samuel little killer foto

MORTO IN CARCERE A 80 ANNI SAMUEL LITTLE, DESCRITTO DALLA POLIZIA FEDERALE DEGLI STATI UNITI COME “IL PEGGIOR SERIAL KILLER" DELLA STORIA AMERICANA - L’EX PUGILE UCCISE 93 DONNE DAL 1970 AL 2005: LE METTEVA FUORI COMBATTIMENTO A CAZZOTTI PRIMA DI STRANGOLARLE, SENZA LASCIARE SEGNI EVIDENTI DI OMICIDIO - IN PRIGIONE SI ERA MESSO A DISEGNARE I RITRATTI DELLE SUE VITTIME... FOTO

Da www.tgcom24.mediaset.it

 

little in carrozzina

L'uomo descritto dalla polizia federale degli Stati Uniti come il peggior serial killer nella storia degli Stati Uniti, Samuel Little, reo confesso di 93 omicidi, è morto in carcere all'età di 80 anni. Lo ha annunciato l'amministrazione penitenziaria della California. La causa del decesso deve ancora essere ufficialmente determinata con un'autopsia da eseguire nella contea di Los Angeles, dove era stato incarcerato a fine 2014.

il killer in carcere

 

Ex pugile, Little avrebbe messo fuori combattimento le sue vittime prendendole a pugni prima di strangolarle, pertanto non c'erano sempre segni evidenti, come ferite da arma da fuoco, che si trattasse di un omicidio. Per questo, molti decessi sono stati erroneamente classificati come dovuti a una overdose o accidentali e non sono mai stati indagati. Alcuni corpi non sono mai stati trovati, ha detto l’FBI.

il killer samuel little

 

Le confessioni di Little sono state ritenute "credibili" dagli analisti che hanno anche diffuso immagini delle vittime disegnate dallo stesso Little mentre era in prigione.

 

samuel little in tribunale

Gli omicidi rivendicati vanno dal 1970 al 2005 e sono stati compiuti in circa 15 stati degli Stati Uniti, la maggior parte dei quali passati inosservati. Little, noto anche come Samuel McDowell, era stato arrestato per la prima volta nel 2012 in un centro per senzatetto del Kentucky. Era stato poi trasferito in California in relazione a un caso di droga.

 

samuel little morto

Una volta lì, tracce di DNA avevano permesso alle autorità di stabilire un collegamento con tre casi irrisolti e hanno portato alla sua condanna nel 2014 per l'omicidio di tre donne a Los Angeles tra il 1987 e il 1989. Tutte e tre le vittime furono picchiate e strangolate.

samuel littleil serial killer in sedia a rotelleuna foto segnaletica di samuel littlesamuel little nel 1995i parenti di una vittimauna foto del killeri ritratti delle vittime 2i ritratti delle vittime 22i ritratti delle vittime 23i ritratti delle vittime 21i ritratti delle vittime 20i ritratti delle vittime 5i ritratti delle vittime 4i ritratti delle vittime 7i ritratti delle vittime 6i ritratti delle vittime 9i ritratti delle vittime 8i ritratti delle vittime 11i ritratti delle vittime 10i ritratti delle vittime 12i ritratti delle vittime 13i ritratti delle vittime 17i ritratti delle vittime 16i ritratti delle vittime 14i ritratti delle vittime 15i ritratti delle vittime 18i ritratti delle vittime 19i ritratti delle vittime 3le vittime di samuel little 3i ritratti delle vittimele vittime di samuel little 2SAMUEL LITTLEI DISEGNI DELLE VITTIME DI SAMUEL LITTLEI DISEGNI DELLE VITTIME DI SAMUEL LITTLEI DISEGNI DELLE VITTIME DI SAMUEL LITTLE

Ultimi Dagoreport

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA

cecilia sala abedini donald trump

DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL MEDIO ORIENTE - CON IL POPOLO IRANIANO INCAZZATO NERO PER LA CRISI ECONOMICA A CAUSA DELLE SANZIONI USA E L’''ASSE DELLA RESISTENZA" (HAMAS, HEZBOLLAH, ASSAD) DISTRUTTO DA NETANYAHU, MENTRE L'ALLEATO PUTIN E' INFOGNATO IN UCRAINA, IL PRESIDENTE “MODERATO” PEZESHKIAN TEME LA CADUTA DEL REGIME DI TEHERAN. E IL CASO CECILIA SALA SI È TRASFORMATO IN UN'OCCASIONE PER FAR ALLENTARE LA MORSA DELL'OCCIDENTE SUGLI AYATOLLAH - CON TRUMP E ISRAELE CHE MINACCIANO DI “OCCUPARSI” DEI SITI NUCLEARI IRANIANI, L’UNICA SPERANZA È L’EUROPA. E MELONI PUÒ DIVENTARE UNA SPONDA NELLA MORAL SUASION PRO-TEHERAN...

elon musk donald trump alice weidel

DAGOREPORT - GRAZIE ANCHE ALL’ENDORSEMENT DI ELON MUSK, I NEONAZISTI TEDESCHI DI AFD SONO ARRIVATI AL 21%, SECONDO PARTITO DEL PAESE DIETRO I POPOLARI DELLA CDU-CSU (29%) - SECONDO GLI ANALISTI LA “SPINTA” DI MR. TESLA VALE ALMENO L’1,5% - TRUMP STA ALLA FINESTRA: PRIMA DI FAR FUORI IL "PRESIDENTE VIRTUALE" DEGLI STATI UNITI VUOLE VEDERE L'EFFETTO ''X'' DI MUSK ALLE ELEZIONI POLITICHE IN GERMANIA (OGGI SU "X" L'INTERVISTA ALLA CAPA DI AFD, ALICE WEIDEL) - IL TYCOON NON VEDE L’ORA DI VEDERE L’UNIONE EUROPEA PRIVATA DEL SUO PRINCIPALE PILASTRO ECONOMICO…

cecilia sala giorgia meloni alfredo mantovano giovanni caravelli elisabetta belloni antonio tajani

LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO- CARAVELLI. IL DIRETTORE DELL’AISE È IL STATO VERO ARTEFICE DELL’OPERAZIONE, TANTO DA VOLARE IN PERSONA A TEHERAN PER PRELEVARE LA GIORNALISTA - COSA ABBIAMO PROMESSO ALL’IRAN? È PROBABILE CHE SUL PIATTO SIA STATA MESSA LA GARANZIA CHE MOHAMMAD ABEDINI NON SARÀ ESTRADATO NEGLI STATI UNITI – ESCE SCONFITTO ANTONIO TAJANI: L’IMPALPABILE MINISTRO DEGLI ESTERI AL SEMOLINO È STATO ACCANTONATO NELLA GESTIONE DEL DOSSIER (ESCLUSO PURE DAL VIAGGIO A MAR-A-LAGO) - RIDIMENSIONATA ANCHE ELISABETTA BELLONI: NEL GIORNO IN CUI IL “CORRIERE DELLA SERA” PUBBLICA IL SUO COLLOQUIO PIENO DI FRECCIATONE, IL SUO “NEMICO” CARAVELLI SI APPUNTA AL PETTO LA MEDAGLIA DI “SALVATORE”…