antonello montante

MONTANTE IN FACCIA – I PM CHIEDONO DIECI ANNI PER L’EX PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA SICILIA, CHE SI ERA COSTRUITO UN’IMMAGINE DA EROE ANTIMAFIA E INVECE COSTRUIVA DOSSIER SUGLI AVVERSARI CON UNA RETE DI MISTERIOSE TALPE ISTITUZIONALI – LA REQUISITORIA DEL PM: “TUTTI BUSSAVANO ALLA SUA PORTA E…”

Salvo Palazzolo per “la Repubblica”

 

antonello montante

« Tutti bussavano alla porta di Montante » , dice il pubblico ministero Stefano Luciani nella requisitoria. Ministri, prefetti, capi dei servizi segreti. Antonello Montante, responsabile legalità di Confindustria, era ufficialmente un paladino della legalità: «In realtà - accusa la procura di Caltanissetta - aveva creato un ufficio informazioni ed elevato la raccomandazione a sistema».

Ora, i pubblici ministeri chiedono una condanna esemplare per l' ex presidente di Sicindutria accusato di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione e rivelazione di notizie riservate: dieci anni e sei mesi di carcere, pena scontata di un terzo perché Montante, oggi ai domiciliari, ha chiesto il rito abbreviato.

 

antonello montante

L' imprenditore che viveva di immagine antimafia, per far dimenticare le sue relazioni imbarazzanti con personaggi di mafia, al processo è scomparso, non si è presentato neanche una volta davanti al gup Graziella Luparello. «Le intercettazioni ribadiscono la fondatezza dell' impianto accusatorio», dice il procuratore capo Amedeo Bertone, dopo i quattro giorni di requisitoria dei sostituti Stefano Luciani e Maurizio Bonaccorso.

 

Con Montante, è a giudizio il suo cerchio magico. La procura chiede 7 anni, un mese e 10 giorni per Diego Di Simone, l' ex ispettore della squadra mobile di Palermo diventato il capo della security di Confindustria: era il più fedele scudiero di Montante per gli affari sporchi, dagli accessi abusivi nella banca dati delle forze dell' ordine, per costruire dossier, ai contatti con le misteriose talpe istituzionali rimaste senza nome.

 

antonello montante

Sono almeno due le talpe a cui i magistrati danno ancora la caccia: una stava dalle parti della direzione nazionale antimafia, dove Di Simone faceva degli incontri riservati; altri spifferi erano probabilmente al palazzo di giustizia nisseno, dove operava «il nostro uomo all' Avana » , così lo chiamava Di Simone.

 

renato schifani (1)

Una talpa che provava ad essere sempre bene informata sui movimenti dei magistrati e del capo della squadra mobile Marzia Giustolisi. Adesso, la procura chiede una condanna anche per Marco De Angelis, funzionario della questura di Palermo: 6 anni, 11 mesi e 10 giorni. Pure lui avrebbe avuto un ruolo determinante nell' attività di spionaggio, era il braccio operativo di Diego Di Simone: dopo l' arresto ha fatto alcune dichiarazioni, confessando, ma per la procura non ha detto tutto quello che sa. Una condanna - a due anni e 8 mesi - viene sollecitata per Andrea Grassi, l' ex funzionario del Servizio centrale operativo della polizia che è stato protagonista di tante indagini antimafia, ora è accusato di essere stato parte della catena delle talpe che avrebbe svelato l' indagine su Montante.

 

E si arriva al secondo processo, che si celebra con il rito ordinario: gli altri anelli della catena delle talpe hanno cognomi illustri: Renato Schifani, ex presidente del Senato; Arturo Esposito, ex capo dell' Aisi. La sentenza per Montante è prevista per metà maggio.

Antonello Montantel inchiesta di report su antonello montante 3ANTONELLO MONTANTE 3l inchiesta di report su antonello montante 4

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