRA PELLA ALLA RICERCA DI SANGUE, INTRODUCE UNA PROBOSCIDE SEGHETTATA CHE…”
Melania Rizzoli per "Dagospia"
zanzara anofele portatrice di malaria
Vi siete mai chiesti quali sono gli animali più pericolosi al mondo? Incredibile ma vero: sono le zanzare. In tutto il pianeta ne esistono oltre 3.000 specie, più della metà di esse possono essere potenzialmente veicolo di malattie, e questi fastidiosi e minuscoli esseri volanti infettano 700milioni di persone e causano più di 1milione di morti ogni anno.
Una strage silenziosa. Secondo i dati dell' OMS, l' Organizzazione Mondiale della Sanità, solo ad oggi di malaria sono stati contagiati 207 milioni di persone in tutto il mondo, una cifra inquietante, ed il rischio di contrazione di tale patologia è ancora molto alto, calcolato per circa 3,2 miliardi di soggetti, quasi la metà della popolazione mondiale, dal totale dei casi l' 85% vengono contratti nell' Africa sub-sahariana, per poi diffondersi nel mondo a macchia di leopardo. Le altre principali e più diffuse malattie veicolate da questi insetti infestanti sono la Febbre Gialla, la febbre Dengue, e il virus del Nilo Occidentale.
Ma a cosa servono le zanzare?
In natura ogni elemento ha un suo scopo ben preciso nell'ecosistema, e le zanzare rappresentano un'immensa fonte di cibo per altri animali come anfibi, pesci, uccelli e piccoli rettili.
La loro capacità riproduttiva è enorme, e pur con un ciclo di vita breve, che varia dalle 6 alle 8 settimane, esse sono in grado di generare milioni di individui nell'arco di brevissimo tempo, contribuendo alla dieta delle succitate specie animali. I maschi di zanzara però non pungono mai l'uomo, perché sono gli impollinatori delle piante (come le api), ed essi si nutrono esclusivamente di sostanze zuccherine vegetali e perciò non sono loro i responsabili dei tanto fastidiosi pruriti da puntura.
Sono invece solo ed esclusivamente le femmine di zanzara quelle che hanno bisogno di sangue per nutrirsi, ed è soltanto questa fonte di nutrimento, per l'alto contenuto proteico, il loro unico e ricercato cibo, che permette la maturazione, lo sviluppo delle uova e quindi la riproduzione della specie.
Le zanzare femmina inoltre, hanno per tale motivo sviluppato un'incredibile batteria di sensori e recettori volti unicamente all'individuazione della loro preda, attraverso i quali sono in grado di rilevare l'anidride carbonica emanata naturalmente dal corpo umano durante la respirazione, e l'acido lattico della traspirazione della pelle o quello contenuto nel nostro sudore anche a più di 40metri di distanza.
Di notte esse spengono i sensori visivi ed attivano quelli di calore, che gli permettono di individuare le parti scoperte del nostro corpo, quelle cioè non coperte da abiti, che emanano maggior calore, come per esempio le nostre orecchie (più calde la notte rispetto al resto del corpo) che diventano per loro dei veri e propri fari accesi nel buio, che le guidano praticamente su dove posarsi e pungere.
Ecco perché sentiamo le zanzare ronzare sempre attorno alla nostra testa prima di essere colpiti e punti.
La puntura.
Quando la zanzara si posa sulla nostra pelle alla ricerca di sangue, introduce una proboscide seghettata sottilissima, quasi invisibile, del diametro circa dieci volte inferiore a quello di un capello, nell'epidermide dove sa di trovare un capillare, dal quale pratica un vero e proprio prelievo per poi eseguire una vera e propria endovena, iniettando la sua saliva che contiene enzimi, i quali svolgono una duplice funzione: servono infatti per anestetizzare la zone della cute, per impedire alla vittima di avvertire dolore, e per mantenere il sangue aspirato fluido, fermando cioè la sua coagulazione, che impedirebbe alla zanzara di deglutirlo.
Il prurito, l'arrossamento e la piccola bolla cutanea della cute colpita dalla puntura è dovuta proprio a questi enzimi, ai quali il nostro organismo, che li riconosce come 'estranei', reagisce con la formazione di un ponfo, attorno al quale viene prodotta istamina, una sostanza naturale rilasciata immediatamente dal sistema immunitario nella zona colpita per arginare la reazione avversa, una specie di reazione allergica che provoca vasodilatazione capillare. A secondo di quanto la zanzara era affamata, di quanta saliva è stata iniettata, e di quanta istamina viene di conseguenza rilasciata, si determina la estensione più o meno grande della bolla da puntura e del suo fastidioso prurito di reazione. Le zanzare femmina pungono molto di più e più volte al giorno quando sono assetate di sangue, quando sono disidratate, o quando hanno l'addome pieno di uova da nutrire.
Le malattie.
Naturalmente, e per fortuna, non tutte le zanzare sono veicolo di patologie, nè sono pericolose, perché delle oltre 3.000specie riconosciute di zanzare al mondo, solo 3 grandi gruppi di queste sono responsabili della diffusione di malattie che colpiscono l'uomo. La zanzara Anopheles è l'unica specie riconosciuta responsabile della Malaria. Le zanzare Culex possono trasmettere l' Encefalite, la Filariosi e il virus del Nilo. Le zanzare Aedes, di cui la zanzara tigre è un membro, trasmettono la Febbre Gialla, la Dengue, la Chikungunya , l'encefalite letargica e il virus Zika, responsabile della nascita di neonati affetti da microcefalia in alcune aree del Brasile e dell' America Centrale.
Quando le zanzare sono infette, ovvero quando hanno in pancia il virus o il parassita, esse infettano sempre l'individuo che pungono, anche con una sola e piccola puntura, iniettandolo direttamente in vena con la saliva; mentre al contrario, se una zanzara invece è sana, cioè non portatrice virus o del parassita, nel momento in cui succhia il sangue ad una persona affetta per esempio da malaria, essa aspira anche l'agente patogeno contenuto nei capillari della vittima, trasferendolo quindi subito dopo ad un altro individuo durante la puntura del successivo pasto, e quindi infettandolo.
larve di zanzara che portano zika
Per tale motivo i malati di malaria, quando diagnosticati e ricoverati in ospedale, vengono tenuti per un certo periodo in isolamento, per impedire ad una zanzara sana di infettarsi e di trasmettere successivamente la malattia agli altri pazienti.
Anche perché quando la zanzara è infetta e punge la sua vittima, quest'ultima all'inizio non ha assolutamente coscienza di essere stata contagiata, ed avverte solo il classico prurito o vede la classica bolla cutanea considerata innocua e che dimentica in breve tempo; è solo dopo alcuni giorni, e spesso dopo alcune settimane, che l'agente patogeno iniettato dalla zanzara inizia a dare i segni della sua patologia, quando cioè si è replicato a dismisura nel sangue umano, ha invaso il circolo sanguigno dei vari organi, ed inizia a dare i segni della sua presenza e quindi a provocare i sintomi della sua azione patogena.
In Italia ci sono circa 70 specie di zanzare, e le più diffuse sono la zanzara comune, la zanzara di risaia,ed ormai da diversi anni, la più aggressiva zanzara tigre.
zanzara anofele portatrice di malaria
Il rischio di contrazione di malattie come la malaria o il virus del Nilo nel nostro Paese è molto basso, ed i casi noti sono in genere associati a viaggi in aree endemiche o ad ingressi di ignari migranti o viaggiatori malati, ma non sempre è così raro, poiché il virus del Nilo, che di recente ha fatto vittime in Italia tra anziani malati, è da un decennio endemico in Europa, portato dalle zanzare che pungono gli uccelli migratori.
Insomma, le zanzare sono considerate dalla medicina e dalla scienza mondiale gli animali più pericolosi al mondo per la salute, e la prossima volta che direte a qualcuno che una cosa è innocua 'come una puntura di zanzara' pensateci bene, perché a volte anche un animale così piccolo, così fragile, leggero ed inafferrabile, può diventare insidioso, doloroso e soprattutto in alcuni casi letale.
Ps: il 20agosto 1897 è la data in cui il medico britannico Ronald Ross scoprì e rese noto alla scienza mondiale il collegamento tra le zanzare e la trasmissione della malaria, con uno studio esaustivo ed inoppugnabile che gli valse in Premio Nobel per la Medicina nel 1902.