IL VIRUS DEGLI ALTRI - METÀ DELLA FRANCIA È “ZONA ROSSA” - GLI STATI UNITI SI AVVICINANO A 200 MILA MORTI - IN GRAN BRETAGNA 15 MILIONI DI PERSONE SONO DOVUTE TORNARE IN ISOLAMENTO - IN SPAGNA L'EPIDEMIA GALOPPA E MADRID È SEMI-BLINDATA, CON SEI DISTRETTI ISOLATI - IN INDIA, DOVE OGNI GIORNO SI REGISTRANO IN MEDIA 100 MILA CASI E MILLE MORTI, IL GOVERNO HA RIAPERTO POCO A POCO AGLI SPOSTAMENTI E AL COMMERCIO PERCHÉ LE CONSEGUENZE ECONOMICHE SONO DEVASTANTI…
coronavirus francia – con la mascherina davanti alla torre eiffel
La pandemia da coronavirus ha provocato 960 mila vittime in tutto il mondo e superati i 31 milioni di casi confermati di contagio. È quanto emerge dal bilancio del sito della John Hopkins University. Stati Uniti, India e Brasile sono i paesi più colpiti.
Francia, metà del Paese è zona rossa
Oltre la metà dei dipartimenti francesi è ormai dichiarato in «zona rossa» per allerta coronavirus. In particolare, 50 dipartimenti corrispondenti alla maggioranza del territorio nazionale sono stati dichiarati in «zona di circolazione attiva del virus». Una classificazione che permette, tra l'altro, ai prefetti di adottare misure supplementari per bloccare l'avanzata del nemico invisibile.
Usa, 200mila vittime
Mentre gli Stati Uniti si avvicinano a 200 mila vittime (199.509) per Covid, il segretario alla salute di Donald Trump e un membro chiave della task force sul coronavirus della Casa Bianca hanno difeso la gestione dell'amministrazione della crisi. All'inizio della pandemia, Trump ha detto che mantenere le morti a 100 mila rappresenterebbe "un ottimo lavoro". La gestione dell'epidemia da parte del presidente è stata ampiamente stroncata, soprattutto dopo le rivelazioni del giornalista Bob Woodward secondo il quale Trump ha ammesso di conoscere la gravità della minaccia fin dall'inizio, ma ha detto di averla minimizzata. Questa settimana Trump è stato criticato anche da un ex membro della sua task force, Olivia Troye.
Nuova Zelanda, premier annuncia stop alle restrizioni
La premier neozelandese Jacinda Ardern ha annunciato l'annullamento di tutte le restrizioni anti-coronavirus in Nuova Zelanda dopo che nessun nuovo caso di Covid è stato registrato nelle ultime 24 ore. Restano in vigore le misure ad Auckland, ma con qualche allentamento. Il paese ha registrato un totale di 1.464 casi di coronavirus e 25 morti dall'inizio della pandemia.
Bene anche l'Australia, dove lo Stato di Victoria, focolaio della seconda ondata di coronavirus nel Paese, ha registrato il numero più basso di casi giornalieri degli ultimi tre mesi ma per il premier Daniel Andrews non è ancora il momento di allentare le restrizioni. Le misure sono state imposte ad agosto quando i contagi giornalieri hanno superato i 700.
Nonostante i contagi in India continuino ad aumentare il Taj Mahal, chiuso da marzo a causa del coronavirus, riapre oggi i battenti ai visitatori. Ogni giorno si registrano in media 100 mila casi e mille morti, in totale 5,4 milioni di persone sono state contagiate dall'inizio della pandemia, su una popolazione di 1,3 miliardi di persone. Dopo un severo lockdown che aveva messo in ginocchio decine di milioni di persone rimaste senza mezzi di sussistenza, il governo di Narendra Modi ha riaperto poco a poco agli spostamenti e al commercio.
Il Taj Mahal, il mausoleo di marmo bianco di Agra, a sud di New Delhi, è il sito turistico più popolare dell'India e in tempi normali attira sette milioni di visitatori all'anno. Le visite dovranno comunque ora sottostare a rigide regole di distanziamento sociale e il numero giornaliero di visitatori sarà limitato a 5 mila, un quarto del normale. I biglietti possono essere acquistati solo online e saranno obbligatori mascherina e controllo della temperatura.
Israele
In Israele 187.902 persone hanno contratto il Covid-19 da inizio pandemia. I morti sono 1.256. Un silenzio assordante è calato su Israele dalle 14 del giorno del Capodanno ebraico. Il Paese intero si è bloccato all'inizio del lockdown deciso dal governo e che durerà almeno 3 settimane.
Gran Bretagna: 15 milioni di persone in isolamento
In una Gran Bretagna dove 15 milioni di persone sono dovute tornare in isolamento, per la recrudescenza del virus, "tutti devono seguire le regole per evitare un nuovo lockdown nazionale", ha avvertito il ministro della salute Matt Hancock, parlando di "punto critico". Il premier Boris Johnson sta valutando l'ipotesi di vietare le riunioni familiari e la riduzione dei pub, misure restrittive sono sul tavolo anche per Londra. Nel frattempo, dal 28 settembre, chi rifiuterà l'auto-isolamento potrà essere sanzionato fino a 10.000 sterline.
Germania
Nelle ultime 24 ore in Germania sono stati registrati 922 nuovi casi di Covid-19, anche se le cifre per il fine settimana sono generalmente inferiori perché non tutti i comuni riportano i propri dati per le statistiche nazionali. Sono i numeri forniti dall'Istituto Robert Koch, uno dei principali centri epidemiologici in Germania, che ha avvertito di un "nuovo aumento dei contagi" dopo i 2.297 casi annunciati sabato, i più alti da aprile, e 1.345 ieri. In totale, la Germania registra 272.337 casi di coronavirus - su una popolazione totale di 83,2 milioni di persone -, di cui circa 242.200 sono già guariti. Il bilancio delle vittime è a 9.386.
Spagna
In Spagna, dove l'epidemia è galoppante, Madrid si sveglia semi-blindata, con sei distretti, nelle zone più povere e fragili, che verranno isolati. Per il rispetto della quarantena la polizia municipale andrà in strada e nei luoghi più affollati. I primi due giorni soltanto per informare, poi anche per multare. Nella capitale non tutti sono d'accordo, anzi è montata la protesta di chi non vuole restare chiuso in casa: in centinaia sono scesi in piazza.