NEANCHE FOSSE UN CASAMONICA - INDAGATO A CAMPOBASSO IL MINISTRO DEGLI AFFARI EUROPEI, PAOLO SAVONA, NELL'INCHIESTA DEL PM ROSSANA VENDITTI CHE COINVOLGE ALTRE 22 PERSONE PER PRESUNTA USURA BANCARIA - SAVONA ALL'EPOCA DEI FATTI CONTESTATI ERA AL VERTICE DI UNICREDIT - NELLA RICHIESTA DI PROROGA DELLE INDAGINI DELLA PROCURA CI SONO ANCHE PROFUMO, FABIO GALLIA, NICASTRO, GHIZZONI E GIUSEPPE VITA
(ANSA) - Indagato a Campobasso il ministro degli Affari Europei, Paolo Savona, nell'inchiesta del pm Rossana Venditti che coinvolge altre 22 persone per presunta usura bancaria. Savona all'epoca dei fatti contestati era al vertice di Unicredit. Il nome del ministro Savona risulta presente dell'atto della Procura della Repubblica di Campobasso relativo alla richiesta di proroga dei termini di durata delle indagini preliminari nell'inchiesta relativa ai parchi eolici di Molise, Puglia e Campania. E' quanto spiegano fonti legali all'ANSA, confermando quanto riportato dalla stampa locale.
USURA BANCARIA, IL MINISTRO SAVONA INDAGATO IN MOLISE. «SOLO UN ATTO DOVUTO»
C'è anche il ministro degli Affari europei Paolo Savona tra gli iscritti nel registro degli indagati dalla Procura di Campobasso per presunta usura bancaria, cioè l'applicazione di interessi oltre la soglia consentita dalla legge. In totale sono 23 le persone coinvolte, tutti manager bancari e noti banchieri italiani che nel periodo dal 2005 al 2013 ricoprivano ruoli chiave in Unicredit- ex Banca di Roma: oltre che di Savona, nella richiesta della Procura compaiono i nomi di Alessandro Profumo, oggi amministratore delegato di Leonardo-Finmeccanica;
Fabio Gallia, amministratore delegato e direttore generale di Cassa Depositi e prestiti; l'ex sindaco di Ravenna ed ex presidente di Unicredit Aristide Canosani; Franco Bellei, 22 anni al timone della Cassa di risparmio di Modena; Cesare Farsetti, del Cda della Banca agricola e commerciale; Luca Majocchi, ex Unicredit- Pagine gialle - Spencer Stuart; Roberto Nicastro; Edoardo Massaglia; Paolo Fiorentino; Alessandro Cataldo; Giovanni Chelo; Dieter Rampl; Giuseppe Vita;
Federico Ghizzoni; Francesco Antonio Ricci; Antonio Ciarallo; Adolfo Toti; Giuseppe D'Onofrio; Nicolangelo Testa; Rosario Spatafora. La pm Rossana Venditti chiede per questi 23 una «proroga delle indagini» per sei mesi: la richiesta è stata inviata il 19 luglio all'ufficio del Gip (Giudice per le indagini preliminari) e non è stata ancora accettata: l'iscrizione nel registro degli indagati risale quindi probabilmente a qualche mese fa.
La denuncia
Le indagini partono da una denuncia presentata nel giugno del 2017 da Engineering srl, una società facente capo ai fratelli Pietro ed Angelo Santoro, ex presidente dell'ACEM Molise e vice presidente dell'associazione nazionale imprese edili manifatturiere. La società di capitali, con un fatturato milionario fino a qualche anno fa, e sede legale a Campobasso, ha realizzato in passato diversi e importanti parchi eolici in Molise, Puglia e Campania, anche per conto della Erg della famiglia Garrone.
L'iscrizione nel registro degli indagati dei vertici bancari è un atto dovuto? «Potremmo dire di sì- spiega Luigi Iosa, l'avvocato che ha curato la denuncia da cui è scaturita l'inchiesta penale condotta dal pm Venditti —. Anche se la pm chiede un supplemento di indagini per accertare la responsabilità apicale, è la Cassazione penale ad aver imposto in questi casi, per il ruolo di garanzia e di controllo che la legge attribuisce loro, l’estensione dell’eventuale responsabilità penale ai vertici della Banca».