mick rock

LA ROCKSTAR CON LA MACCHINA FOTOGRAFICA IN MANO – LE MERAVIGLIOSE IMMAGINI CHE RIMARRANNO PER SEMPRE DI MICK ROCK, SCOMPARSO A 72 ANNI DOPO AVER DEDICATO LA SUA INTERA ESISTENZA A IMMORTALARE I MITI DELLA MUSICA – L’AMICIZIA CON IL FRONTMAN DEI PINK FLOYD, L’INCONTRO IN UN CAMERINO CON DAVID BOWIE, LE CENTO COPERTINE DI DISCHI ENTRATE NELLA STORIA E…

Francesca Nunberg per “Il Messaggero”

 

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My name is Rock, Mick Rock. Un nome che se non lo avesse avuto dalla nascita, avrebbe dovuto sceglierlo. Se ne è andato a 72 anni l'uomo che ha fotografato gli anni Settanta, il compagno di strada di David Bowie nel periodo di album come Diamond Dogs, Aladdin Sane e Ziggy Stardust.

 

Mick Rock è considerato il fotografo ufficiale di Bowie, se qualcosa di ufficiale poteva esserci in quei tempi straordinari, ma anche di Lou Reed, di Iggy Pop & The Stooges, di Blondie, Sex Pistols, Ramones, Talking Heads, Roxy Music e The Velvet Underground, tutti ripresi all'apice delle loro carriere. Lui era la rockstar fuori del palco, una vaga somiglianza con Mick Jagger, un mito tra i miti.

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GLI ESORDI All'anagrafe Michael David Rock era nato a Londra nel 1949, mentre studiava letteratura medievale e moderna a Cambridge cominciò a scattare fotografie e divenne amico di vari musicisti tra cui Syd Barrett, frontman dei Pink Floyd, che gli commissionò la copertina dell'album del 1970 The Madcap Laughs. Quello che era iniziato come un hobby divenne presto la passione della vita. Dopo l'università Mick era incerto se fare il fotografo o il giornalista: gli cambiò la vita l'incontro in un camerino nel 1972 con David Bowie a cui doveva fare un'intervista. Decise, o la vita decise per lui, che avrebbe immortalato i grandi del rock' n'roll trasformandoli in icone.

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I PROFILI SOCIAL E cominciò a farlo con tutta l'empatia di cui era capace. Lui era su quel palco, viveva la musica. Nel suo account ufficiale su Twitter viene definito «una creatura mitica» che era «impossibile non amare, una volta conosciuto». La notizia del decesso è arrivata dai suoi profili social che però non ne hanno spiegato la causa: «È con il cuore più pesante - si legge nel lungo post - che comunichiamo che il nostro amato rinnegato psichedelico Mick Rock ha compiuto il viaggio junghiano dall'altra parte. Coloro che hanno avuto il piacere di esistere nella sua orbita, sanno che Mick è sempre stato molto di più dell'uomo che ha immortalato gli anni 70.

 

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Era un poeta della fotografia, una vera forza della natura che trascorreva le sue giornate facendo esattamente ciò che amava, sempre nel suo modo deliziosamente oltraggioso». E ancora, il post ricorda che «le stelle sembravano allinearsi senza sforzo per Mick quando era dietro la macchina da presa, nutrirsi del carisma unico dei suoi soggetti lo elettrizzava e gli dava energia. La tensione verso il suo obiettivo era sempre intensa, la concentrazione sempre totale».

 

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A NEW YORK Come ricorda Variety Michael David Rock aveva cominciato a fotografare i concerti locali già mentre frequentava il college a Cambridge. Nel 1972 l'incontro con Bowie di cui ha prodotto e diretto i video musicali di Space Oddity, Jean Genie e John, I' m Only Dancing. Per Bowie scattò alcune delle foto più celebri, come quella della fellatio sul palco a Mick Ronson durante il tour di Ziggy Stardust. E si posizionò dietro la macchina da presa anche per i video del Duca Bianco di Life On Mars. Nato a Londra, Mick Rock si è poi trasferito a vivere a New York e ha scattato oltre cento copertine di dischi.

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Con le sue foto ha creato immagini leggendarie per album come Transformer e Coney Island Baby di Lou Reed, Raw Power di Iggy & The Stooges, Queen II (con un'immagine che è stata poi ricreata nello storico videoclip di Bohemian Rhapsody) e Sheer Heart Attack dei Queen, End of the Century dei Ramones e I Love Rock n'Roll di Joan Jett.

 

IL BIANCO E NERO Con il suo stile unico e inconfondibile, Mick Rock ha messo a nudo le icone della musica, che fossero ritratti in bianco e nero o in colori sgargianti. Fu il fotografo di scena del film cult The Rocky Horror Picture Show (1975), pubblicando poi le immagini in una serie di libri.

 

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La sua carriera raggiunse il culmine negli anni Settanta, ma continuò anche dopo a essere uno dei più celebri fotografi musicali, ritrasse Motley Crue, i R.E.M., Madonna e Lenny Kravitz, i Kings of Leon, i Daft Punk, Alicia Keys, i Misfits, Snoop Dogg e Lady Gaga. L'anno scorso firmò l'immagine di copertina del disco di Miley Cyrus Plastic Hearts. «Era un uomo affascinato dall'immagine - dice il post in sua memoria - che assorbiva gli elementi visivi con le sue lenti, immergendosi nel loro aspetto artistico, creando alcune delle immagini più magnifiche che la musica rock abbia mai visto».

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