MORTACCI! L’OBITORIO DELLA “SAPIENZA” CHIUDE PER ECCESSO DI CADAVERI - CORPI ABBANDONATI NEI CORRIDOI, FUORI DAI SACCHI MORTUARI, L’ODORE E’ NEAUSEABONDO, CELLE FRIGORIFERE VECCHIE E SALE INADEGUATE

Rory Cappelli per “la Repubblica”

 

OBITORIO MG x OBITORIO MG x

Lugubri corridoi male illuminati. Una sala con celle frigorifere risalenti agli anni Ottanta, decine delle quali occupate da salme di persone decedute per morte violenta e mai riconosciute, mai richieste, e, se straniere, mai rimpatriate. Ed ecco che, raccontano in molti, il lungo corridoio del piano sottoterra si fa ancora più lugubre: dentro spesso non c’è posto e i cadaveri vengono lasciati lì, sulle barelle, a volte anche fuori dai sacchi mortuari. L’odore, dicono, è pungente e nauseante. Per non parlare dei tavoli settori e delle attrezzature, ma anche della sicurezza per i lavoratori. Inesistente.

 

E così la procura ha fatto partire un’ispezione dei Nas, i carabinieri del nucleo antisofisticazione e sanità. Eugenio Gaudio, rettore della Sapienza — di cui l’Istituto di medicina legale è parte — e Domenico Alessio, direttore generale del Policlinico universitario Umberto I, hanno prevenuto eventuali provvedimenti dei magistrati decidendo di chiudere la struttura.

OBITORIO DELLA SAPIENZAOBITORIO DELLA SAPIENZA

 

Che ha ricevuto l’ultima salma mercoledì scorso poco prima della mezzanotte. Le altre — come quella del ragazzo schiacciato venerdì notte da un autobus in piazza Venezia e deceduto all’ospedale San Giovanni — vengono, da giovedì, tutte portate al Policlinico Gemelli.

 

Una situazione quella dell’obitorio più grande della Capitale, l’Istituto di Medicina Legale della Sapienza, davvero sconcertante. Già a fine ottobre la pm Antonella Nespola aveva sequestrato sei sale operatorie del Policlinico universitario Umberto I, che ha sede a pochi passi dall’obitorio, e messo nel mirino anche l’Istituto di medicina legale.

 

Anche «per le possibili contaminazioni, i probabili risultati falsati, la struttura fatiscente, i cadaveri nei corridoi e le attrezzature ormai inadeguate», spiegano in obitorio. «I Nas hanno ispezionato l’obitorio quando io non ero ancora rettore» spiega Eugenio Gaudio. «Siamo tutti fiduciosi del fatto che i lavori di adeguamento si concluderanno in fretta: entro due mesi».

OBITORIO OBITORIO

 

Otto anni fa uno scandalo portò alla chiusura della sala settoria dell’Umberto I: non solo le condizioni igienico-sanitarie erano pessime (tracce ematiche ovunque, struttura fatiscente, via vai di operatori di agenzie funebri che braccavano i parenti dei deceduti), ma venivano addirittura rubate le cornee delle salme, che finirono per essere trasferite da un luogo a un altro con la scorta di guardie armate. Ma oggi «si torna ad aprire la sala settoria del Policlinico» spiega Gaudio. «Ho predisposto l’acquisto di tavoli per le autopsie e di nuove e moderne attrezzature».

 

E se il rettore ci tiene a sottolineare che la decisione di chiudere «è stata presa in accordo con direttore sanitario e direttore generale del Policlinico, con il sindaco e con tutte le autorità preposte»m in procura la notizia della chiusura, che pare sia arrivata con un preavviso di sole 24 ore, ha sollevato una bufera. Il procuratore capo Giuseppe Pignatone minimizza. Ma spiega anche che oggi o al più tardi domani «ci sarà un incontro in procura con i vertici del Policlinico e il rettore Eugenio Gaudio». E intanto, «per ora, alle esigenze immediate supplisce il Gemelli».

 

obitorioobitorio

Gli impresari di pompe funebri che raccontano le scene da girone infernale, descrivono anche «mosche e mosconi attirati dall’odore, porte che non sono a tenuta stagna e che quando si scende al meno uno quasi ci si sente male», come ricorda una fonte che lavora da anni proprio in obitorio. «Ma anche al primo piano, dove i medici legali fanno le perizie, tutto è rimasto fermo a 40 anni fa. Per non parlare del luogo in cui vengono custodite le prove: tutte accatastate, contaminate e secondo me inutilizzabili».

 

EUGENIO GAUDIO EUGENIO GAUDIO

Il capitano Dario Praturlon, comandante dei Nas di Roma che nel settembre scorso su delega della procura ha condotto un’ispezione, spiega che «dovevamo solo verificare se vi fossero irregolarità sulla sicurezza: e ne abbiamo trovato moltissime. I datori di lavoro — cioè rettore e direttore sanitario del Policlinico — sono obbligati ad adeguare le strutture. A mettere in sicurezza i lavoratori. Non abbiamo trovato niente di tutto questo». Imminenti i primi avvisi di garanzia, relativi però alla gestione precedente.

 

 

Ultimi Dagoreport

ing banca popolare di sondrio carlo cimbri steven van rijswijk andrea orcel - carlo messina

DAGOREPORT: OPA SU OPA, ARRIVEREMO A ROMA! - AVVISO AI NAVIGATI! LE ACQUISIZIONI CHE STANNO INVESTENDO IL MERCATO FINANZIARIO HANNO UN NUOVO PLAYER IN CAMPO: IL COLOSSO OLANDESE ING GROUP È A CACCIA DI BANCHE PER CRESCERE IN GERMANIA, ITALIA E SPAGNA - ED ECCO CHE SULLE SCRIVANIE DEI GRANDI STUDI LEGALI COMINCIANO A FARSI LARGO I DOSSIER SULLE EVENTUALI ‘’PREDE’’. E NEL MIRINO OLANDESE SAREBBE FINITA LA POP DI SONDRIO. SÌ, LA BANCA CHE È OGGETTO DEL DESIDERIO DI BPER DI UNIPOL, CHE HA LANCIATO UN MESE FA UN’OPS DA 4 MILIARDI SULL’ISTITUTO VALTELLINESE - GLI OLANDESI, STORICAMENTE NOTI PER LA LORO AGGRESSIVITÀ COMMERCIALE, APPROFITTERANNO DEI POTERI ECONOMICI DE’ NOANTRI, L’UNO CONTRO L’ALTRO ARMATI? DIFATTI, IL 24 APRILE, CON IL RINNOVO DEI VERTICI DI GENERALI, LA BATTAGLIA SI TRASFORMERÀ IN GUERRA TOTALE CON L’OPA SU MEDIOBANCA DI MPS-MILLERI-CALTAGIRONE, COL SUPPORTO ATTIVO DEL GOVERNO - ALTRA INCOGNITA: COME REAGIRÀ, UNA VOLTA CONFERMATO CARLO MESSINA AL VERTICE DI BANCA INTESA, VEDENDO IL SUO ISTITUTO SORPASSATO NELLA CAPITALIZZAZIONE DAI PIANI DI CONQUISTA DI UNICREDIT GUIDATA DAL DIABOLICO ANDREA ORCEL? LA ‘’BANCA DI SISTEMA’’ IDEATA DA BAZOLI CORRERÀ IL RISCHIO DI METTERSI CONTRO I PIANI DI CALTA-MILLERI CHE STANNO TANTO A CUORE A PALAZZO CHIGI? AH, SAPERLO…

andrea orcel giuseppe castagna anima

DAGOREPORT LA CASTAGNA BOLLENTE! LA BOCCIATURA DELL’EBA E DI BCE DELLO “SCONTO DANESE” PER L’ACQUISIZIONE DI ANIMA NON HA SCALFITO LE INTENZIONI DEL NUMERO UNO DI BANCO BPM, GIUSEPPE CASTAGNA, CHE HA DECISO DI "TIRARE DRITTO", MA COME? PAGANDO UN MILIARDO IN PIÙ PER L'OPERAZIONE E DANDO RAGIONE A ORCEL, CHE SI FREGA LE MANI. COSÌ UNICREDIT FA UN PASSO AVANTI CON LA SUA OPS SU BPM, CHE POTREBBE OTTENERE UN BELLO SCONTO – IL BOTTA E RISPOSTA TRA CASTAGNA E ORCEL: “ANIMA TASSELLO FONDAMENTALE DEL PIANO DEL GRUPPO, ANCHE SENZA SCONTO”; “LA BCE DICE CHE IL NOSTRO PREZZO È GIUSTO...”

bpm giuseppe castagna - andrea orcel - francesco milleri - paolo savona - gaetano caltagirone

DAGOREPORT – IL GOVERNO RECAPITA UN BEL MESSAGGIO A UNICREDIT: LA VALUTAZIONE DELL’INSOSTENIBILE GOLDEN POWER SULL’OPA SU BPM ARRIVERÀ IL 30 APRILE. COME DIRE: CARO ORCEL, VEDIAMO COME TI COMPORTERAI IL 24 APRILE ALL’ASSEMBLEA PER IL RINNOVO DI GENERALI - E DOPO IL NO DELLA BCE UN’ALTRA SBERLA È ARRIVATA AL DUO FILO-GOVERNATIVO CASTAGNA-CALTAGIRONE: ANCHE L’EBA HA RESPINTO LO “SCONTO DANESE” RICHIESTO DA BPM PER L’OPA SU ANIMA SGR, DESTINATO AD APPESANTIRE DI UN MILIARDO LA CASSA DI CASTAGNA CON LA CONSEGUENZA CHE L’OPA DI UNICREDIT SU BPM VERRÀ CESTINATA O RIBASSATA - ACQUE AGITATE, TANTO PER CAMBIARE, ANCHE TRA GLI 7 EREDI DEL COMPIANTO DEL VECCHIO…

gesmundo meloni lollobrigida prandini

DAGOREPORT - GIORGIA È ARRIVATA ALLA FRUTTA? È SCESO IL GELO TRA LA FIAMMA E COLDIRETTI (GRAN SOSTENITORE COL SUO BACINO DI VOTI DELLA PRESA DI PALAZZO CHIGI) - LA PIU' GRANDE ORGANIZZAZIONE DEGLI IMPRENDITORI AGRICOLI (1,6 MILIONI DI ASSOCIATI), GUIDATA DAL TANDEM PRANDINI-GESMUNDO, SE È TERRORIZZATA PER GLI EFFETTI DEVASTANTI DEI DAZI USA SULLE AZIENDE TRICOLORI, E' PIU' CHE IRRITATA PER L'AMBIVALENZA DI MELONI PER LE MATTANE TRUMPIANE - PRANDINI SU "LA STAMPA" SPARA UN PIZZINO ALLA DUCETTA: “IPOTIZZARE TRATTATIVE BILATERALI È UN GRAVE ERRORE” - A SOSTENERLO, ARRIVA IL MINISTRO AGRICOLO FRANCESCO LOLLOBRIGIDA, UN REIETTO DOPO LA FINE CON ARIANNA: “I DAZI METTONO A RISCHIO L'ALLEANZA CON GLI USA. PUÒ TRATTARE SOLO L'EUROPA” – A BASTONARE COLDIRETTI, PER UN “CONFLITTO D’INTERESSI”, CI HA PENSATO “IL FOGLIO”. UNA STILETTATA CHE ARRIVA ALL'INDOMANI DI RUMORS DI RISERVATI INCONTRI MILANESI DI COLDIRETTI CON RAPPRESENTANTI APICALI DI FORZA ITALIA... - VIDEO

autostrade matteo salvini giorgia meloni giancarlo giorgetti roberto tomasi antonino turicchi

TOMASI SÌ, TOMASI NO – L’AD DI ASPI (AUTOSTRADE PER L’ITALIA) ATTENDE COME UN’ANIMA IN PENA IL PROSSIMO 17 APRILE, QUANDO DECADRÀ TUTTO IL CDA. SE SALVINI LO VUOL FAR FUORI, PERCHÉ REO DI NON AVER PORTARE AVANTI NUOVE OPERE, I SOCI DI ASPI (BLACKSTONE, MACQUARIE E CDP) SONO DIVISI - DA PARTE SUA, GIORGIA MELONI, DAVANTI ALLA FAME DI POTERE DEL SUO VICE PREMIER, PUNTA I PIEDINI, DISPETTOSA: NON INTENDE ACCETTARE L’EVENTUALE NOME PROPOSTO DAL LEADER LEGHISTA. DAJE E RIDAJE, DAL CAPPELLO A CILINDRO DI GIORGETTI SAREBBE SPUNTATO FUORI UN NOME, A LUI CARO, QUELLO DI ANTONINO TURICCHI….

mario draghi ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - AVVISO AI NAVIGANTI: IL DISCORSO DI MARIO DRAGHI A HONG KONG ERA UNA TIRATA D’ORECCHIE A BRUXELLES E ALLA DUCETTA DELLE "DUE STAFFE" - PER "MARIOPIO", SE TRUMP COSTRUISCE UN MURO TARIFFARIO INVALICABILE, È PREFERIBILE PER L'EUROPA TROVARE ALTRI SBOCCHI COMMERCIALI (CINA E INDIA), ANZICHE' TIRAR SU UN ALTRO MURO – SUL RIARMO TEDESCO, ANCHE GLI ALTRI PAESI DELL'UNIONE FAREBBERE BENE A SEGUIRE LA POLITICA DI AUMENTO DELLE SPESE DELLA DIFESA - IL CONSIGLIO A MELONI: SERVE MENO IDEOLOGIA E PIÙ REAL POLITIK  (CON INVITO A FAR DI NUOVO PARTE DELL'ASSE FRANCO-TEDESCO), ALTRIMENTI L’ITALIA RISCHIA DI FINIRE ISOLATA E GABBATA DA TRUMP CHE SE NE FOTTE DEI "PARASSITI" DEL VECCHIO CONTINENTE...