MOR-SAATCHI TUA: NIGELLA LAWSON LO MOLLA, E ORA EMERGE IL “LATO OSCURO” DEL PARA-GURU DELL’ARTE (LE FOTO FETISH DI NIGELLA)

Fabio Cavalera per il "Corriere della Sera"

Naturalmente è colpa di quel fotografo che la sera del 9 giugno, settantesimo compleanno, l'ha immortalato a un tavolo di «Scott's», suo ristorante preferito a Mayfair, mentre stringeva le mani al collo della amata moglie Nigella e la affrontava rudemente nell'imbarazzo (e nel silenzio) dei vicini di tavolo.

«Le immagini sono orrende ma enfatizzano troppo, è stato un battibecco scherzoso» si è giustificato Charles Saatchi quando la polizia della stazione di Charing Cross gli ha chiesto conto del violento attacco. Lei era in lacrime, gli allibiti testimoni hanno riferito che era «terrorizzata» «sconvolta e immobilizzata», eppure il collezionista d'arte, l'«artolico» o l'«artolizzato» per eccellenza e per autodefinizione, continua a dire che non c'è «stato grip sul collo». D'accordo «stavamo discutendo dei nostri figli», ha raccontato a Scotland Yard, ma per carità non voleva mica strozzarla.

Sarà. Ma la coppia glamour di Londra è scoppiata. Magari è una bufera, ma che brutta bufera, e passerà. Intanto, Nigella Lawson, giornalista, conduttrice televisiva, food writer di grande successo (pare che i libri le abbiano fruttato 20 milioni di euro), ha preso i bagagli e con Bruno, il secondo dei ragazzi avuti nel primo matrimonio, ha abbandonato la casa di Chelsea. Come fai a restare con uno che ti aggredisce e umilia con tale furia, per giunta dopo che tu hai provato a calmarlo dandogli un bacio?

Il miliardario Charles Saatchi è sempre stato riverito, stimato, ammirato. Guru della pubblicità: col fratello Maurice ideò lo slogan che aiutò Margaret Thatcher a pensionare i laburisti, una frase efficace e semplice: «Labour isn't working», il Labour non funziona.

E guru dell'arte: supercollezionista (cominciò da bambino, ebreo esule da Baghdad, con i fumetti di Superman poi con le immagini di Elvis Presley), supermercante e scopritore di talenti, geniale nonostante a scuola fosse stato un somaro (l'abbandonò a 17 anni), un fiuto straordinario come dimostra l'opera di Damien Hirst comperata per poche sterline e rivenduta qualche anno dopo per milioni. Famoso, ma refrattario alla mondanità, per niente a suo agio nei salotti.

Così si è descritto nel libro intervista sulla sua vita: «Temo di essere banalmente negato per i party e provo una sconfinata ammirazione per quei miei amici che si sentono a loro agio in una stanza piena di gente e chiacchierano amabilmente mentre salutano e stringono le mani. Concederei più interviste ma penso di essere troppo sensibile. Cioè vanitoso e permaloso».

Due passioni sopra ogni cosa: l'arte, ovviamente, e, bontà sua però al secondo posto, Nigella: lo confessava appena nel 2010. Quando sembrava che i due, Charles e Nigella, fossero in luna di miele permanente dopo le nozze del 2003 e un love affair cominciato nella campagna toscana.

«Siamo fatti l'uno per l'altra», aveva sentenziato sicura la figlia di Lord Lawson, ex cancelliere dello scacchiere. E chissà se, all'epoca, aveva mai prestato attenzione alle confessioni pubbliche della seconda moglie di Saatchi? Frasi premonitrici. Kay Hartenstein, americana, aveva già messo a fuoco il tipo, l'ex consorte: «Quando la luce splende su di lui, Charles è pieno di charme, è speciale, è meraviglioso. Poi le luci si spengono e arriva l'oscurità».

Facile pensare al dottor Jekyll e al signor Hyde. Anche questo è «uno strano caso». Magari, negli ultimi tempi Nigella qualcosa aveva intuito: «È burrascoso e irascibile» aveva sussurrato agli amici che avevano preso nota di una scena, pure immortalata: Charles aveva tappato la bocca in malo modo a Nigella. Guarda un po', sempre allo stesso tavolo di «Scott's» a Mayfair. E più tardi a casa era scoppiato il finimondo. Solo gossip?

Adesso Nigella se ne è andata, sia pure senza denunce. E chissà se la coppia glamour si ricomporrà. Charles si è presentato conciliante e dimesso alla polizia, accettando di essere indagato, perché «non voglio che restino strascichi nel nostro futuro». E quelle mani al collo? Quella stretta? Quella aggressione? Mister Saatchi minimizza ma Heather Harwey, di un'agguerrita associazione di donne, lo fulmina in televisione: «È tipico dei maschi che abusano cercare scuse al loro squallido comportamento». Il mercante miliardario, il mecenate, il genio dell'arte è scivolato nell'oscurità. Ma non lo ha ancora capito.

 

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