giovani senzatetto parigi

PARIGI È INVASA DAGLI "ZOMBIE" - SONO I GIOVANI SENZATETTO DEL QUARTIERE MULTIETNICO GOUTTE-D’OR: SGUARDO ALLUCINATO, VOLTO EMACIATO, SNIFFANO COLLA, SI FANNO DI TUTTO E DORMONO NELLE LAVATRICI - MINACCE, AGGRESSIONI, IL QUARTIERE SI È SPOPOLATO A CAUSA LORO E IL SINDACO MINACCIA L’INTERVENTO DELL’ESERCITO: “SONO RAGAZZINI CHE HANNO SCAMBIATO PARIGI PER LA GIUNGLA DI PETER PAN..."

Francesco De Remigis per www.occhidellaguerra.it

 

una via del quartiere goutte d'or

Povertà, degrado e traffici di ogni genere affliggono Parigi. Ma a differenza di altre capitali europee si registra un fenomeno inedito. Gruppi di giovanissimi senzatetto, dai 12 a 17 anni, hanno instaurato un regime di paura nel quartiere Goutte-d’Or. Multietnico, sì. Ma esposto a un fenomeno senza precedenti che ha spinto la sindaca Anne Hidalgo a considerare l’ipotesi di mandare l’esercito.

 

Né migranti, né figli del quartiere. Sono semplici vagabondi, minorenni senza genitori, che hanno scambiato questo arrondissement per una giungla dove si vive da predatori e si dorme nelle tane.

 

Sguardo allucinato, volto emaciato, sempre più dipendenti dal consumo di colla e altre droghe. Chiassosi a qualunque ora del giorno e della notte, circondano malcapitati passanti, spesso turisti, per sottrarre denaro sotto la minaccia di coltelli. O, molto più spesso, senza armi bianche; facendo dei loro corpi di adolescenti degli zombi a cui lasceresti qualunque cosa tu abbia in tasca pur di non essere infastidito.

giovani senzatetto parigi

 

La Goutte-d’Or è ormai più simile a una favela di Rio de Janeiro. Loro, una sessantina in tutto, sembrano usciti da un film di Tarantino o presi in prestito dai ragazzi di strada di Bamako, nel Mali, nota il settimanale LesInrocks. Un fenomeno che a Parigi, con tutti i problemi che può avere una capitale, i suoi traffici di stupefacenti e gli episodi di violenza, è considerato in cima alla lista degli handicap da risolvere. Non parlano francese, nessuno sa da dove siano venuti. A dicembre è scoppiata la prima crisi nelle strade: da abbandonati a se stessi sono diventati «pericolosi» a due passi dalla fermata metropolitana di Barbés, regno di svago fino a un paio di anni fa, dove anche il più snob dei parigini si concedeva una tappa al mercato del sabato. Oggi almeno dodici ristoranti hanno chiuso.

 

giovani senzatetto parigi

In meno di un anno in alcune strade è il deserto. I clienti abituali hanno abbandonato le cucine multietniche a causa di continui fastidi. Tanto che, anche tra gli immigrati che vivono e lavorano nel quartiere, il problema dei minori-zombie è il principale argomento di conversazione. E tra le 1.500 firme inviate al Comune molte sono di stranieri residenti.

Nessuna soluzione da dicembre è stata ancora trovata. Quando per la prima volta sono apparse sulla stampa le fotografie choc: quelle di ragazzini immersi nelle lavatrici pubbliche per ripararsi dal freddo o per recuperare qualche ora di sonno. Anche in pieno giorno.

 

giovani senzatetto parigi 4

Uno dei commercianti al Goutte-d’Or evoca l’atmosfera di buon vicinato che si è a lungo respirata in questo quartiere, popolato di atelier di design e artisti. È scomparsa la fiducia, dice: «Qui ci conosciamo tutti, ma ormai sono costretto a tenere la porta chiusa a chiave anche di giorno». Un insegnante elementare descrive l’imprevedibilità degli attacchi. Così li chiama. Attacchi. Perché se vedi un gruppo di ragazzini che se ne sta buono, non ti preoccupi. Ma all’improvviso si accende la miccia. Attraversano il marciapiede per andare alla fermata dell’autobus a infastidire i pendolari. E la sera è ancora peggio.

 

Fino a pochi mesi fa erano soltanto piccoli furti, frutta dai banchi dei negozi. Poi sono passati alle persone: «Oggi registriamo borseggi e aggressioni in strada, molte donne sono venute da noi perché costrette a consegnare la propria collana», spiega Valérie Goetz, commissario del XVIII arrondissement a Le Parisien.

giovani senzatetto parigi 3

Sono apparsi per la prima volta nel 2016. Erano poco più di una trentina, racconta Colombe Brossel, il delegato del sindaco di Parigi alla sicurezza. «All’epoca avevano solo 8 o 9 anni». Li avevamo segnalati e non si sono più visti. Spariti dalla sera alla mattina. «Riapparsi a Montpellier e a Nîmes, da alcuni mesi sono tornati a Parigi e sono triplicati», racconta Brossel. «La situazione non è però circoscritta alla Goutte-d’Or ammette riceviamo segnalazioni da altre zone della città per lo stesso fenomeno». La Chapelle, Max Dormoy. Duemila in tutta la Francia.

 

giovani senzatetto parigi 2

Ma da dove arrivano? E perché hanno scelto la Francia? Un responsabile del Comune sostiene che provengano dall’enclave spagnola di Melilla. Individuano la destinazione col passaparola. Creano delle zone di transito e si stabiliscono in un quartiere che considerano sostenibile. Piccole giungle, per loro. La sopravvivenza come unico istinto, mescolato a una sfiducia viscerale verso gli adulti.

 

Sono infatti bambini che abbandonano le famiglie di origine per scelta. Non viceversa. Partiti dal Maghreb verso l’Europa senza essere orfani, rifiutando ogni tentativo di integrazione dei centri di accoglienza.

 

Inutile lo stanziamento di quasi 700mila euro del Comune di Parigi. L’ultima petizione dei cittadini per chiedere interventi risale al 28 marzo. Ma le autorità sembrano impotenti di fronte al fenomeno. La legge francese, infatti, non permette di forzare un minore, solo, o in stato di abbandono, ad essere accudito dalle istituzioni.

 

giovani senzatetto parigi 1

I contatti con le autorità marocchine per vagliare la possibilità di un ricongiungimento con le proprie famiglie non hanno prodotto alcun risultato. Secondo un rapporto riservato del municipio, stando al loro accento arabo, proverrebbero in maggioranza dalle zone rurali del Marocco.

 

Politossicomani e in stato di palese degrado fisico e psicologico. Così li descrive il rapporto dei servizi sociali che hanno stilato gli identikit. «Bimbi sperduti che necessitano di cure, più che di interventi di polizia», dice l’associazione Paris Goutte-d’Or. Ragazzini che hanno scambiato Parigi per la giungla di Peter Pan. E la Goccia d’Oro come luogo da cui non fare ritorno.

 

Ultimi Dagoreport

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEL PIÙ GRANDE RISIKO BANCARIO D’ITALIA? L’ASSEMBLEA DI GENERALI DEL 24 APRILE È SOLO LA PRIMA BATTAGLIA. LA GUERRA AVRÀ INIZIO DA MAGGIO, QUANDO SCENDERANNO IN CAMPO I CAVALIERI BIANCHI MENEGHINI - RIUSCIRANNO UNICREDIT E BANCA INTESA A SBARRARE IL PASSO ALLA SCALATA DI MEDIOBANCA-GENERALI DA PARTE DELL’”USURPATORE ROMANO” CALTAGIRONE IN SELLA AL CAVALLO DI TROIA DEI PASCHI DI SIENA (SCUDERIA PALAZZO CHIGI)? - QUALI MOSSE FARÀ INTESA PER ARGINARE IL DINAMISMO ACCHIAPPATUTTO DI UNICREDIT? LA “BANCA DI SISTEMA” SI METTERÀ DI TRAVERSO A UN’OPERAZIONE BENEDETTA DAL GOVERNO MELONI? O, MAGARI, MESSINA TROVERÀ UN ACCORDO CON CALTARICCONE? (INTESA HA PRIMA SPINTO ASSOGESTIONI A PRESENTARE UNA LISTA PER IL CDA GENERALI, POI HA PRESTATO 500 MILIONI A CALTAGIRONE…)

donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - LA DUCETTA IN VERSIONE COMBAT, DIMENTICATELA: LA GIORGIA CHE VOLERA' DOMANI A WASHINGTON E' UNA PREMIER IMPAURITA, INTENTA A PARARSI IL SEDERINO PIGOLANDO DI ''INSIDIE'' E "MOMENTI DIFFICILI" - IL SOGNO DI FAR IL SUO INGRESSO ALLA CASA BIANCA COME PONTIERE TRA USA-UE SI E' TRASFORMATO IN UN INCUBO IL 2 APRILE QUANDO IL CALIGOLA AMERICANO HA MOSTRATO IL TABELLONE DEI DAZI GLOBALI - PRIMA DELLE TARIFFE, IL VIAGGIO AVEVA UN SENSO, MA ORA CHE PUÒ OTTENERE DA UN MEGALOMANE IN PIENO DECLINO COGNITIVO? DALL’UCRAINA ALLE SPESE PER LA DIFESA DELLA NATO, DA PUTIN ALLA CINA, I CONFLITTI TRA EUROPA E STATI UNITI SONO TALMENTE ENORMI CHE IL CAMALEONTISMO DI MELONI E' DIVENTATO OGGI INSOSTENIBILE (ANCHE PERCHE' IL DAZISMO VA A SVUOTARE LE TASCHE ANCHE DEI SUOI ELETTORI) - L'INCONTRO CON TRUMP E' UN'INCOGNITA 1-2-X, DOVE PUO' SUCCEDERE TUTTO: PUO' TORNARE CON UN PUGNO DI MOSCHE IN MANO, OPPURE LEGNATA COME ZELENSKY O MAGARI  RICOPERTA DI BACI E LODI...

agostino scornajenchi stefano venier giovanbattista fazzolari snam

SNAM! SNAM! LA COMPETENZA NON SERVE - ALLA GUIDA DELLA SOCIETÀ DI CDP, CHE SI OCCUPA DI STOCCAGGIO E RIGASSIFICAZIONE DEL GAS NATURALE, SARÀ UN MANAGER CHE HA SEMPRE RICOPERTO IL RUOLO DI DIRETTORE FINANZIARIO, AGOSTINO SCORNAJENCHI – MA DAL GAS ALLA FIAMMA, SI SA, IL PASSO È BREVE: A PROMUOVERE LA NOMINA È INTERVENUTO QUELLO ZOCCOLO DURO E PURO DI FRATELLI D’ITALIA, GIÀ MSI E AN, CHE FA RIFERIMENTO A FAZZOLARI. E A NULLA È VALSO IL NO DELLA LEGA - LA MANCATA RICONFERMA DI STEFANO VENIER, NOMINATO 3 ANNI FA DAL GOVERNO DRAGHI, È ARRIVATA PROPRIO NEL GIORNO IN CUI STANDARD & POOR HA PROMOSSO IL RATING DELLA SNAM…

veneto luca zaia matteo salvini giorgia meloni elly schlein giuseppe conte

DAGOREPORT – SCAZZO DOPO SCAZZO, IL BIG BANG PER IL CENTRODESTRA SARÀ IN AUTUNNO, CON LE REGIONALI IN VENETO, CAMPANIA, TOSCANA, PUGLIA E MARCHE – SE ZAIA E LA SUA LIGA VENETA SI PRESENTASSERO DA SOLI, SPACCHETTEREBBERO IL VOTO DI DESTRA RENDENDO LA REGIONE CONTENDIBILE: BASTEREBBE SOLO CHE PD E M5S SMETTESSERO DI FARE GLI EGO-STRONZI E CONVERGESSERO SU UN CANDIDATO “CIVICO” (COME DAMIANO TOMMASI A VERONA NEL 2022) – LA PROPOSTA DI MELONI AL "TRUCE" MATTEO: FDI È DISPOSTA A LASCIARE IL VENETO ALLA LEGA, MA A QUEL PUNTO LA REGIONE LOMBARDIA TOCCA A NOI (A FORZA ITALIA, IL SINDACO DI MILANO) - SE SALVINI SI IMPUNTA? S'ATTACCA! E FRATELLI D'ITALIA SI PRENDE TUTTO (MA LE CONSEGUENZE SULLA MAGGIORANZA POTREBBERO ESSERE FATALI PER IL PRIMO GOVERNO MELONI…)

donald trump dazi tadazi

DAGOREPORT – LO STOP DI TRE MESI AI DAZI NON SALVERA' IL CULONE DI TRUMP: PER I MERCATI FINANZIARI L’INSTABILITÀ ECONOMICA È PEGGIO DELLA PESTE, E DONALD HA ORMAI ADDOSSO IL MARCHIO DELL’AGENTE DEL CAOS – I FONDI ISTITUZIONALI EUROPEI ABBANDONANO GLI INVESTIMENTI IN SOCIETA' AMERICANE, IL DOLLARO SCENDE, IL RENDIMENTO DEI BOND USA SI IMPENNA, LE AZIENDE CHE PRODUCONO TRA CINA E VIETNAM RISCHIANO DI SALTARE (TRUMP HA SALVATO APPLE MA NON NIKE) - PER QUESTO IL CALIGOLA COL CIUFFO HA RINCULATO SUI DAZI (CINA ESCLUSA) - MA LO STOP DI TRE MESI NON È SERVITO A TRANQUILLIZZARE I POTERI FORTI GLOBALI, CON IL DRAGONE DI XI JINPING CHE RISPONDE DURO ALLE TARIFFE USA A COLPI DI "DUMPING": ABBASSANDO IL COSTO DEI PRODOTTI CHE NON ESPORTA PIU' IN USA (COMPRESO L'EXPORT DELLE RISORSE DELLE TERRE RARE, STRATEGICO PER LE MULTINAZIONALI HI-TECH) – SONDAGGI IN PICCHIATA PER TRUMP: IL 60% DEGLI AMERICANI POSSIEDE AZIONI TRAMITE I FONDI PENSIONE...

gianfranco zinzilli silvia calandrelli giampaolo rossi rai

FLASH - GRANDE INCAZZATURA NEL CENTRODESTRA, IN PARTICOLARE TRA I FRATELLINI D’ITALIA: TRA OGGI E DOMANI IN RAI DEVONO DECIDERE IL PRESIDENTE DI RAI PUBBLICITÀ E L’AD ROSSI VUOLE NOMINARE SILVIA CALANDRELLI, IN QUOTA PD, COME PRESIDENTE  DELLA CASSAFORTE PUBBLICITARIA DELLA RAI (IL FILOSOFO DI COLLE OPPIO LE AVEVA PROPOSTO LA DIREZIONE DI PUBBLICA UTILITÀ, MA LEI HA RIFIUTATO) - LA LEGA VORREBBE PIAZZARE GIANFRANCO ZINZILLI, ATTUALMENTE VICE DIRETTORE VICARIO DELLA DIREZIONE OFFERTA ESTERO RAI ITALIA...