donald trump dazi tariffe economia

E MO’ SO’ DAZI – IL FONDO MONETARIO INTERNAZIONALE E LA BANCA MONDIALE SI PREPARANO AI LORO MEETING MONDIALI IN UNA WASHINGTON PROFONDAMENTE STRAVOLTA DA TRUMP - NELL’ULTIMO WORLD ECONOMIC OUTLOOK, IL FMI PREVEDE CHE LA CRESCITA GLOBALE RALLENTERÀ AL 2,8% QUEST’ANNO RISPETTO AL 3,3% DEL 2024: GRAN PARTE DEL DECLASSAMENTO È ATTRIBUIBILE ALL’IMPATTO DEI DAZI SUGLI STATI UNITI. MA LE DUE ISTITUZIONI CHE RICEVONO FINANZIAMENTI DAGLI USA HANNO UN PROBLEMA: EVITARE DI ARRIVARE ALLO SCONTRO DIRETTO CON “THE DONALD” CHE POTREBBE DECIDERE DI…

Da www.nytimes.com

 

DONALD TRUMP - WALL STREET

I leader economici globali si riuniscono questa settimana a Washington per gli incontri di primavera del Fondo Monetario Internazionale (FMI) e della Banca Mondiale. Arrivano in un’America profondamente diversa da quella che avevano visitato in occasione dello stesso forum lo scorso autunno.

 

I recenti dibattiti sulla politica industriale e sulla possibilità che l’economia globale potesse realizzare un atterraggio morbido sono stati sostituiti dall’ansia per la guerra commerciale di Trump, dal ritorno dei timori di inflazione e da nuove preoccupazioni per una possibile recessione globale. Le istituzioni multilaterali che ospitano questi incontri e che ricevono finanziamenti dagli Stati Uniti sono anch’esse sotto crescente pressione per dimostrare la propria rilevanza all’amministrazione Trump, evitando allo stesso tempo confronti che potrebbero indurre il presidente a ritirarsi completamente da esse.

 

«Il sistema di governance globale basato su regole, emerso dopo la Seconda Guerra Mondiale e di cui gli Stati Uniti furono artefici fondamentali, si sta sgretolando sotto i nostri occhi - ha dichiarato Eswar Prasad, ex direttore per la Cina del FMI - L’amministrazione Trump ha chiaramente manifestato la propria avversione verso praticamente ogni istituzione multilaterale, compresi FMI e Banca Mondiale, perché considera le loro raccomandazioni e politiche non sempre perfettamente allineate con gli interessi americani, intesi in senso stretto».

I WANT TO BREAK FEE - MEME BY EMILIANO CARLI

 

Trump ha innalzato i dazi doganali ai livelli più alti da oltre un secolo, creando un’ampia incertezza economica globale e con ogni probabilità causando interruzioni nelle catene di approvvigionamento. Allo stesso tempo, un drastico taglio agli aiuti statunitensi all’estero ha messo improvvisamente sotto pressione i paesi poveri che da decenni dipendono dal supporto americano per fornire cibo e medicinali alle popolazioni più vulnerabili del mondo.

 

Trump ha parlato poco pubblicamente del FMI o della Banca Mondiale da quando è entrato in carica a gennaio. Ma i funzionari di entrambe le istituzioni osservano con apprensione mentre il presidente sconvolge il sistema commerciale globale, ristruttura rapidamente il governo federale e reprime i cittadini stranieri che lavorano e studiano negli Stati Uniti.

Kristalina Georgieva, direttore generale del fondo monetario internazionale

 

Prima che Trump fosse eletto, il documento di indirizzo politico “Project 2025” redatto dai suoi alleati conservatori proponeva che gli Stati Uniti si ritirassero da FMI e Banca Mondiale. Molti Repubblicani nutrono riserve sulle politiche di queste istituzioni, incentrate sulla promozione dell’equità e sulla lotta ai cambiamenti climatici.

 

«Credo che il FMI cercherà di mantenere un basso profilo durante questi incontri, in attesa della revisione dell’amministrazione Trump sulla partecipazione degli Stati Uniti alle organizzazioni multilaterali - ha affermato Mark Plant, senior fellow presso il Center for Global Development - Non ci sono segnali chiari sulla direzione che gli Stati Uniti intendono prendere».

METTI IL DAZIO TOGLI IL DAZIO - MEME SU TRUMP

 

Sebbene l’amministrazione Trump possa decidere di ritirarsi dal FMI e dalla Banca Mondiale, farlo sarebbe complicato e con ogni probabilità significherebbe cedere ulteriore influenza globale alla Cina, concedendole maggiore peso nella gestione delle due istituzioni.

 

Il FMI potrebbe attirare l’attenzione di Trump questa settimana quando presenterà la sua prima valutazione sull’impatto delle sue politiche tariffarie. La scorsa settimana, Kristalina Georgieva, direttrice generale del Fondo, ha dichiarato che le azioni commerciali di Trump stanno danneggiando l’economia mondiale e ha lasciato intendere che il FMI abbasserà le previsioni di crescita e aumenterà le proiezioni sull’inflazione.

«In definitiva, il commercio è come l’acqua - ha detto Georgieva in un discorso - Quando i paesi erigono ostacoli sotto forma di barriere tariffarie e non tariffarie, il flusso si devia»

 

L INSTABILITA ECONOMICA BY TRUMP - ILLUSTRAZIONE DEL FINANCIAL TIMES

Nell’ultimo World Economic Outlook, il FMI prevede che la crescita globale rallenterà al 2,8% quest’anno rispetto al 3,3% del 2024. Si tratta di mezzo punto percentuale in meno rispetto alle previsioni di gennaio.

Gran parte del declassamento per quest’anno è attribuibile all’impatto dei dazi sugli Stati Uniti, la maggiore economia del mondo, che era già destinata a perdere slancio. Il FMI prevede che la crescita statunitense rallenterà all’1,8% nel 2025, rispetto al 2,8% dell’anno precedente. Si tratta di quasi un punto percentuale in meno rispetto alla previsione del 2,7% formulata a gennaio, quando gli Stati Uniti erano l’economia più forte del mondo.

[…]

 

DONALD TRUMP I DAZI E I MERCATI

La Banca Mondiale si trova forse in una posizione ancora più precaria del FMI. Gli Stati Uniti sono il maggior azionista della banca. Se decidessero di ritirarsi, ciò ridurrebbe notevolmente la capacità di prestito e l’influenza della banca. Il presidente della Banca Mondiale è scelto dagli Stati Uniti, e Ajay Banga è stato nominato dall’amministrazione Biden nel 2023, dopo che David Malpass, scelto da Trump durante il suo primo mandato, si era dimesso in anticipo.

 

MEME SUL CROLLO DEL VALORE DEL DOLLARO BY TRUMP

La missione della Banca Mondiale si è ormai fortemente orientata verso la lotta al cambiamento climatico, un tema che l’amministrazione Trump guarda con profondo scetticismo. Appena assunto l’incarico, Banga si è impegnato a destinare il 45% dei fondi della banca a progetti legati al clima, con un aumento di 10 punti percentuali rispetto al suo predecessore.

La Banca Mondiale è anche impegnata nella promozione della diversità, dell’equità e dell’inclusione — politiche che l’amministrazione Trump osteggia — all’interno del proprio lavoro.

MEME SUL CROLLO DEI MERCATI DOPO I DAZI DI DONALD TRUMP

 

[…] Banga ha affermato di continuare a dialogare con l’amministrazione Trump sull’orientamento futuro della banca. «Stiamo avendo un dialogo costruttivo con l’amministrazione americana - ha detto Banga - Non so dove ci porterà, ma non ho alcun problema con il confronto in corso».

DONALD TRUMP VOLEVA ESSERE UN DURO - MEME BY EMAN RUS PER L ESPRESSODONALD TRUMP BANDERUOLA AL VENTOCAPPELLO MAKE AMERICA GREAT AGAIN MADE IN CHINA

world bank banca mondiale 3

 

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…

andrea orcel francesco milleri giuseppe castagna gaetano caltagirone giancarlo giorgetti matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL RISIKONE È IN ARRIVO: DOMANI MATTINA INIZIERÀ L’ASSALTO DI CALTA-MILLERI-GOVERNO AL FORZIERE DELLE GENERALI. MA I TRE PARTITI DI GOVERNO NON VIAGGIANO SULLO STESSO BINARIO. L’INTENTO DI SALVINI & GIORGETTI È UNO SOLO: SALVARE LA “LORO” BPM DALLE UNGHIE DI UNICREDIT. E LA VOLONTÀ DEL MEF DI MANTENERE L’11% DI MPS, È UNA SPIA DEL RAPPORTO SALDO DELLA LEGA CON IL CEO LUIGI LOVAGLIO - DIFATTI IL VIOLENTISSIMO GOLDEN POWER DEL GOVERNO SULL’OPERAZIONE DI UNICREDIT SU BPM, NON CONVENIVA CERTO AL DUO CALTA-FAZZO, BENSÌ SOLO ALLA LEGA DI GIORGETTI E SALVINI PER LEGNARE ORCEL – I DUE GRANDI VECCHI DELLA FINANZA MENEGHINA, GUZZETTI E BAZOLI, HANNO PRESO MALISSIMO L’INVASIONE DEI CALTAGIRONESI ALLA FIAMMA E HANNO SUBITO IMPARTITO UNA “MORAL SUASION” A COLUI CHE HANNO POSTO AL VERTICE DI INTESA, CARLO MESSINA: "ROMA DELENDA EST"…