ibiza closing cafonal

MENO SBRONZI UGUALE MENO STRONZI? - LE BALEARI COLPISCONO IL LORO BUSINESS PRINCIPALE: L'ALCOL. IN TRE DELLE LOCALITÀ PIÙ FREQUENTATE DI IBIZA E MAIORCA, VIETATI GLI HAPPY HOUR E I TOUR DEI PUB – BANDITO ANCHE IL “'BALCONING”, LA FOLLE PRATICA DI BUTTARSI DAL BALCONE DI UN HOTEL PER CENTRARE UNA PISCINA. GLI INGLESI STANNO GIA' PRENOTANDO IN GRECIA… - VIDEO

 

Da "www.ansa.it"

 

discoteche a ibiza 3

Giro di vite sulla vendita di alcolici in tre delle località più frequentate di Ibiza e Maiorca. Le autorità locali delle due isole Baleari hanno, infatti, deciso di vietare l'happy hour e i tour dei pub organizzati - i cosidetti 'pub crawl' importati dalla Gran Bretagna - per mettere un freno al fenomeno del 'turismo alcolico'. Lo riporta El Pais.

 

Si tratta, dicono le autorità locali, della prima legge del genere in Europa. Da ora in avanti i locali a Playa de Palma e Magaluf (Maiorca) e Sant Antoni (Ibiza) che infrangeranno la legge rischiano di pagare una multa fino a 600.000 euro e la chiusura per tre anni.

 

ibiza2

Le nuove norme prevedono inoltre che i negozi che vendono alcol restino chiusi dalle 21 alle 8 e che siano eliminati tutti i distributori automatici di bevande alcoliche. Vietato anche il 'balconing', la folle pratica di buttarsi dalla finestra o dal balcone di un albergo per centrare una piscina sottostante che, negli ultimi anni, ha mietuto diverse vittime fra i turisti, per lo più molto giovani.

 

Roberto Pellegrino per ''il Giornale''

 

discoteche a ibiza 2

Le isole Baleari, dagli anni Sessanta, quando furono scoperte dal turismo internazionale, sono da sempre i principali poli d' attrazione delle estati del Mediterraneo. A Ibiza e Palma di Maiorca, due colossali divertimentifici a forma di isola, il mantra è «proibito proibire» e la regola impone di sballare con alcol. E droghe.

 

discoteche a ibiza 1

Una fama che resiste testardamente davanti ai vari tentativi di fare pulizia del solito isolano che non ne può più di quell' orrido spettacolo che va in scena ogni estate nelle Baleari. E anche ora, con le autorità che vogliono porre uno stop all' uso e abuso di alcol da parte di turisti low-cost sbarcati da aerei low-cost, la Spagna attenta ai guadagni, avanza seri dubbi e ripete il mantra: a Ibiza è vietato vietare. Soprattutto l' happy hour.

 

discoteche a ibiza 4

Negli anni Settanta Ibiza e Maiorca erano le destinazioni di un turismo alternativo, natura incontaminata e sconosciuta, un' alternativa a Sardegna e Corsica, arretrate col turismo. Le Baleari erano il posto giusto per ricaricarsi con le good vibe, le buone vibrazioni dell' anima, accarezzata dal clima dolce, la calda ospitalità e i prezzi bassissimi.

 

Gli anni Ottanta e Novanta, invece, hanno dato inizio alla discesa agli inferi degli eivissiani, gli abitanti di quel paradiso che avrebbero visto l' inferno in terra. Prima la nascita di decine di music club, mostruose cattedrali di decibel da mille metri quadrati, e poi, negli anni Duemila, l' invasione dei popoli anglosassoni e scandinavi, attratti dalla migliore musica techno, dai voli a basso costo, dalla scarsezza di controlli e i prezzi ridicoli degli alcolici.

 

droghe a ibiza

Pacha, Café del Mar, Eden, Es Paradìs, Amnesia. Ibiza, più di Maiorca, è diventata la terra insonne, con la musica sempre alta, oltre la notte, oltre l' alba, oltretutto. E a corroborare il tutto, a muovere le ore, c' è sempre stato l' alcol, a ettolitri. Quello buono, degli eleganti resort dei vip e quello scarso e pericoloso, che manda in coma le quindicenni, quello delle discoteche da 80 euro a ingresso. L' alcol, poi, attira le droghe artificiali.

balconing a ibiza 2

 

Così l' happy hour senza qualche pasticchetta d' anfetamina non è divertente, ma crea spettacoli ignobili: 16enni pronte a regalare, davanti ai bar, sesso orale a chi paga loro un drink: il mamading. Ragazzotti, ubriachi che saltano dal terzo piano del loro hotel per centrare la piscina sottostante, ma finiscono, se va bene, paralizzati: il balconing.

balconing a ibiza 1

 

E poi, risse, ubriachezza molesta, festival delle maleducazione, vomito ovunque, e tanta polizia che costa molte tasse ai residenti esasperati.

 

Negare l' alcol nelle discoteche e nei bar? Una follia, chiuderebbe Ibiza e andrebbero in Grecia. Eliminare il bottellon, la «fiesta» dei ventenni che per le strade bevono vino misto vodka da una damigiana di 20 litri? Come vietare la corrida in Andalusia.

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Impossibile. Alcuni hotel, la scorsa estate, tolsero vino, birra e alcolici dal trattamento all-inclusive, chiedendo il pagamento a parte ai turisti. Davanti alle minacce di disdetta fecero subito dietrofront. A Ibiza è proibito proibire.

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