“MA QUALE RAPIMENTO…”, LA FIGLIA DELL’AMBASCIATORE NORDCOREANO “RIMPATRIATA CON LA FORZA” “ODIAVA SUO PADRE” - SECONDO IL SUCCESSORE DI JO SONG-GIL ALL’AMBASCIATA IN ITALIA, LA RAGAZZA DETESTAVA I GENITORI “PERCHÉ LA LASCIAVANO A CASA DA SOLA” E VOLEVA “TORNARE A PYONGYANG DAI NONNI”, DOVE ORA “STA BENE”…
L’ex ambasciatore nordcoreano Jo Song-gil «non aveva alcun motivo politico» per disertare. E sua figlia «odiava i genitori perché la lasciavano a casa da sola», tanto da voler «tornare a Pyongyang dai nonni», dove ora «sta bene» anche se sottoposta «a cure». Lo spiega Kim Chon, il successore di Jo all’ambasciata in Italia, in una lettera al presidente dell’unione interparlamentare Italia-Nord Corea Osvaldo Napoli, respingendo la tesi del «rapimento» rilanciata dalla Corea del Sud per «ostacolare i nostri rapporti con l’Italia».
Nella lettera il nuovo reggente afferma che il suo predecessore «aveva lasciato l'ambasciata la sera del 10 novembre 2018, dopo un litigio familiare con la moglie Ri Kwan Sun, a causa dei disturbi mentali che affliggono la figlia, Jo Yu Jong». E la mattina dopo, «insieme alla moglie, si è allontanato dalla sede dell'ambasciata, dove risiedeva con la famiglia, senza farvi ritorno e facendo perdere le proprie tracce», mentre «la figlia è rimasta» in ambasciata. La giovane — si chiarisce : aveva interrotto gli studi liceali a marzo del 2018, in vista della conclusione del mandato del padre, lo scorso 14 novembre «è rientrata tranquillamente in Corea accompagnata da personale femminile».
Intanto, è senza indagati e senza ipotesi di reato il fascicolo, iscritto quindi come modello 45, che la procura di Roma ha aperto per capire se la figlia 17enne dell'ex ambasciatore nordcoreano, Jo Song-gil, sia tornata in patria volontariamente o no. Sul tavolo del procuratore aggiunto Francesco Caporale c'è un'informativa della Digos basata su fonti aperte (soprattutto notizie di stampa) per ricostruire quanto accaduto.
La figlia dell'ex ambasciatore della Corea del Nord rimpatriata si sarebbe imbarcata all'aeroporto di Fiumicino passando per i normali varchi dei controlli di sicurezza, dai quali accedono oltre frontiera anche gli altri passeggeri e non sarebbe transitata per il Cerimoniale di Stato, l'area normalmente riservata per il transito dei Capi di Stato e di Governo, così come ipotizzato in questi giorni. Dalle immagini acquisite dalle telecamere dello scalo romano, si vede che la giovane, accompagnata da una donna, probabilmente dell'Ambasciata, si è imbarcata sull'aereo che l'ha riportata a Pyongyang.