CHE NATALE CI ASPETTA? ‘NA MERDA - INTIMORITI DALLA QUARTA ONDATA DEL COVID, MOLTI ANNULLANO I PARTY DI NATALE E LE CENE AZIENDALI, I BRINDISI PER GLI AUGURI E I RADUNI DI AMICI AL RISTORANTE - DISDETTI VIAGGI ALL’ESTERO, MATRIMONI, MERCATINI DI NATALE - CANCELLATO IL CAPODANNO IN PIAZZA A GENOVA COSÌ COME A GORIZIA, RIMINI, RAVENNA…
Fabrizio Caccia per il “Corriere della Sera”
L'Italia intera, intimorita dalla quarta ondata del Covid, annulla i party di Natale e le cene aziendali, i brindisi per gli auguri e i raduni di amici al ristorante: «Purtroppo è vero, abbiamo tante disdette - conferma Roberto Calugi, direttore generale della Fipe Confcommercio -. Catering e banqueting accusano una contrazione, solo nel mese di dicembre, di oltre 300 milioni di euro su mezzo miliardo di giro d'affari previsto. Anche la ristorazione tradizionale paga dazio alla variante Omicron con un 25% in meno di fatturato rispetto al Natale 2019. Ma guardiamo al bicchiere mezzo pieno: di questi tempi l'anno scorso era tutto chiuso...».
«Perfino le tradizionali cene di fine anno organizzate dalle palestre - aggiunge Alessandro Trolese del Silb (Sindacato italiano locali da ballo) - registrano una flessione, la gente in generale preferisce non rischiare». Secondo Assoeventi, con 46 mila addetti nel settore matrimoni, già la terza ondata di marzo aveva causato un 40% di disdette, anche se le cerimonie di dicembre per ora restano confermate. E ancora: erano 35 milioni le partenze stimate degli italiani tra l'Immacolata e Capodanno, ma siamo già oltre 2,5 milioni di prenotazioni disdettate, secondo un'indagine di Confturismo-Confcommercio in collaborazione con Swg.
L'hanno chiamato l'«effetto freezer» del Covid. Sempre più italiani insomma risultano vaccinati ma la paura dei contagi resta alta e regna sovrana l'incertezza. Così, sebbene il Natale in zona rossa del 2020 sia ormai solo un doloroso ricordo, i sindaci delle varie città cercano in ogni modo di contrastare anche quest' anno gli assembramenti. Lungo è l'elenco degli appuntamenti già cancellati o in forse da qui all'Epifania: annullato in Valle d'Aosta il tradizionale concerto di Natale della Fanfara della Brigata Alpina Taurinense; rinviata si spera all'anno prossimo, nelle Marche, l'apertura della grande pista di pattinaggio sul ghiaccio acquistata dal Comune di Fabriano.
E ancora: chissà quando ritornerà a Venezia il rito antichissimo del bacio collettivo per il Capodanno in piazza San Marco, quest' anno di nuovo in bilico, così come a rischio sembrano essere nel Nord Est tutti i panevin (i caratteristici falò della vigilia dell'Epifania). Già annullata invece la Befana di piazza Navona, ecco che ora il neosindaco di Roma Roberto Gualtieri attende gli ultimi dati epidemiologici per decidere sul Capodanno: il luogo scelto per il concertone sarebbe il Circo Massimo ma con appena 15 mila posti a sedere assegnati per garantire il corretto distanziamento eppoi mascherine per tutti e super green pass obbligatorio per accedere sugli spalti.
Annullato, invece, il Capodanno in piazza a Genova così come a Gorizia, Rimini, Ravenna, mentre Riccione, Cattolica e Cesenatico sperano ancora di poter ballare. Nessun problema invece per entrambi i Concertoni organizzati per il countdown di San Silvestro in diretta televisiva: a Bari (su Canale 5) e a Terni (Rai Uno) nella storica sede delle Acciaierie.
Divieti e deroghe, da nord a sud: cancellati i mercatini di Natale a Ortisei e Selva di Val Gardena, confermati invece quelli di Merano e di Bolzano, Trento e Rovereto, ma con ingressi ovunque controllati e contingentati. «Sospese le iniziative per le festività natalizie», ha annunciato il sindaco di Capri, Marino Lembo, che però si tiene in contatto con le autorità sanitarie pronto in un battibaleno a riaprire le danze in Piazzetta.
Il sindaco di Sorrento, Massimo Coppola, più fiducioso, non ha invece toccato finora il programma. Di sicuro il governatore campano, Vincenzo De Luca, non ha emesso ordinanze, dando solo come indicazione ai sindaci quella di evitare i concerti di Capodanno per scongiurare focolai. Sulla stessa lunghezza d'onda il presidente della regione Molise, Donato Toma: «Una cosa è certa, faremo in modo che i veglioni non si prolunghino ad libitum».