ornella muti

MUTI, PARLA ORNELLA – L’ATTRICE ALLA FESTA DEL CINEMA DI ROMA NEL FILM ‘NOTTI MAGICHE’ DI PAOLO VIRZÌ: ‘INTERPRETO UNA DIVA NELLA ROMA DECADUTA DI OGGI’ – ‘IL CINEMA ITALIANO? IL MITO DI UN TEMPO NON ESISTE PIÙ. CI HANNO SUPERATO TUTTI’ – E SULLA BELLEZZA: ‘MAI CREDUTO DI ESSERE LA PIÙ BELLA. IN ITALIA L'ETÀ INDICA SE SEI PAPABILE OPPURE NO. SE VIVESSI IN FRANCIA, FORSE AVREI ANCHE UN FIDANZATO’ – POI FA A PEZZI IL METOO

Emilia Costantini per il “Corriere della Sera”

 

ornella muti

«Una diva nella Roma decaduta di oggi». Definisce in poche parole il suo personaggio Ornella Muti nel film di Paolo Virzì, Notti magiche, che oggi viene presentato alla Festa del cinema di Roma.

 

«È una donna matura d'età e di cervello, che ha ormai liquidato, buttato dietro le spalle lo sbrilluccichio per andare oltre e diventare finalmente se stessa. Di lei è invaghito un ragazzetto, giovane sceneggiatore innamorato del mito che la diva rappresenta».

notti magiche

 

Una figura malinconica? «Non direi, anche perché Virzì nei suoi film infonde tantissimo umorismo, le sue trame sono ricche di ironia, ma è indubbio che il mito del cinema di un tempo non esiste più. Non voglio essere fraintesa: oggi esistono nuovi ottimi talenti, Sorrentino, Garrone, lo stesso Virzì, ma...».

 

notti magiche 1

Ma? «Ma è finito quello che ha reso grande la nostra storia cinematografica e infatti ci hanno superato tutti, basta dare un' occhiata ai film francesi per esempio, tutt' altro livello».

 

Insomma non ci sono più i Monicelli, i Ferrari, i Risi, gli Scola con cui la Muti ha lavorato. «E poi oggi intraprendere una nuova produzione è un' avventura: una giungla di "sì, no, ma". Per non parlare della concorrenza alle sale da parte delle piattaforme tv. La gente ormai possiede degli schermi enormi a casa, dove può vedere tutto comodamente in poltrona».

 

Dopo i 60 anni per un' attrice incoronata come la più bella del mondo è difficile trovare ruoli appetibili? «Non ho mai creduto, neanche vent' anni fa, di essere la più bella e forse è stata la mia fortuna, altrimenti avrei basato tutto solo sull' aspetto fisico ed è un guaio perché la bellezza, ammesso che ci sia, va via con la giovinezza.

ornella muti

 

Ed è vero: per una donna, in Italia l' età indica se sei papabile oppure no. Se vivessi in Francia, forse avrei anche un fidanzato». Però Ornella è reduce da un trionfo in Russia: «Ho recitato in russo al Cremlino! Protagonista assoluta dello spettacolo The Crystal Palace, accompagnata da 80 elementi del balletto e dall' orchestra sinfonica del Bolshoi.

 

Impersonavo l' imperatrice Anna Ivanovna ed entravo in scena a cavallo. Spettacolo energico e sinergico, ciò che manca da noi, la sinergia, ma io vado avanti, sono una combattente nata».

ornella muti

 

È nata da combattente, esordendo a soli 14 anni nel film diretto da Damiano Damiani, La moglie più bella, la prima donna che in Sicilia rifiutava un matrimonio combinato. «Oddio! È trascorso quasi mezzo secolo!

 

Ma la condizione femminile non è migliorata: viene uccisa o sfregiata quasi una donna al giorno. Il problema è a monte: le madri devono educare i figli maschi al rispetto dell' altro sesso».

 

E adesso è entrato in crisi anche il movimento di riscossa #MeToo. «Mia madre è russa e mi ha insegnato sin da piccola a proteggermi da certe attenzioni che ci saranno sempre, con o senza #MeToo. Mi rende perplessa la denuncia tardiva delle molestie: io mi sono sempre saputa difendere, e senza pensarci troppo».

 

ORNELLA MUTI E NAIKE RIVELLI

Anche sui set? «Certo! Ma sono stata molto protetta dai miei compagni di scena. Ugo Tognazzi, un amico sincero, avrebbe potuto provarci, ero giovanissima e inesperta, invece creò intorno a me una cortina di protezione. Ero una bambina sognatrice, vivevo i una sorta di Disneyland interiore, potevo essere facile preda per i marpioni.

 

Vedevo tutto perfetto, galleggiavo su una nuvola, ma i miei compagni mi mettevano in guardia, mi dicevano stai attenta, la vita non è una favola: sono stati maestri di cinema e soprattutto di vita. Adesso sono circondata da amici gay, per sentirmi tranquilla, rispettata e coccolata per quello che sono».

 

In palcoscenico sta interpretando una donna lesbica, ambientata in un' epoca in cui l' omosessualità era un vero problema: non a caso La governante di Vitaliano Brancati, scritta alla metà anni '50, fu censurata.

ORNELLA MUTI jpeg

 

«Quando mi è stata proposta dal regista Guglielmo Ferro, ho avuto dei dubbi, dovevo entrare in una psicologia che non mi appartiene, non capivo come dovevo impersonare Caterina Leher, una donna che si innamora di una ragazza nell' ambito di una famiglia siciliana. Ho dovuto affrontare un grande lavoro di compenetrazione. Spero di esserci riuscita».

Ultimi Dagoreport

putin musk zelensky von der leyen donald trump netanyahu

DAGOREPORT - NON TUTTO IL TRUMP VIENE PER NUOCERE: L’APPROCCIO MUSCOLARE DEL TYCOON IN POLITICA ESTERA POTREBBE CHIUDERE LE GUERRE IN UCRAINA E MEDIORIENTE (COSTRINGENDO PUTIN E ZELENSKY ALLA TRATTATIVA E RISPOLVERANDO GLI ACCORDI DI ABRAMO TRA NETANYAHU E IL SAUDITA BIN SALMAN) – I VERI GUAI PER TRUMPONE SARANNO QUELLI "DOMESTICI”: IL DEBITO PUBBLICO VOLA A 33MILA MILIARDI$, E IL TAGLIO DELLE TASSE NON AIUTERÀ A CONTENERLO. ANCORA: ELON MUSK, PRIMA O POI, SI RIVELERÀ UN INGOMBRANTE ALLEATO ALLA KETAMINA CHE CREA SOLO ROGNE. LA MAXI-SFORBICIATA AI DIPENDENTI PUBBLICI IMMAGINATA DAL “DOGE” POTREBBE ERODERE IL CONSENSO DEL TYCOON, GIÀ MESSO A RISCHIO DAL PIANO DI DEPORTAZIONE DEI MIGRANTI (GLI IMPRENDITORI VOGLIONO LAVORATORI A BASSO COSTO) – I GUAI PER L’EUROPA SUI DAZI: TRUMP TRATTERÀ CON I SINGOLI PAESI. A QUEL PUNTO GIORGIA MELONI CHE FA: TRATTA CON "THE DONALD" IN SEPARATA SEDE O RESTERÀ "FEDELE" ALL'UE?

simona agnes gianni letta giorgia meloni rai viale mazzini

DAGOREPORT – TOH! S’È APPANNATA L’EMINENZA AZZURRINA - IL VENTO DEL POTERE E' CAMBIATO PER GIANNI LETTA: L’EX RICHELIEU DI BERLUSCONI NON RIESCE A FAR OTTENERE A MALAGÒ IL QUARTO MANDATO AL CONI. MA SOPRATTUTO FINO AD ORA SONO FALLITI I SUOI VARI TENTATIVI DI FAR NOMINARE QUEL CARTONATO DI SIMONA AGNES ALLA PRESIDENZA DELLA RAI A SCOMBINARE I PIANI DI LETTA È STATO CONTE CHE SE NE FREGA DEL TG3. E L'INCIUCIO CON FRANCESCO BOCCIA L'HA STOPPATO ELLY SCHLEIN – PARALISI PER TELE-MELONI: O LA AGNES SI DIMETTE E SI TROVA UN NUOVO CANDIDATO O IL LEGHISTA MARANO, SGRADITO DA FDI, RESTA ALLA PRESIDENZA "FACENTE FUNZIONI"...

paolo gentiloni francesco rutelli romano prodi ernesto maria ruffini elly schlein

DAGOREPORT – AVANTI, MIEI PRODI: CHI SARÀ IL FEDERATORE DEL CENTRO? IL “MORTADELLA” SI STA DANDO UN GRAN DA FARE, MA GUARDANDOSI INTORNO NON VEDE STATISTI: NUTRE DUBBI SUL CARISMA DI GENTILONI, È SCETTICO SULL'APPEAL MEDIATICO DI RUFFINI, E ANCHE RUTELLI NON LO CONVINCE – NON SOLO: SECONDO IL PROF NON SERVE DAR VITA A UN NUOVO PARTITO MA, COME IL SUO ULIVO, OCCORRE FEDERARE LE VARIE ANIME A DESTRA DEL PD - NON BASTA: IL CANDIDATO PREMIER DELLA COALIZIONE CHE DOVRA' SFIDARE IL REGIME MELONI, SECONDO PRODI, NON DOVRÀ ESSERE IL SEGRETARIO DI UN PARTITO (SALUTAME ‘A ELLY)…

giorgia meloni romano prodi elon musk donald trump ursula von der leyen giovanbattista fazzolari

COME MAI ALLA DUCETTA È PARTITO L’EMBOLO CONTRO PRODI? PERCHÉ IL PROF HA MESSO IL DITONE NELLA PIAGA: “L’ESTABLISHMENT AMERICANO ADORA LA MELONI PERCHÉ OBBEDISCE” - OBBEDIENTE A CHI? AI VERI ‘’POTERI FORTI’’, QUEI FONDI INTERNAZIONALI, DA BLACKSTONE A KKR, CHE FINO A IERI LO STATALISMO DI MELONI-FAZZOLARI VEDEVA COME IL FUMO AGLI OCCHI, ED OGGI HANNO IN MANO RETE UNICA, AUTOSTRADE, BANCHE E GRAN PARTE DEL SISTEMA ITALIA - E QUANDO SI RITROVA L’INATTESO RITORNO AL POTERE DI TRUMP, ECCOLA SCODINZOLARE TRA LE BRACCIA DI ELON MUSK, PRONTA A SROTOLARE LA GUIDA ROSSA AI SATELLITI DI STARLINK - LA FORZA MEDIATICA DI “IO SO’ GIORGIA” VA OLTRE QUELLA DI BERLUSCONI. MA QUANDO I NODI ARRIVERANNO AL PETTINE, CHE FARÀ? DA CAMALEONTICA VOLTAGABBANA TRATTERÀ I DAZI CON TRUMP O RESTERÀ IN EUROPA? - MA C’È ANCHE UN ALTRO MOTIVO DI RODIMENTO VERSO PRODI…