“MI DICEVA: ‘DAMMI I SOLDI I SOLDI ZOCCOLA. POI MI HA ABBASSATO GLI SLIP” - IL RACCONTO CHOC DELLA 54ENNE, RAPINATA E VIOLENTATA MENTRE SALIVA IN MACCHINA ALLA GARBATELLA, A ROMA: “ME LO SONO RITROVATO ALLE SPALLE SOTTO LA PIOGGIA MENTRE APRIVO LA PORTIERA DELLA MACCHINA. MI HA VOMITATO ADDOSSO UNA VALANGA DI PAROLACCE E INSULTI, VOLEVA I SOLDI. HA COMINCIATO A PICCHIARMI SELVAGGIAMENTE. MI HA SCARAVENTATO DENTRO L'AUTO, MI HA ALZATO LA MAGLIA, SLACCIATO I PANTALONI. HO PROVATO A DIFENDERMI, MA LE SUE MANI, AVVOLTE DAI GUANTI IN LATTICE, ERANO DAPPERTUTTO” – A RITROVARE LA DONNA LE AMICHE CHE…
Estratto dell’articolo di Alessia Marani e Raffaella Troili per “Il Messaggero”
«Me lo sono ritrovato alle spalle sotto la pioggia mentre aprivo la portiera della macchina. Mi ha vomitato addosso una valanga di parolacce e insulti, voleva i soldi, gridava dammi i soldi zoc... e ha cominciato a picchiarmi selvaggiamente. Mi ha scaraventato dentro l'auto, mi ha alzato la maglia, slacciato i pantaloni, abbassato gli slip... Ho provato a difendermi, ma le sue mani, avvolte dai guanti in lattice, erano dappertutto. Un orrore».
È il racconto choc fatto alle amiche che l'hanno soccorsa e ai primi agenti di polizia arrivati sul posto dalla donna di 54 anni rapinata e violentata nella tarda serata di venerdì in strada, a Roma, nel quartiere Garbatella. Quando alcuni passanti e le tre amiche con cui aveva finito di cenare poco prima al ristorante Botrini di via Massaia, non vedendola tornare in auto, l'hanno raggiunta in via Valignano dove aveva parcheggiato, l'hanno trovata sotto choc, tumefatta in volto e sanguinante. L'hanno abbracciata e confortata, mentre quell'uomo fuggiva via. Una delle donne ha provato a raggiungerlo, ma non ci è riuscita.
«Tremava come una foglia, il viso era pieno di lividi, si contorceva per i dolori forti al petto, ripeteva mi fa male...». L'orrore era dietro l'angolo. E si era appena consumato, la vittima inerme, spaventata, semi nuda era abbracciata a un'amica. (…)
LE GRIDA Molti hanno sentito «lamentele» e «grida disperate». Un paio di donne si sono allarmate e sono scese dai palazzi, ma non tutti. (…)