UNA TRAGEDIA CON SFUMATURE DI GIALLO - NELL'INCIDENTE SUL LAGO MAGGIORE, DOVE UNA BARCA SI E’ RIBALTATA A CAUSA DEL MALTEMPO, SONO MORTI DUE AGENTI DELL'AISE E UN PENSIONATO DELLE FORZE DI SICUREZZA ISRAELIANE: SI ERANO INCONTRATI PER SCAMBIARE INFORMAZIONI - SULL’IMBARCAZIONE C’ERA ANCHE UNA DONNA RUSSA, ANYA BOZHKOVA, COMPAGNA DEL PROPRIETARIO DELLA “LOVE LAKE” - PERCHE’ LA BARCA PUBBLICIZZATA PER UN MASSIMO DI 15 PERSONE NE AVEVA A BORDO 21? IN QUELLE CONDIZIONI METEO SI POTEVA SALPARE? LA BARCA AVREBBE DOVUTO NAVIGARE SOTTOCOSTA E NON IN MEZZO AL LAGO - C’ERANO I GIUBBOTTI DI SALVATAGGIO? NESSUNO DEI DISPERSI NE AVEVA UNO ADDOSSO…
Estratto dell’articolo di Monica Serra per “la Stampa”
BARCA ROVESCIATA NEL LAGO MAGGIORE
Domenica mattina, Claudio Carminati aveva qualche dubbio. Con quel tempo un po'incerto non era convinto di uscire in barca con la compagnia italo-israeliana – quasi tutti legati all'intelligence dei due Paesi – che aveva prenotato una gita sul lago Maggiore con la sua amata «Love lake», quell'imbarcazione turistica che era la sua vita. Alla fine, però, si è deciso a salpare dalle sponde di Lisanza a Sesto Calende, in provincia di Varese.
Non poteva immaginare le dimensioni della tempesta che per pochi minuti si è abbattuta sul battello, rovesciandolo nelle acque gelide del lago e uccidendo sua moglie Anya e tre degli ospiti: due membri dell'Aise e un pensionato delle forze di sicurezza israeliane.
Avevano prenotato in ventitré, ma all'ultimo due di loro si sono sfilati, così sulla barca di Carminati sono saliti in ventuno.
ANYA BOZHKOVA COMPAGNA DI CLAUDIO CARMINATI
Dal poco che è trapelato, il motivo dell'appuntamento era «conviviale», ma anche un'occasione per scambiare delle informazioni tra gli 007 dei due Paesi. La gita era programmata, con pranzo prenotato alle 12, 30 al ristorante Il Verbano, sull'isola dei Pescatori. «Il maltempo li ha sorpresi mentre erano di ritorno al cantiere navale Piccaluga» racconta un testimone.
«Ma la barca tardava a tornare. Era stata avvistata a dieci minuti dalla riva da un'altra imbarcazione, i tempi non tornavano, così è stato lanciato l'allarme». Chi era appena rientrato al cantiere racconta dell'arrivo di due temporali, uno da Arona, l'altro da est» di «grandine e vento forte», di un «cielo che si è oscurato nel giro di pochi minuti al punto che non si vedeva nulla a venti metri di distanza». Il vento a 130 chilometri orari ha alzato le onde, la prua della Love lake, che qui è nota anche come «Goduria», ne ha presa una in pieno, si è sollevata. Un primo ospite è finito nel lago: ai carabinieri diretti dal comandante Gianluca Piasentin lo hanno raccontato i testimoni a bordo. Forse proprio Shimoni Erez, 53enne pensionato delle forze di sicurezza israeliane. A lui apparteneva il primo corpo senza vita recuperato dai soccorsi. […]
BARCA ROVESCIATA NEL LAGO MAGGIORE - LE OPERAZIONI DI RECUPERO
Carminati ha detto agli ospiti di «scendere dal piano alto per stabilizzare la barca». Tra le urla e nel tentativo disperato di salvarsi, tutti sono finiti in acqua. Tutti, tranne sua moglie Anya Bozhkova, 50 anni, di origine russa, che una ventina d'anni fa si era trasferita a Sesto Calende a fare la badante e la 007 dell'Aise Tiziana Barnobi, triestina di 53 anni, sposata con un figlio piccolo, che qualche istante prima erano andate sotto coperta per ripararsi dalla pioggia. Tutte e due sono rimaste incastrate nel battello che affondava. I loro corpi sono stati recuperati nella tarda serata di domenica […]
L'ultimo corpo senza vita è stato recuperato dai sommozzatori dei carabinieri a venti metri dal relitto intorno alle 7 di ieri mattina. Era quello di Claudio Alonzi, originario di Alatri nel Frusinate, 62 anni, anche lui alle dipendenze dell'Aise, come confermato da una nota ufficiale dell'«Autorità delegata per la sicurezza della Repubblica, Alfredo Mantovano, e i vertici del comparto» che hanno espresso «vicinanza e dolore per il tragico evento ai familiari delle vittime».
BARCA ROVESCIATA NEL LAGO MAGGIORE - LE OPERAZIONI DI RECUPERO
Nel frattempo il procuratore di Busto Arsizio, Carlo Nocerino, e il pm di turno Massimo De Filippo hanno aperto un fascicolo d'inchiesta per naufragio colposo, senza indagati, in attesa degli accertamenti anche sulla documentazione conservata in quel che resta della Love lake. Gli aspetti da chiarire sono tanti. Per prima cosa il numero degli ospiti: l'attività della barca veniva pubblicizzata per un massimo di quindici persone, e non ventuno come domenica. Poi l'equipaggio: a bordo c'erano solo lo skipper e la moglie, un numero inadeguato forse a quello degli ospiti. E ancora la questione maltempo: in quelle condizioni meteo la barca poteva uscire?
LE RICERCHE DEI DISPERSI DOPO IL RIBALTAMENTO DELLA BARCA SUL LAGO MAGGIORE
Peraltro c'è chi, in altri cantieri navali della zona, parla di «errori tecnici»: «Con quelle condizioni la barca avrebbe dovuto navigare sottocosta e non in mezzo al lago». E ancora, c'è da capire se l'imbarcazione fosse dotata dei dispositivi di sicurezza: se è vero che i giubbotti gonfiabili erano a bordo, saranno ritrovati nel relitto che, nella serata di ieri, con l'ausilio di speciali palloni ad aria compressa, i sommozzatori stavano recuperando. Di certo, nessuno dei dispersi ne aveva uno addosso. […]
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