mma arti marziali miste

PIÙ LA SOCIETA’ SI FA POLITICAMENTE CORRETTA, PIU’ C’E’ DOMANDA DI VIOLENZA - IL MONDO DELLA ARTI MARZIALI MISTE CONQUISTA ANCHE L’ITALIA CON UN BOOM DI PRATICANTI AMATORIALI - LA PROMESSA ITALIANA E’ IL 24ENNE CARLO PEDERSOLI, NIPOTE DI BUD SPENCER - VIDEO!

 

 

Alessandro Fulloni per il “Corriere della Sera”

 

il calcio del ko

Dentro a quella «gabbia» d'acciaio dalla superficie di una cinquantina di metri quadrati tutto, o quasi, è consentito. Licenza di fare male: pugni, calci, prese da lotta libera. Poi però, terminati i violentissimi «round» (al massimo cinque, per una durata di cinque minuti ciascuno) succede che i due combattenti - anzi, meglio: i due fighters - si abbraccino, si stringano la mano.

 

E che scendano da quello strano e fantascientifico ring (cage, in inglese, tutto reti metalliche e imbottiture) chiacchierando come fossero vecchi amici. Stiamo parlando degli incontri di «Mma» (acronimo della sigla inglese Mixed martial arts), ovvero le arti marziali miste. Una tecnica di combattimento sempre più di moda e sempre più praticata - indifferentemente da uomini e donne - nelle palestre di tutto il mondo, comprese quelle italiane.

CARLO PEDERSOLI JR

 

Da Milano a Roma, dal Veneto alla Sicilia, gli iscritti aumentano, sempre più pratici di vocaboli tipo «grappling» (la lotta a terra e la sottomissione dell' avversario) e «striking» (i colpi ripetuti portati con le tecniche delle arti marziali). «Un mondo di amatori con proporzioni che stanno diventando gigantesche, sviluppandosi anche sui social con video, siti e un glossario con vocaboli inediti, che mescolano inglese, brasiliano, russo e lingue orientali, i luoghi in cui è nata la Mma» racconta Patrizia Marin, manager del settore marketing.

 

Da due anni è diventata titolare della «Magnum Fc, «promotion» (la società) che organizza le sfide più importanti d'Italia - il prossimo raduno è previsto a giugno a Rimini, per la fiera del wellness che da tutto il mondo richiama in Romagna i patiti della forma fisica - e che tra breve inaugurerà una palestra, la Magnum Fitness beach, anche a Dubai, «dove hanno la residenza alcuni dei fighters più pagati» racconta la manager.

CARLO PEDERSOLI JR

 

Che è diventata organizzatrice di combattimenti Mma «per caso: da ragazzina, a San Bonifacio, nel Veronese dove sono cresciuta, anziché giocare con le bambole, scelsi di praticare il kung fu. Dopo 28 anni mi è capitato di incontrare il mio maestro di allora, Max Baggio che nel frattempo era diventato istruttore di Mma. Ci siamo detti... perché non provare?».

 

Attorno al Mma «il business è in crescita esponenziale sotto ogni punto di vista - racconta ancora Marin - e i fighters sono star contese come e più dei wrestler». Non mancano gli italiani. La promessa è l'italiano Carlo Pedersoli, 24 anni, «nipote d'arte»: nel senso che il nonno era Bud Spencer, non solo star del cinema ma anche azzurro, da giovane, nel nuoto. Pedersoli jr - otto vittorie e un pareggio su nove incontri - per ora combatte in Italia ma il suo futuro, prevedono in molti, sarà negli Usa.

il lottatore conor mcgregor

 

Dove le borse sono altissime: ad agosto a Las Vegas, l'irlandese Conor McGregor, il più celebre dei fighters e il pugile Floyd Mayweather - leggenda della boxe nella categoria dei medi - hanno preso rispettivamente 100 e 200 milioni di dollari in un confronto sul ring con le canoniche regole della boxe vinto dal pugile alla decima ripresa.

 

FLOYD MAYWEATHER SCHIANTA CONOR MCGREGOR

McGregor ha chiesto la rivincita. Difficile però dopo la follia compiuta l'altra notte a New York: ha aggredito il bus dei rivali e poi i poliziotti, dopo la presentazione degli «Ultimate Fighting Championship», combattimenti attesissimi. McGregor si è imbizzarrito dopo aver saputo che la Ufc (una lega «pro») gli ha tolto il titolo di campione del mondo dei medi perché non sale sul «cage» da due anni. Lui ha reagito picchiando gli agenti, che lo hanno arrestato.

FLOYD MAYWEATHER SCHIANTA CONOR MCGREGOR

Ultimi Dagoreport

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA

cecilia sala abedini donald trump

DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL MEDIO ORIENTE - CON IL POPOLO IRANIANO INCAZZATO NERO PER LA CRISI ECONOMICA A CAUSA DELLE SANZIONI USA E L’''ASSE DELLA RESISTENZA" (HAMAS, HEZBOLLAH, ASSAD) DISTRUTTO DA NETANYAHU, MENTRE L'ALLEATO PUTIN E' INFOGNATO IN UCRAINA, IL PRESIDENTE “MODERATO” PEZESHKIAN TEME LA CADUTA DEL REGIME DI TEHERAN. E IL CASO CECILIA SALA SI È TRASFORMATO IN UN'OCCASIONE PER FAR ALLENTARE LA MORSA DELL'OCCIDENTE SUGLI AYATOLLAH - CON TRUMP E ISRAELE CHE MINACCIANO DI “OCCUPARSI” DEI SITI NUCLEARI IRANIANI, L’UNICA SPERANZA È L’EUROPA. E MELONI PUÒ DIVENTARE UNA SPONDA NELLA MORAL SUASION PRO-TEHERAN...

elon musk donald trump alice weidel

DAGOREPORT - GRAZIE ANCHE ALL’ENDORSEMENT DI ELON MUSK, I NEONAZISTI TEDESCHI DI AFD SONO ARRIVATI AL 21%, SECONDO PARTITO DEL PAESE DIETRO I POPOLARI DELLA CDU-CSU (29%) - SECONDO GLI ANALISTI LA “SPINTA” DI MR. TESLA VALE ALMENO L’1,5% - TRUMP STA ALLA FINESTRA: PRIMA DI FAR FUORI IL "PRESIDENTE VIRTUALE" DEGLI STATI UNITI VUOLE VEDERE L'EFFETTO ''X'' DI MUSK ALLE ELEZIONI POLITICHE IN GERMANIA (OGGI SU "X" L'INTERVISTA ALLA CAPA DI AFD, ALICE WEIDEL) - IL TYCOON NON VEDE L’ORA DI VEDERE L’UNIONE EUROPEA PRIVATA DEL SUO PRINCIPALE PILASTRO ECONOMICO…

cecilia sala giorgia meloni alfredo mantovano giovanni caravelli elisabetta belloni antonio tajani

LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO- CARAVELLI. IL DIRETTORE DELL’AISE È IL STATO VERO ARTEFICE DELL’OPERAZIONE, TANTO DA VOLARE IN PERSONA A TEHERAN PER PRELEVARE LA GIORNALISTA - COSA ABBIAMO PROMESSO ALL’IRAN? È PROBABILE CHE SUL PIATTO SIA STATA MESSA LA GARANZIA CHE MOHAMMAD ABEDINI NON SARÀ ESTRADATO NEGLI STATI UNITI – ESCE SCONFITTO ANTONIO TAJANI: L’IMPALPABILE MINISTRO DEGLI ESTERI AL SEMOLINO È STATO ACCANTONATO NELLA GESTIONE DEL DOSSIER (ESCLUSO PURE DAL VIAGGIO A MAR-A-LAGO) - RIDIMENSIONATA ANCHE ELISABETTA BELLONI: NEL GIORNO IN CUI IL “CORRIERE DELLA SERA” PUBBLICA IL SUO COLLOQUIO PIENO DI FRECCIATONE, IL SUO “NEMICO” CARAVELLI SI APPUNTA AL PETTO LA MEDAGLIA DI “SALVATORE”…