natale vini vino cristiana lauro

UN NATALE DI-VINO – PER LA VIGILIA E PER IL PRANZO DEL 25 NON DOVETE PENSARE SOLO A MANGIARE, MA ANCHE A BERE BENE! – I CONSIGLI DI CRISTIANA LAURO PER NON TOPPARE GLI ABBINAMENTI: “SUI FRITTI SONO INDICATI GLI SPUMANTI BRUT O EXTRA BRUT PERCHÉ LE UVE DI SOSTENUTA ACIDITÀ PULISCONO LA BOCCA” – “CON I TORTELLINI IN BRODO UN ALBANA O A UN PIGNOLETTO, MA ANCHE A UNA GRECHETTO O A UN LUGANA” – “LO SPUMANTE E IL PANETTONE INSIEME FANNO A CAZZOTTI. MOLTO MEGLIO...”

Cristiana Lauro per www.ilsole24ore.com

 

brindisi a natale

A pochi giorni dalle festività natalizie i ristoranti aperti registrano il sold out. La maggior parte delle famiglie, tuttavia, ha già organizzato in casa i vari menu per la Vigilia, i pranzi di Natale e Santo Stefano. In tutti i casi, non bisognerebbe preoccuparsi solo di quali pietanze servire in tavola, ma anche dei vini da proporre in abbinamento. Si può fare senza bisogno di tormentarsi l'animo, basta tenere presenti poche semplici regole.

 

Diamo dunque un'occhiata a come si svolge tradizionalmente il pranzo di Natale nel nostro paese, da nord a sud e proviamo a capire i criteri più corretti per la scelta dei vini. L'auspicio, prima di partire con i miei suggerimenti, è che beviate vini italiani, perché ne vale la pena. A costo di andare in ordine sparso, apparentemente alla rinfusa, vi dico subito che lo spumante e il panettone insieme fanno a cazzotti. Molto meglio un Moscato d'Asti.

 

vino a natale

In generale l'abbinamento del vino sui dolci è bene che viaggi sulla regola dell’assonanza (quindi non sul contrasto o il riequilibrio) poiché il sapore dolce è impossibile da contrastare. Tiene testa a tutti gli altri per intensità e durata, tanto vale, quindi, non mettersi contro.

 

L’aperitivo/antipasto di fritti nelle occasioni di convivio non può mancare. Olive ascolane coi cremini fritti nelle Marche e poi cavolfiori, broccoli, verdure varie, funghi e cubetti di semolino semidolce al nord, le zeppole di pasta cresciuta a Napoli, solo per fare qualche esempio. Sui fritti, anche quelli di pesce – più spesso presenti nel cenone della Vigilia – sono indicati gli spumanti brut o extra brut, non solo perché le bolle “sgrassano” ma anche perché si tratta di vini prodotti con uve di sostenuta acidità, elemento che offre una sensazione come di pulizia della bocca, oltre a essere perfetti per iniziare il pasto, a mo' di aperitivo.

cristiana lauro

 

Benché le zone produttive italiane più note siano quelle del Prosecco, la Franciacorta e il Trento Doc, potete trovare spumanti molto interessanti anche in Alta Langa o in Oltrepò Pavese (sempre più curioso coi suoi Pinot nero spumantizzati), ma anche in zone vulcaniche o di montagna al sud, come in Campania e nella Sicilia di montagna.

 

Per quanto riguarda invece i primi piatti, il pranzo di Natale mette in campo una moltitudine di usanze. Tortellini in brodo che, seguendo la tradizione emiliana, abbino volentieri a un Albana o a un Pignoletto, ma anche a una Grechetto o a un Lugana, uscendo dai confini regionali. Insomma, vini di struttura contenuta che non sovrastano il piatto.

 

SPUMANTE 11

Le paste fatte in casa, tirate a mano e condite con vari tipi di ragù a lieve macchiatura di pomodoro, si abbinano bene con ottimi Sangiovese di Romagna ma anche con le varie Barbera da diverse denominazioni, soprattutto se volete riequilibrare la grassezza del piatto attraverso l'acidità che è caratteristica dei vini a base Barbera.

 

cristiana lauro 4

Trovare l'abbinamento giusto per le paste al forno tipiche del sud come quella “'ncasciata” alla messinese (che ha numerose varianti), può sembrare acrobatico vista la quantità di ingredienti in campo e, invece, potete cavarvela egregiamente con un Nerello Mascalese che per tradizione sposò questo piatto - buono e sostanzioso - ancora prima che l'area vitivinicola del vulcano Etna assumesse l'indiscussa, meritata fama che oggi l'accompagna.Molto bene in questo caso anche un Aglianico del Vulture, ma mi raccomando: non troppo invecchiato!

 

Brovada e musetto alla friulana, cotechini, zamponi e altre meraviglie del genere, sono perfetti col Lambrusco di Sorbara, ma anche con quello Reggiano e con la Bonarda dei colli piacentini in versione frizzante. Trovo interessante anche l'abbinamento con qualche Refosco, un po' trascurato fuori dai confini regionali.

 

Venendo al bollito misto, consiglio di abbinare un buon Dogliani o una Barbera d'Asti, mentre sugli arrosti possiamo giocare con diversi vini rossi italiani. Molto bene quelli a base di uve nebbiolo, a partire da diversi Roero che meritano maggiore considerazione (qui lo dico e vedrai che non lo nego), passando dai Montepulciano d'Abruzzo, ai Chianti Classico, fino ai Primitivo di Manduria.

 

SPUMANTE

Se volete chiudere con una selezione di formaggi, visto che di dolci e panettone abbiamo già parlato, sappiate una volta per tutte, che su quelli stagionati non è vero che si abbina bene il vino rosso. Provateli con un bianco corposo a tendenza dolciastra. Datemi retta, divertitevi e stupite i vostri ospiti.

cristiana lauro 1cristiana lauro 3TRENTO DOC FRANCIACORTA 1cristiana lauro 1

Ultimi Dagoreport

matteo salvini roberto vannacci luca zaia lorenzo fontana calderoli massimiliano fedriga romeo lega

DAGOREPORT - SI SALVINI CHI PUO'! ASSEDIATO DAL PARTITO IN RIVOLTA, PRESO A SBERLE DA GIORGIA MELONI (SUL RITORNO AL VIMINALE, AUTONOMIA E TERZO MANDATO), ''TRADITO'' PURE DA VANNACCI, PER IL “CAPITONE” STA ARRIVERANDO IL MOMENTO IN CUI DOVRA' DECIDERE: RESTARE LEADER DELLA LEGA O RESTARE AL GOVERNO COME SACCO DA PUGNI DELLA DUCETTA? - LA CRISI POTREBBE ESPLODERE ALLE PROSSIME REGIONALI IN VENETO: SE ZAIA PRESENTASSE UN SUO CANDIDATO NELLA LIGA VENETA, SALVINI SCHIEREREBBE LA LEGA A SUPPORTO DEI “DOGE-BOYS” CONTRO IL CANDIDATO FDI DELLA DUCETTA, SFANCULANDO COSI' L'ALLEANZA DI GOVERNO, O RESTEREBBE A CUCCIA A PALAZZO CHIGI, ROMPENDO IL CARROCCIO? AH, SAPERLO...

cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - INTASCATO IL TRIONFO SALA, SUL TAVOLO DI MELONI  RIMANEVA L’ALTRA PATATA BOLLENTE: IL RILASCIO DEL “TERRORISTA” IRANIANO ABEDINI - SI RIUSCIRÀ A CHIUDERE L’OPERAZIONE ENTRO IL 20 GENNAIO, GIORNO DELL’INSEDIAMENTO DEL NUOVO PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI, COME DA ACCORDO CON TRUMP? - ALTRO DUBBIO: LA SENTENZA DELLA CORTE DI APPELLO, ATTESA PER IL 15 GENNAIO, SARÀ PRIVA DI RILIEVI SUL “TERRORISTA DEI PASDARAN’’? - E NEL DUBBIO, ARRIVA LA DECISIONE POLITICA: PROCEDERE SUBITO ALLA REVOCA DELL’ARRESTO – TUTTI FELICI E CONTENTI? DI SICURO, IL DIPARTIMENTO DI GIUSTIZIA DI WASHINGTON, CHE SI È SOBBARCATO UN LUNGO LAVORO DI INDAGINE PER PORTARSI A CASA “UNO SPREGIUDICATO TRAFFICANTE DI STRUMENTI DI MORTE”, NON AVRÀ PER NULLA GRADITO (IL TROLLEY DI ABEDINI PIENO DI CHIP E SCHEDE ELETTRONICHE COME CONTROPARTITA AGLI USA PER IL “NO” ALL'ESTRADIZIONE, È UNA EMERITA CAZZATA...)

marco giusti marcello dell utri franco maresco

"CHIESI A DELL'UTRI SE FOSSE PREOCCUPATO PER IL PROCESSO?' MI RISPOSE: 'HO UN CERTO TIMORE E NON… TREMORE'" - FRANCO MARESCO, INTERVISTATO DA MARCO GIUSTI, RACCONTA DEL SUO COLLOQUIO CON MARCELLO DELL'UTRI - LA CONVERSAZIONE VENNE REGISTRATA E IN, PICCOLA PARTE, UTILIZZATA NEL SUO FILM "BELLUSCONE. UNA STORIA SICILIANA": DOMANI SERA "REPORT" TRASMETTERÀ ALCUNI PEZZI INEDITI DELL'INTERVISTA - MARESCO: "UN FILM COME 'IDDU' DI PIAZZA E GRASSADONIA OFFENDE LA SICILIA. NON SERVE A NIENTE. CAMILLERI? NON HO MAI RITENUTO CHE FOSSE UN GRANDE SCRITTORE..." - VIDEO

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA