candido montini

IL MISTERO DEL LAGO! IL 76ENNE CANDIDO MONTINI E' STATO UCCISO CON 20 COLTELLATE A GARZENO, BORGO DI 110 ABITANTI VICINO COMO – L'ASSASSINO AVEVA UN CONTO IN SOSPESO CON LA VITTIMA? LA COLF DI MONTINI, CHE AVEVA UN NEGOZIO DI ALIMENTARI ED ERA STATO VICESINDACO DEL PAESE, RIVELA: “NON POSSEDEVA DEI TESORI NASCOSTI, IN GIRO C’ERANO SOLTANTO LE SCATOLE DEI MEDICINALI E COMUNQUE IL NEGOZIO NON RENDEVA GRANCHÉ. NON L’HO MAI SENTITO DISCUTERE CON NESSUNO” – GLI ERRORI DEL KILLER…

Andrea Galli per il "Corriere della Sera" - Estratti

 

CANDIDO MONTINI

Fra i vicoli e le scalinate in pietra, i portici e le vecchie stalle, le porte di casa stavano aperte se non spalancate. Non c’erano nemici né pericoli qui in paese, centodieci abitanti in maggioranza anziani, gatti ovunque come nemmeno su di un’isola greca, quattro bambini appena che ora scendono dallo scuolabus, metà delle abitazioni vuote, abbandonate, cadenti, un unico negozio, l’alimentari di Candido Montini, che era stato vicesindaco, aveva 76 anni e soffriva la filosofia della pensione sul sofà, difatti eccolo lì tutti i giorni nella bottega, anche poche ore prima di venir ucciso. Infine, un killer fantasma in mezzo a noi, da due settimane.

 

Era il 24 settembre scorso, un martedì, quando Montini, vedovo, due figli che vivono a valle, uomo religioso e devoto di Padre Pio, afflitto da acciacchi vari, cadeva nel suo soggiorno trafitto da plurime coltellate all’addome e al collo. Di un vicino la scoperta del cadavere: Montini non si vedeva in giro e la gente aveva iniziato a preoccuparsi.

CANDIDO MONTINI

 

Da allora il mistero di un delitto, la paura che l’assassino colpisca ancora e quelle porte di casa adesso chiuse a chiave, troppe voci su certi (presunti) segreti nella vita del signor Candido compresi innamoramenti senili, e i carabinieri che insistono a esplorare, in borghese, questa frazione di Garzeno, che di nome fa Catasco, nella zona alta del lago di Como, sopra Dongo, a due ore di macchina da Milano, il tratto conclusivo di strada formato dai tornanti e i costoni del San Bernardo, betulle e castagni. 

 

(...)

 E il killer si era presentato impugnando una lama: aveva dunque con Montini un conto in sospeso? Ci dice la signora originaria della Transilvania che da agosto, ogni venerdì, puliva l’appartamento del 76enne, il quale a sua volta le aveva affittato uno degli immobili di proprietà, proprio di fronte all’alimentari: «Non possedeva dei tesori nascosti che il killer avrebbe potuto cercare, in giro c’erano soltanto le scatole dei medicinali e comunque il negozio non rendeva granché. Non l’ho mai sentito discutere con nessuno. Se dimenticavi di ritirare il resto, anche di cinque centesimi, ti inseguiva».

 

CANDIDO MONTINI

La rapina, una rapina degenerata in tragedia, quale innesco del delitto, appare una mera messinscena: l’assassino aveva sì asportato il portafoglio dell’anziano abbandonandolo vuoto una trentina di metri in salita tra l’abitazione e la bottega, verso Garzeno.

Elemento, quest’ultimo, che potrebbe aver orientato gli investigatori nella direzione di fuga.

 

A meno che il killer stesso non sia, semplicemente, rincasato. Nascondendosi. In attesa d’ascoltare le chiacchiere nei bar sull’evoluzione delle indagini. I paesani si son detti disposti a sottoporsi alla prova del Dna così da allontanare i sospetti che sia stato davvero uno di Catasco ad aggredire Montini e infierire sul corpo; nell’autopsia, il medico legale ha isolato ferite compatibili con una disperata difesa dell’anziano che aveva provato a parare con le mani le coltellate. 

 

CANDIDO MONTINI

(...)

Ultimi Dagoreport

tony effe

DAGOREPORT - TONY EFFE VIA DAL CONCERTO DI CAPODANNO A ROMA PER I TESTI “VIOLENTI E MISOGINI”? MA ANDATE A FANCULO! MENTRE PAPA BERGOGLIO ACCOGLIE SANTI E PUTTANE, TRANS E GAY, LA SINISTRA ITALIANA PROVA A IMPORRE QUESTA OSSESSIONE AMERICANA PER IL POLITICAMENTE CORRETTO CHE SI ILLUDE DI RIDURRE IL TASSO DI INTOLLERANZA UTILIZZANDO UN LINGUAGGIO APPROPRIATO. TUTTO INUTILE. PERCHÉ IL RIDICOLO È PIÙ FORTE DEL PERICOLO. DIRE OMOSESSUALE ANZICHÉ GAY NON PROTEGGE GLI OMOSESSUALI DALLA VIOLENZA DI STRADA. COSÌ COME CACCIARE DAL PALCO DEL CONCERTONE DELL’ULTIMO ANNO IL RAPPER TONY EFFE PER AVER SCRITTO BRANI CHE "VEICOLANO MESSAGGI OFFENSIVI VERSO LE DONNE E NORMALIZZANO ATTEGGIAMENTI VIOLENTI" NON CAMBIA LA VITA SOCIALE E I RAPPORTI INTERPERSONALI. MASSÌ, IN PRINCIPIO ERA IL VERBO. MA ALLA FINE C'È LA BUGIA, IL TERRORE DI ESPRIMERE LIBERAMENTE QUELLO CHE SI PENSA, DETTO ALTRIMENTI FASCISMO”

mario calabresi - elly schlein - matteo renzi - carlo calenda - ernesto maria ruffini

DAGOREPORT – CERCASI DISPERATAMENTE UN CENTRO DI GRAVITÀ PERMANENTE, DI ISPIRAZIONE CATTOLICA E MODERATA, CHE INSIEME AL PD POSSA CONTRAPPORSI ALLE ELEZIONI POLITICHE DEL 2027 ALLA DESTRA AUTORITARIA DEL GOVERNO DI MELONI (SALVINI E TAJANI NON CONTANO PIU' UN CAZZO) - MENTRE PROCEDE L'EUTANASIA DEL TERZO POLO, OSTAGGIO DI RENZI E CALENDA, SI E' AUTOCANDIDATO IL CATTOLICO ERNESTO MARIA RUFFINI, MA NON LO VUOLE NESSUNO (ANCHE PRODI DUBITA DEL SUO APPEL MEDIATICO) - RISULTATO? SI È DIMESSO NON SOLO DAL FISCO MA ANCHE DA CANDIDATO - RUFFINI O NO, UNA “COSA" DI CENTRO DOVRÀ NASCERE A FIANCO DEL PD. L'EVANESCENZA DEI CATTO-RIFORMISTI DEM E' TOTALE. IL VATICANO E L'AZIONISMO CATTOLICO NON SI RICONOSCONO NEI VALORI ARCOBALENO DELLA MULTIGENDER ELLY SCHLEIN – RUMORS DALLA MILANO CIVICA: CIRCOLA IL NOME DI MARIO CALABRESI COME CANDIDATO SINDACO PER IL DOPO SALA…

giorgia meloni john elkann

DAGOREPORT – MENTRE LA CRISI GLOBALE DELL'AUTOMOTIVE RISCHIA DI BRUCIARE L'1% DEL PIL ITALIANO, GIORGIA MELONI E JOHN ELKANN SONO IMPEGNATI A FARSI LA GUERRA - LA DUCETTA DIFFIDA (EUFEMISNO) DI YAKI NON SOLO PERCHE' EDITORE DI "REPUBBLICA" E "LA STAMPA" NONCHE' AMICO DI ELLY SCHLEIN (GRAZIE ALLA DI LUI SORELLA GINEVRA), MA ANCHE PERCHÉ E' CONVINTA CHE FRIGNI SOLTANTO PER TORNACONTO PERSONALE - DI CONTRO, IL RAMPOLLO AGNELLI FA PRESENTE A PALAZZO CHIGI CHE LA QUESTIONE NON RIGUARDA SOLO STELLANTIS MA L'INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA IN TUTTO L'OCCIDENTE - E LA CINA GODE GRAZIE AL SUICIDIO EUROPEO SUL GREEN DEAL...

giorgia meloni e donald trump - meme by edoardo baraldi .jpg

FLASH – COSA FARÀ LA CAMALEONTE MELONI QUANDO DONALD TRUMP, PER L’IMPOSIZIONE DEI DAZI, DECIDERÀ DI TRATTARE CON I SINGOLI PAESI E NON DIRETTAMENTE CON BRUXELLES? LA DUCETTA, AIUTATA DAL SUO AMICO ELON MUSK, GESTIRÀ GLI AFFARI FACCIA A FACCIA CON IL TYCOON, FACENDO INCAZZARE URSULA VON DER LEYEN E MACRON, O STARÀ DALLA PARTE DELL’UNIONE EUROPEA? STESSO DISCORSO PER L’UBIQUO ORBAN, CHE OGGI FA IL PIFFERAIO DI PUTIN E L’AMICO DI TRUMP: COSA FARÀ IL “VIKTATOR” UNGHERESE QUANDO LE DECISIONI AMERICANE CONFLIGGERANNO CON QUELLE DI MOSCA?

lapo e john elkann lavinia borromeo

FLASH! - INDAGATO, GRAZIE A UNA DENUNCIA DELLA MADRE MARGHERITA AGNELLI, INSIEME AI FRATELLI GINEVRA E JOHN  NELL'AMBITO DELL'EREDITA' DELLA NONNA MARELLA CARACCIOLO, LAPO ELKANN E' STATO COSTRETTO A RASSEGNARE LE DIMISSIONI DALLA PRESIDENZA DELLA FONDAZIONE BENEFICA DE "LA STAMPA", ''SPECCHIO DEI TEMPI'', PER LASCIARE LA POLTRONA ALLA COGNATA LAVINIA BORROMEO... – LA PRECISAZIONE DELL’UFFICIO STAMPA DI LAPO ELKANN: “LAVINIA HA ASSUNTO LA PRESIDENZA, MA LAPO RIMANE NEL CONSIGLIO DI ‘SPECCHIO’”