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TORNIAMO AL "LOCAL", ANCHE NELL'HARD. E INFATTI SPOPOLA L’ETNOPORNO – SULLE BANCARELLE DELLO STATO MESSICANO DEL CHIAPAS VANNO A RUBA TRA I TURISTI VIDEO E FOTO PORNO CON DONNE INDIGENE. DVD AMATORIALI COME “INDIE NELLA GIUNGLA”, CON TITOLI SCRITTI A PENNARELLO - TRA LE PROTAGONISTE OBBLIGATE CON LA FORZA AD AVERE RAPPORTI SESSUALI DAVANTI A UNA TELECAMERA ANCHE MOLTE MINORENNI - VIDEO

 

Maurizio Stefanini per www.lettera43.it

 

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Video e foto porno con donne indigene venduti e diffusi senza alcuna autorizzazione delle protagoniste. La tendenza relativamente recente, denunciata dalla stampa messicana e dalle associazioni femministe locali, è stata ribattezzata Etnoporno.

 

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Epicentro è il Chiapas, lo Stato divenuto famoso per la rivolta zapatista, in cui un terzo degli abitanti è rappresentato da popolazione indigena. Dodici le etnie presenti, riconducibili a tre famiglie linguistiche principali: non solo i maya cari alla retorica del Subcomandante Marcos, ma a anche i mixes-zoques e i chiapa.

 

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L’OMBRA DEI LOS ZETAS

Al di là degli zapatour che portano i nostalgici della rivoluzione a visitare i comuni autogestiti dagli zapatisti nella Selva Lacandona, il folklore di origine pre-colombiana attira nella regione anche molti turisti non politicizzati. Purtroppo, il narco-cartello Los Zetas sembra aver costruito attorno a questo immaginario una variante di sfruttamento sessuale particolarmente grave.

 

DVD FATTI IN CASA SULLE BANCARELLE

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La cosa è particolarmente evidente nei mercatini di San Cristóbal de Las Casas, terza città dello Stato e la più importante dell’altopiano dove è maggiore la concentrazione di indigeni. Tra le bancarelle, infatti, accanto a biancheria intima, street food o galline vive si trovano in quantità dvd amatoriali con titoli scritti a pennarello tipo Indias calientes (indie calde), Indias en el monte (indie nella jungla) o, ancora, Chamula XXX. San Juan Chamula è un villaggio a 10 km a nord di San Cristóbal de Las Casas famoso per una chiesa in cui i riti cattolici si mescolano a pratiche maya. Un altro titolo ricorrente è Porno Chamulas: Chamula Power è un gruppo criminale a sua volta specializzato in questo tipo di mercanzia, in concorrenza con gli stessi Zetas.

 

UNA PIAGA CHE COINVOLGE ANCHE MINORENNI

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Tra i turisti stranieri, in effetti, pare che i dvd vadano a ruba. Si tratta però di video realizzati e messi in vendita da uno dei cartelli di narcos più feroci del Messico e con protagoniste indigene che sono obbligate con la forza o l’inganno ad avere rapporti sessuali davanti a una telecamera. Donne di tutte le età, ma con una presenza forte e preoccupante di minorenni. In alcuni dvd si trova perfino l’avvertenza: «In questo materiale possono apparire persone che forse conosci. Si raccomanda discrezione».

 

A ESSERE SFRUTTATE SONO LE DONNE PIÙ POVERE

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A denunciare il fenomeno è stata l’attivista femminista Martha Figueroa, promotrice del programma pubblico di emergenza Alerta de Género en Chiapas. «Guardando i titoli e i vestiti delle donne coinvolte», ha detto, «è ovvio che si tratta di indigene dei municipi più poveri del Chiapas: Chamula, Zinacantán, Chiapa de Corzo». E il fatto che i dvd si vendano a San Cristóbal, dove si trovano molti stranieri benestanti, fa pensare che si tratti di un «mercato sessuale dove i più vulnerabili sono carne da macello per i più ricchi». Secondo Patricia Chandomí, docente alla Universidad Autónoma de Chiapas e specialista in violenza di genere, «in molti casi coloro che comprano questo tipo di pornografia lo fanno perché hanno nei confronti delle persone indigene un’attrazione di tipo morboso».

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ADOLESCENTI RICATTATE

Ma non ci sono solo i dvd. La Bbc racconta la storia di una ragazzina 13enne indigena a cui il maestro aveva regalato un cellulare per farsi inviare foto di nudo. L’adolescente fu poi contattata sui social da una donna di un altro Stato che, sotto ricatto, la costrinse a inviarle altre immagini e altri video sempre più hard. Infine le chiese di convincere un’altra bambina di 10 anni a fare lo stesso. A quel punto la 13enne spaventata raccontò tutto alla madre. L’intero villaggio venne a conoscenza del ricatto e il maestro evitò il linciaggio per un soffio. Proprio Martha Figueroa è l’avvocatessa che si offrì di seguire il caso. Ci vollero diversi mesi per mandare in carcere il maestro, secondo cui la 13enne aveva fatto tutto volontariamente. «Era un caso nuovo e non sapevamo come gestirlo», ha spiegato Figueroa alla Bbc. 

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I NUMERI DELL’ETNOPORNO IN CHIAPAS

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Secondo il Frente Nacional para la Sororidad, organizzazione femminista che lotta contro la violenza sessuale sul web, tra dicembre del 2018 e febbraio 2019 sono stati trovati nel Chiapas almeno 800 video porno di bambine e donne e almeno 122 piattaforme online che vendevano materiale pornografico.

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