modelli maschili

MODELLO CHE VITA DA VITELLO QUIRINO CONTI: ‘’SUPERATA L’IDEA DI MODELLE COME MERCE FACILE, RESTAVA PER IL MASCHIO ALL’ALBA DEGLI ANNI NOVANTA UNA FISIONOMIA SUL BORDO DI UN MERETRICIO A QUALCHE CENTINAIO DI MIGLIAIA DI LIRE; SOTTOPOSTI DALLO STILISTA (FINALMENTE PADRONE DI COSÌ TANTO MATERIALE MASCHILE) A OGNI ANGHERIA ESTETICA, ECCOLE LÌ, QUESTE GIOVANI PREDE, AD AMMICCARE SORRISI E PICCOLI BRONCI CON BARBE MAL RASATE (SE A BENEFICIO DI UNA COLLEZIONE MACHISTA) O PENOSE DEPILAZIONI (QUANDO ASPIRANTI AL FEMMININO)’’

QUIRINO CONTI

Quirino Conti per Dagospia

 

Per una giovane anima bella residualmente ancora appassionata di Stile (quale drammatica intempestività!), sarà davvero difficile immaginare le gigantesche moli di documentazione che anno dopo anno, con continuità, sono state collezionate da quanti, per vizio o per mestiere, la Moda l’hanno praticata.

 

Migliaia di faldoni e testi di ogni genere che, per i più prodighi e assatanati – come nel caso dell’intossicato Karl Lagerfeld –, arrivavano a vere cubature di materiale cartaceo in ogni idioma possibile: quando la Moda sembrava essere il nuovo oppio dei popoli e divini parevano coloro che la maneggiavano. Un accumulo, dunque, depositato in decenni di “mascherature” di ogni genere, cristallizzato in stratificazioni per ere e cicli.

modelli maschili

 

la sfilata di gucci 4

Poi, il virus. E quel colto arredo da bibliofilo, per pura disperazione (dopo che si era letto di tutto, persino Le Noeud de vipères del mitico Mauriac), finì per attrarre con il fascino di un deposito arcano: sperando in chissà cosa, come fossero tavolette ittite contenenti una criptata Verità.

 

Per le scaffalature “de mulieribus”, niente di nuovo. Tutto come da copione, essendo argomento consolidato e con ritualità immutabili da qualche centinaio di anni. Fino a un certo appuntamento con il destino, corrispondente più o meno alla Milano socialista e gaudente.

harry styles e alessandro michele di gucci versione gender fluid

 

Lì tutto sembrò impazzire con pagine di un servilismo ignobile, a vantaggio della più cinica volgarità: persino la grafica parve dover mutare, con rozzi citazionismi per quanti non miravano che al più classico business pubblicitario.

 

Tanto che finanche Armani, il Magnifico, in quel cumulo di ignominie sembrò un innocente catechista che ancora si interroghi sul sesso degli angeli. Comunque, con Prada si trovò l’antidoto: tanto severo e amaro, quanto velenosa era stata quell’ubriacatura.

modelli maschili

 

Infine l’ultimo Gucci, e le pagine si fecero concettualmente severissime, come composte da un filosofo nichilista. Fu così che, da una stagione all’altra, tanti “nomicchi” sparirono da quei cataloghi patinati dopo aver impiastricciato di sciocchezze il proprio ciclo da epigoni. Spariti, persi nel nulla. Irrintracciabili.

rick owens sfilata del 2015

 

Il bello – si fa per dire – arrivò alla scaffalatura con la scritta “de viribus”. Mai recensiti prima in tali dimensioni – e dunque dentro un linguaggio sperimentale quanto mai ambivalente, se si era abituati a schiere di maschi in sobrie parate militari e virilissimi spiegamenti sportivi –, qui la migliore gioventù era catturata dentro schemi formali da cataloghi di sfrontata esibizione sessuale.

 

modelli maschili

Con branchi di ragazzotti riconoscibili, sempre loro, stagione dopo stagione, tanto estranei a un ruolo almeno simmetrico a quello femminile, quanto perfettamente a proprio agio solo nella ridanciana, immatura allusione al più torbido lenocinio.

 

Da secoli superata l’idea di modelle come merce facile, e ormai levigate dai Grandi come creature perfette simili a porcellane (anche nei cicli più trash), restava per il maschio all’alba degli anni Novanta la solitudine di una fisionomia sul bordo di un meretricio a qualche centinaio di migliaia di lire;

 

convinti dallo stilista (finalmente padrone di così tanto materiale maschile) a inimmaginabili trasposizioni, sottoposti a ogni angheria estetica, eccole lì, queste giovani prede, ad ammiccare sorrisi e piccoli bronci con barbe mal rasate (se a beneficio di una collezione machista) o penose depilazioni (quando aspiranti al femminino).

 

calvin klein il pacco ritoccato di justin bieber

Passivi, immobili nel cuore, persino nell’assoggettarsi a parti e ruoli imposti dal direttore artistico di turno, parti e ruoli peraltro recitati da cani, come un tormento per quel che restava della loro dignità. Ilari per contratto (una incontenibile stilista era terribilmente severa su queste forzate risate a comando), in una bellissima età devastata brutalmente senza ombra di futuro.

 

Gentili fino all’affettazione pur di poter lavorare, mentre il créateur, nell’uscita finale, con un buffetto troppo promiscuo esprimeva tutto il suo potere su quell’harem di guitti arrivati da ogni parte del mondo.

Una stagione dopo l’altra se ne riconoscono ancora nomi e lineamenti: questi, ma anche quelli, sciupati dalla stanchezza e da un uso che non perdona.

 

achille lauro gucci

Ma chi erano davvero? Cosa li portava in quegli anni in certe agenzie per poche lire, cosa ne sarà stato di loro? Per le modelle, la leggenda vuole che ci sia quasi sempre un buon futuro all’orizzonte. Ma per loro? Cosa può essere garantito a questi innocenti portatori di ridicolaggini estetiche dopo quel quarto d’ora di passerelle, sudaticci e con problemi di alloggio?

 

Neppure, salvo gli Armanoidi, tutelati dalla qualità delle immagini, sciatte e volgari per il tocco decisivo dell’immancabile proprietario del marchio, che mai avrebbe rinunciato al massacro di una sua già spietata creazione: specie in zona inguinale o in immancabili mutande (frequentatissima l’ideona di una rosa rossa tra le labbra).

 

calvin klein kate moss mark wahlberg

Comunque, se mai il tempo conserverà queste costose pagine, quale strazio per i nostri eroi di un momento: che conobbero un’epoca di invidiati stilisti e ora devono ritrovarli come imperdonabili paraninfi.

achille lauro 1star della sfilata di rick owens rick owens primavera estate 2016 8peni in vista per la sfilata di rick owenscalvin kleincollezione autunno inverno di rick owensMICHELE - BACKSTAGE DI GUCCI EPILOGUE - ALESSANDRO MICHELE - PALAZZO SACCHETTI calvin kleinachille lauro gucci

 

star della sfilata di rick owens copia

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni nordio mantovano almasri francesco franco lo voi

DAGOREPORT - PER RISOLVERE LA FACCENDA ALMASRI ERA SUFFICIENTE METTERE SUBITO IL SEGRETO DI STATO E TUTTO SAREBBE FINITO LÌ. INVECE LA MAL-DESTRA HA PRESO IL SOPRAVVENTO BUTTANDOLA IN CACIARA E METTENDO NEL MIRINO IL PROCURATORE LO VOI, MOLTO LONTANO DALLA SINISTRA DELLE “TOGHE ROSSE” - QUELLO CHE COLPISCE DEL PASTICCIACCIO LIBICO È CHE SIA STATO CUCINATO CON I PIEDI, MALGRADO LA PRESENZA A FIANCO DI GIORGIA MELONI DI UN TRUST DI CERVELLONI COMPOSTO DA UN EX MAGISTRATO AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA (CARLO NORDIO), UN PREFETTO A CAPO DEGLI INTERNI (MATTEO PIANTEDOSI) E DI UN ALTRO EX GIUDICE ALFREDO MANTOVANO, SOTTOSEGRETARIO DI STATO - NELL’INCONTRO AL COLLE, LA DUCETTA HA ILLUSTRATO A MATTARELLA (CHE RICOPRE ANCHE LA CARICA DI PRESIDENTE DEL CSM), COSA AVREBBE TUONATO VIA SOCIAL CONTRO LE “TOGHE ROSSE”? OVVIAMENTE NO… - I VOLI DI STATO PER IL TRASPORTO DI AUTORITÀ, LE MISSIONI E GLI INTERVENTI A FAVORE DI PERSONE COINVOLTE IN “SITUAZIONI DI RISCHIO” (DA CECILIA STRADA Ad ALMASRI), VENGONO EFFETTUATOI DAI FALCOM 900 DELLA CAI, LA COMPAGNIA AERONAUTICA DI PROPRIETÀ DEI SERVIZI SEGRETI, CHE FA BASE A CIAMPINO

fedez chiara ferragni game over matrimonio x

“CHIARA, TI RICORDI QUANDO HAI AMMESSO A FEDEZ CHE TI SEI SCOPATA ACHILLE LAURO?” - IL “PUPARO” DEL RAPPER, FABRIZIO CORONA, BUTTA BENZINA SUL FUOCO: “RACCONTERÒ LA MOGLIETTINA PERFETTA CHE SEI, QUANTE STRONZATE RACCONTI DA 15 ANNI, I TUOI AFFARI SPORCHI E L'AMORE CHE PERÒ HAI VISSUTO TRADENDOLO COSTANTEMENTE" - L’IRRESISTIBILE SCENEGGIATA, RICCA DI MIRATISSIMI COLPI ALL'INGUINE MESSA IN SCENA DALL’EX DUO FERRAGNEZ, CONFERMA LA PIÙ CLASSICA CONVINZIONE FILOSOFICA-EUCLIDEA: L'IDIOZIA È LA PIÙ GRAZIOSA DISTANZA FRA DUE PERSONE (SALVO POI SCOPRIRE CHE, AL LORO CONFRONTO, I COSIDDETTI MEDIA TRASH SCANDALISTICI SONO INNOCENTI COME TUBI) - AMORALE DELLA FAVA: IL LORO MATRIMONIO CELEBRATO NEL 2018 IN UNA LOCATION DI LUSSO DI NOTO, TRASFORMATO IN LUNA PARK VERSIONE FLOWER POWER, CON RUOTE PANORAMICHE E CONSOLLE DI DEEJAY, ERA UNA PROMESSA DI FUTURO: PAGLIACCIATA ERA, PAGLIACCIATA È STATA - VIDEO

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps

DAGOREPORT - NEL GRAN RISIKO BANCARIO, L’UNICA COSA CERTA È CHE MONTE DEI PASCHI DI SIENA È ORA NELLE MANI DI DUE IMPRENDITORI PRIVATI: MILLERI E CALTAGIRONE. ALTRO CHE BANCA LEGHISTA COME CIANCIA SALVINI - ALTRA CERTEZZA: L’OPS SU MEDIOBANCA SARÀ COMPLETATA DOPO L’ASSALTO A GENERALI - SE L’IMMOBILIARISTA CALTARICCONE SOGNA LA CONQUISTA DELLA SECONDA COMPAGNIA EUROPEA CHE GESTISCE 32 MILIARDI DI EURO DI BENI IMMOBILI, ALCUNI EREDI DEL VECCHIO ACCUSANO MILLERI DI ESSERE SUBALTERNO AL DECISIONISMO DI CALTA - SULLA PIAZZA DI MILANO SI VOCIFERA ANCHE DI UNA POSSIBILE DISCESA IN CAMPO DI UN CAVALIERE BIANCO CHE LANCI UN’OPA SU MEDIOBANCA PIÙ RICCA DELL’OPS DI CALTA-MILLERI-LOVAGLIO...

giorgia meloni nordio mantovano almasri francesco franco lo voi

DAGOREPORT - QUANDO LA MELONI DICE "NON SONO RICATTABILE", DICE UNA CAZZATA: LA SCARCERAZIONE DEL TORTURATOR ALMASRI È LA PROVA CHE LA LIBIA USA I MIGRANTI A MO' DI PISTOLA PUNTATA SULL'ITALIA - CHE POI PALAZZO CHIGI NON SAPPIA GESTIRE LE SITUAZIONI DI CRISI E' LAMPANTE: SAREBBE BASTATO METTERE IL SEGRETO DI STATO, INVECE CHE MANDARE PIANTEDOSI A CIANCIARE DI " ALMASRI, PERICOLO PER LA SICUREZZA", E NESSUNO SI SAREBBE FATTO MALE - L'ATTO GIUDIZIARIO DELLA PROCURA DI ROMA NON C'ENTRA NIENTE CON IL CASO SANTANCHÈ - LO STRETTO RAPPORTO DI LI GOTTI CON I MAGISTRATI - LE VOCI DI VOTO ANTICIPATO PER CAPITALIZZARE ''GIORGIA MARTIRE DELLA MAGISTRATURA''. CHE NON È SUL TAVOLO: SOLO MATTARELLA DECIDE QUANDO SCIOGLIERE LE CAMERE (E SERVIREBBE CHE O LEGA O FORZA ITALIA STACCASSERO LA SPINA AL GOVERNO...)

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

DAGOREPORT - AL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO SARANNO DOLORI PER LA MELONI INEBRIATA DAL TRUMPISMO - IL PRIMO NODO DA SCIOGLIERE SARÀ LA RATIFICA, UNICA MANCANTE DEI 27 PAESI, ALLA RIFORMA DEL MECCANISMO EUROPEO DI STABILITÀ (MES), A GARANZIA DI UNA CRISI BANCARIA SISTEMICA. LA DUCETTA AVEVA GIA' PROMESSO DI RATIFICARLO DOPO LA FIRMA DEL PATTO DI STABILITÀ. MA ORA NON POTRÀ INVENTARSI SUPERCAZZOLE DAVANTI A MACRON, SCHOLZ, TUSK, SANCHEZ, LEADER CHE NON NASCONDONO DIFFIDENZA E OSTILITÀ NEI CONFRONTI DELL'UNDERDOG CHE SI È MESSA IN TESTA DI ESSERE IL CAVALLO DI TROIA DELLA TECNODESTRA AMERICANA IN EUROPA - MA IL ROSPO PIÙ GROSSO DA INGOIARE ARRIVERÀ DALL’ESTABLISHMENT DI BRUXELLES CHE LE FARÀ PRESENTE: CARA GIORGIA, QUANDO VAI A BACIARE LA PANTOFOLA DI TRUMP NON RAPPRESENTI LE ISTANZE EUROPEE. ANZI, PER DIRLA TUTTA, NON RAPPRESENTI NEMMENO L’ITALIA, MEMBRO DELLA UE QUINDI SOGGETTA ALLE REGOLE COMUNITARIE (CHE HANNO TENUTO A GALLA IL PIL ITALIANO CON I 209 MILIARDI DI PNRR), MA RAPPRESENTI UNICAMENTE TE STESSA…

donald trump elon musk

DAGOREPORT – SIC TRANSIT GLORIA MUSK: A TRUMP SONO BASTATI MENO DI DIECI GIORNI DA PRESIDENTE PER SCAZZARE CON IL MILIARDARIO KETAMINICO – LA VENDITA DI TIKTOK A MICROSOFT È UN CAZZOTTO IN UN OCCHIO PER MR. TESLA (BILL GATES È UN SUO ACERRIMO NEMICO). POI C’È LA DIVERSITÀ DI VEDUTE SUL REGNO UNITO: MUSK VUOLE ABBATTERE IL GOVERNO DI STARMER, CHE VUOLE REGOLAMENTARE “X”. E TRUMPONE CHE FA? DICE CHE IL LABURISTA STA FACENDO UN “GOOD JOB” – L’INSOFFERENZA DEL VECCHIO MONDO “MAGA”, L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE E I DAZI ALL’EUROPA: IL TYCOON ASPETTA PERCHÉ VUOLE DISCUTERE CON LONDRA…