gladiatori

ECCO COME VIVEVANO I GLADIATORI - LA MOSTRA AL MUSEO ARCHELOGICO NAZIONALE DI NAPOLI SVELA COM’ERANO LE VITE DEI GLADIATORI E L'ORIGINE DELLA LORO "PROFESSIONE" - LA FORZA DELL'IMMAGINARIO: I COMBATTENTI DELL'ARENA HANNO INVASO LA CULTURA CONTEMPORANEA, APPARENDO IN FILM, SERIE TV E VIDEOGIOCHI…

Giovanni D’Alessandro per “Avvenire”

 

mostra gladiatori mann

Ci sono mostre di archeologia per specialisti e mostre a più esteso richiamo, ma poche entrano nell'immaginario collettivo con la forza di Gladiatori, inaugurata il 31 marzo scorso in anteprima digitale (per le limitazioni imposte dalla normativa Covid) al Museo Archeologico Nazionale di Napoli e che ha finalmente aperto i battenti al pubblico mercoledì 28 aprile (fino al 6 gennaio 2022).

 

Un tesoro dentro al tesoro, questa mostra: le collezioni d'arte antica farnesiane, borboniche o di altra provenienza, coeve all'epoca dei gladiatori, fanno del MANN uno dei musei archeologici più importanti del mondo.

mostra gladiatori mann 2

 

Chi erano i gladiatori? Il loro nome li indica quali combattenti armati di gladio, cioè - di regola, non sempre - della corta spada usata nel combattimento corpo a corpo dei legionari romani, ma quanto esposto in mostra rivela tante altre forme di armamentario, da offesa o da difesa: come la spatha o spada, parola di origine germanica, lunga, dritta, ricurva, completamente diversa dal gladio e importata dall'esperienza bellica con altri popoli, annessi all'impero di Roma.

 

mostra gladiatori mann 3

I gladiatori erano specialisti, divisi per categorie non come gli odierni pugili per peso, ma in base appunto all'armamentario con cui si affrontavano tra categorie prefissate, sempre uguali.

 

Il famoso mirmillone (dalla lunga spada e dal pesante elmo che copriva tutto il capo, con altre protezioni sul torace e le gambe) aveva come avversario fisso il trace (con elmo e spada anch' essa lunga, ma con più leggere protezioni per la testa e la parte superiore del corpo), il cui nome rivela l'origine dalla Tracia, le attuali Bulgaria e Romania del sud; mentre al notissimo reziario (l'armato di rete a pesi, per imbrigliare l'avversario, protetto da un giustacollo che dalla spalla sinistra si allungava a riparargli la gola) veniva contrapposto il secutor, 'l'incalzante' (dallo scudo ricurvo per non dare appigli alla rete, finire nella quale significava non avere più scampo dal coltello del reziario); infine il provocator (con gladio ed elmo liscio dotato di paranuca) era il gladiatore più mobile e l'unico a gareggiare solo con altri della propria categoria.

mostra gladiatori mann 4

 

La mostra si articola in sette sezioni di cui questa, 'Armi', è la seconda; nella prima, 'Riti per i funerali degli eroi e duello in onore dei defunti' si indaga, con qualche dubbio per la verità, la derivazione dal mondo greco di questo tipo di combattimenti (in realtà, prima di Roma la Grecia conosceva la lotta e il pugilato, non il combattimento mortale armato; semmai lo conoscevano gli etruschi); la terza sezione è dedicata alle 'Venationes o cacce di animali feroci', nelle quali si stima che nel corso dei secoli siamo stati sacrificati non meno di due milioni e mezzo di animali, catturati in ogni parte del mondo conosciuto; segue la toccante sezione 'Vita da gladiatori' la quale reca come sottotitolo 'Chi c'era sotto l'elmo' e narra la vita di questi esseri umani nella loro intimità e famiglia, quando ne avevano una; poi 'Anfiteatri della Campania', dove si trovavano arene e palestre tra le più importanti, come quelle di Santa Maria Capua Vetere, Pompei, Nola; ancora, 'I gladiatori erano dappertutto', perché c'erano arene in ogni parte dell'impero (moltissimi scheletri di gladiatori britanni sono stati recuperati a York, quasi ai confini con la Scozia); ultima sezione, 'Gladiatorimania', la più tecnologica, destinata anche al pubblico più giovane, con supporti multimediali coinvolgenti.

 

mostra gladiatori mann 10

La mostra si caratterizza per lo specialismo, che tuttavia non va a discapito della fruibilità da parte dei non addetti ai lavori: tutti godranno anche delle più particolari acquisizioni scientifiche recenti, o dei prestiti, di musei stranieri, per la prima volta giunti qui in Italia.

 

Un'attenzione particolare viene riservata all'immensa ricaduta mediatico-narrativa dei gladiatori in ogni tipo di cultura contemporanea (per esempio anche nei fumetti, nei videogiochi, nelle serie televisive, nelle animazioni) lungo tutto il percorso espositivo, che presenta 160 reperti.

 

mostra gladiatori mann 12

Non si può dar conto qui nemmeno dei più importanti, ma va citato almeno il più raro, che proviene non dal Colosseo o dalla Campania, bensì da Basilea in Svizzera, esattamente dal contiguo sito archeologico di Augusta Raurica, e dunque da una provincia gallica.

 

Da lì un mosaico pavimentale a tema gladiatorio di ben 70 mq (scoperto nel 1961) ha preso la via dell'Italia per la prima volta. Lo si guarda come un film; metro per metro, inquadratura per inquadratura, racconta i combattimenti non come farebbe un regista dì oggi; come farebbe invece una telecamera dimenticata nel fango della storia, che li avesse registrati al tempo in cui il grande mosaico (fine II sec. d.C.) veniva realizzato, e i gladiatori riempivano le arene dell'impero.

mostra gladiatori mann 8mostra gladiatori mann 9mostra gladiatori mann 6mostra gladiatori mann 11mostra gladiatori mann 7mostra gladiatori mann 5gladiatori antica roma 1gladiatori colosseopompei gladiatori combattentipompei gladiatori combattentipompei gladiatori combattentigladiatori antica romagladiatori 1russel crowe il gladiatoregladiatori antica roma 3gladiatore 2

Ultimi Dagoreport

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, MATTEO SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

cecilia sala abedini donald trump

DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL MEDIO ORIENTE - CON IL POPOLO IRANIANO INCAZZATO NERO PER LA CRISI ECONOMICA A CAUSA DELLE SANZIONI USA E L’''ASSE DELLA RESISTENZA" (HAMAS, HEZBOLLAH, ASSAD) DISTRUTTO DA NETANYAHU, MENTRE L'ALLEATO PUTIN E' INFOGNATO IN UCRAINA, IL PRESIDENTE “MODERATO” PEZESHKIAN TEME LA CADUTA DEL REGIME DI TEHERAN. E IL CASO CECILIA SALA SI È TRASFORMATO IN UN'OCCASIONE PER FAR ALLENTARE LA MORSA DELL'OCCIDENTE SUGLI AYATOLLAH - CON TRUMP E ISRAELE CHE MINACCIANO DI “OCCUPARSI” DEI SITI NUCLEARI IRANIANI, L’UNICA SPERANZA È L’EUROPA. E MELONI PUÒ DIVENTARE UNA SPONDA NELLA MORAL SUASION PRO-TEHERAN...

elon musk donald trump alice weidel

DAGOREPORT - GRAZIE ANCHE ALL’ENDORSEMENT DI ELON MUSK, I NEONAZISTI TEDESCHI DI AFD SONO ARRIVATI AL 21%, SECONDO PARTITO DEL PAESE DIETRO I POPOLARI DELLA CDU-CSU (29%) - SECONDO GLI ANALISTI LA “SPINTA” DI MR. TESLA VALE ALMENO L’1,5% - TRUMP STA ALLA FINESTRA: PRIMA DI FAR FUORI IL "PRESIDENTE VIRTUALE" DEGLI STATI UNITI VUOLE VEDERE L'EFFETTO ''X'' DI MUSK ALLE ELEZIONI POLITICHE IN GERMANIA (OGGI SU "X" L'INTERVISTA ALLA CAPA DI AFD, ALICE WEIDEL) - IL TYCOON NON VEDE L’ORA DI VEDERE L’UNIONE EUROPEA PRIVATA DEL SUO PRINCIPALE PILASTRO ECONOMICO…

cecilia sala giorgia meloni alfredo mantovano giovanni caravelli elisabetta belloni antonio tajani

LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO- CARAVELLI. IL DIRETTORE DELL’AISE È IL STATO VERO ARTEFICE DELL’OPERAZIONE, TANTO DA VOLARE IN PERSONA A TEHERAN PER PRELEVARE LA GIORNALISTA - COSA ABBIAMO PROMESSO ALL’IRAN? È PROBABILE CHE SUL PIATTO SIA STATA MESSA LA GARANZIA CHE MOHAMMAD ABEDINI NON SARÀ ESTRADATO NEGLI STATI UNITI – ESCE SCONFITTO ANTONIO TAJANI: L’IMPALPABILE MINISTRO DEGLI ESTERI AL SEMOLINO È STATO ACCANTONATO NELLA GESTIONE DEL DOSSIER (ESCLUSO PURE DAL VIAGGIO A MAR-A-LAGO) - RIDIMENSIONATA ANCHE ELISABETTA BELLONI: NEL GIORNO IN CUI IL “CORRIERE DELLA SERA” PUBBLICA IL SUO COLLOQUIO PIENO DI FRECCIATONE, IL SUO “NEMICO” CARAVELLI SI APPUNTA AL PETTO LA MEDAGLIA DI “SALVATORE”…