bolshoi jacopo tissi olga smirnova

IL GRAN BALLO DELLE SPIE - GLI STATI UNITI NEGANO IL VISTO A DUE BALLERINI DEL BOLSHOI, LA STELLA RUSSA OLGA SMIRNOVA E DI JACOPO TISSI, PRIMO ITALIANO ASSUNTO AL TEATRO DI MOSCA, PER “ECCESSO DI BUROCRAZIA” - SULLO SFONDO C’È LA GUERRA DELLE SPIE TRA USA E RUSSIA DOPO IL CASO SKRIPAL - PRESTO POTREBBERO ESSERE SOSPESI GLI UNICI VOLI DIRETTI TRA I DUE PAESI - INTANTO IL CREMLINO…

Fabrizio Dragosei per il “Corriere della Sera

olga smirnova

 

Sembrano essere finiti nel mezzo dello scontro diplomatico tra Stati Uniti e Russia i due ballerini del Bolshoi che non hanno ottenuto il visto per potersi esibire lunedì prossimo a New York.

 

Potrebbe essere una semplice questione burocratica, solo che la vicenda ha coinvolto una delle più grandi stelle del balletto mondiale, amatissima in Russia. Olga Smirnova, 26 anni, è già la prima ballerina di uno dei teatri più famosi del mondo, acclamata ovunque, premiata più volte, anche in Italia. Con lei c' è l'italiano Jacopo Tissi, giovane promessa della danza che pure lavora al Bolshoi.

 

Lunedì i due erano attesi al Lincoln Centre per un gala organizzato dal Youth America Grand Prix. Avrebbero dovuto esibirsi all' evento «Le stelle di oggi incontrano le stelle di domani». Gli americani che hanno invitato la Smirnova sono rimasti molto sorpresi per il visto negato. Sostengono di aver seguito la stessa procedura delle altre occasioni nelle quali avevano chiesto l'autorizzazione all' ingresso di artisti russi.

 

olga smirnova 4

E allora? È noto che da settimane i consolati americani in Russia sono in difficoltà a seguito delle espulsioni e delle contro-espulsioni di diplomatici seguiti all' avvelenamento in Gran Bretagna dell'ex spia russa Sergej Skripal e della figlia. Washington ha bloccato il consolato russo di Seattle e Mosca ha risposto con la chiusura del consolato di San Pietroburgo.

 

Ma la stella della danza forse è semplicemente rimasta vittima di eccessiva pignoleria burocratica. Il Dipartimento della sicurezza interna ha comunicato agli organizzatori che il 10 aprile la loro richiesta per l'ingresso di «lavoratori non immigranti» era stata respinta. Probabilmente perché avevano chiesto un visto di gruppo per gli artisti del Bolshoi. Ma nel caso della Smirnova e di Tissi che avrebbero dovuto danzare da soli, il visto di gruppo non poteva essere autorizzato.

jacopo tissi

 

Anche il teatro moscovita tenta di non alzare i toni e parla di un semplice «problema tecnico» che non ha consentito il rilascio dei permessi nei tempi previsti.

Certamente, però, la guerra delle spie - come è stato definito lo scontro in atto sulla vicenda Skripal - sta avendo effetti sui rapporti tra Russia e Stati Uniti anche sul piano dei visti. In Russia ora per ottenere un appuntamento al fine di richiedere un permesso d'ingresso bisogna presentarsi con mesi di anticipo.

 

Alcune categorie, come ad esempio gli equipaggi delle compagnie aeree, hanno dei canali più rapidi, ma questo non sembra comunque aver appianato il problema.

Il ministero degli Esteri ha infatti lamentato la mancata concessione dei permessi di ingresso ai piloti della compagnia di bandiera Aeroflot.

 

olga smirnova 3

È stato detto che tra breve potrebbero essere sospesi gli unici voli diretti tra i due Paesi ancora operanti (la Delta li ha interrotti a settembre 2017).

È intervenuto anche il Cremlino, per bocca del portavoce di Putin Dmitrij Peskov il quale ha sostenuto che Washington avrebbe creato deliberatamente difficoltà sul rilascio dei visti per i piloti. Peskov ha aggiunto che il taglio del personale diplomatico deciso da Mosca non ha colpito gli addetti consolari.

 

Ma gli Stati Uniti negano che ci sia una intenzionalità in quello che accade, anzi. Il portavoce dell'ambasciata Usa ha spiegato all' agenzia Interfax che la rappresentanza diplomatica «regolarmente riserva alcuni appuntamenti nei consolati per il personale delle compagnie aeree». E ha aggiunto che «molti di questi non vengono utilizzati». In ogni caso, l'Aeroflot ha personale con visti americani in grado di coprire i voli diretti per diversi mesi.

olga smirnova 2

 

Nell' affaire dei visti è finita anche la nazionale russa di lotta greco-romana che avrebbe dovuto partecipare alla coppa del mondo in programma il 7 e 8 aprile in Iowa. La richiesta urgente di visti per 35 persone è arrivata al consolato americano di Mosca troppo tardi.

jacopo tissi 3jacopo tissi 2jacopo tissi 1TEATRO BOLSHOIbolshoi 1TEATRO BOLSHOITEATRO BOLSHOIbolshoi 2bolshoiolga smirnova 1

Ultimi Dagoreport

luca zaia giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – DI FRONTE ALLO PSICODRAMMA LEGHISTA SUL VENETO, CON SALVINI CHE PER SALVARE LA POLTRONA E' STATO  COSTRETTO AD APPOGGIARE LA LISTA DI ZAIA, MELONI E FAZZOLARI HANNO ORDINATO AI FRATELLINI D’ITALIA UN SECCO “NO COMMENT” - LA PREMIER E IL SUO BRACCIO DESTRO (E TESO) ASPETTANO CHE LE CONTRADDIZIONI INTERNE AL CARROCCIO ESPLODANO E POI DECIDERE IL DA FARSI - PER NON SPACCARE LA COALIZIONE, LA DUCETTA POTREBBE SCENDERE A MITI CONSIGLI, NON CANDIDARE IL “SUO” LUCA DE CARLO E MAGARI TROVARE UN NOME “CIVICO”...

giorgia meloni daniela santanche matteo salvini renzi

CHE SUCCEDE ORA CHE DANIELA SANTANCHÈ È STATA RINVIATA A GIUDIZIO PER FALSO IN BILANCIO? NIENTE! PER GIORGIA MELONI UN RIMPASTO È INDIGERIBILE, E PER QUESTO, ALMENO PER ORA, LASCERÀ LA "PITONESSA" AL SUO POSTO - LA DUCETTA TEME, A RAGIONE, UN EFFETTO A CASCATA DAGLI ESITI INCONTROLLABILI: SE ZOMPA UN MINISTRO, LEGA E FORZA ITALIA CHIEDERANNO POLTRONE – IL DAGOREPORT DI DICEMBRE CHE RIVELAVA IL PIANO STUDIATO INSIEME A FAZZOLARI: IL PROCESSO DI SALVINI ERA DI NATURA POLITICA, QUELLO DELLA “PITONESSA” È “ECONOMICO”, COME QUELLO SULLA FONDAZIONE OPEN CHE VEDEVA IMPUTATO RENZI. E VISTO CHE MATTEONZO È STATO POI ASSOLTO IN PRIMO GRADO, COME DEL RESTO IL "CAPITONE" PER IL CASO "OPEN ARMS", PERCHÉ LA “SANTADECHÈ” DOVREBBE LASCIARE? – IL SUSSULTO DI ELLY SCHLEIN: “MELONI PRETENDA LE DIMISSIONI DI SANTANCHÈ”

francesco lollobrigida

DAGOREPORT - CHI L’HA VISTO? ERA DIVENTATO IL NOSTRO ANGOLO DEL BUONUMORE, NE SPARAVA UNA AL GIORNO: “QUANTE GUERRE NON CI SAREBBERO STATE DI FRONTE A CENE BEN ORGANIZZATE?”. E TRA UNA CAZZATA E UNA GAFFE, FERMAVA PURE I TRENI - DOPO DUE ANNI DI LOLLISMO SENZA LIMITISMO, QUESTA ESTATE, UNA VOLTA SEGATO DALLA MOGLIE, LA SORELLA D’ITALIA ARIANNA MELONI, È SCOMPARSA LA NOSTRA RUBRICA PREFERITA: “LA SAI L'ULTIMA DI LOLLOBRIGIDA?”. ZAC!, IL SILENZIO È SCESO COME GHIGLIOTTINA SUL MINISTRO DELL’AGRICOLTURA (PER MANCANZA DI PROVE). DALLA “BANDA DEI QUATTRO” DI PALAZZO CHIGI (LE DUE MELONI, FAZZOLARI E SCURTI), ERA PARTITO L’ORDINE DI CUCIRGLI L’EFFERVESCENTE BOCCUCCIA (STESSO TRATTAMENTO ALL’ALTRA “PECORA NERA”, ANDREA GIAMBRUNO). A QUESTO PUNTO, NON ESSENDO ANCORA NATO UN MOVIMENTO DI LIBERAZIONE DEL REIETTO, L’EX STALLONE DI SUBIACO SI E’ MESSO IN TESTA DI FORMARE UN… - VIDEO, TUTTE LE GAFFES!

giorgia meloni marina berlusconi paolo barelli sigfrido ranucci antonio tajani

DAGOREPORT - DOPO LE VIOLENTE POLEMICHE PER LA PUNTATA SU BERLUSCONI-DELL’UTRI-MAFIA, DOMENICA PROSSIMA LA CAVALIERA MARINA POTREBBE PERSINO INVIARE UNA LETTERA DI RINGRAZIAMENTO A RANUCCI - '’REPORT’’ SCODELLERÀ UN SERVIZIO AL VETRIOLO SU PAOLO BARELLI, FEDELISSIMO SCUDIERO DI ANTONIO TAJANI, DEL QUALE DIVENTERÀ PRESTO CONSUOCERO - CON TAJANI RIDOTTO A CAVALIER SERVENTE DELLA DUCETTA, L'IMPERO BERLUSCONIANO HA BISOGNO DI UN PARTITO CON UNA NUOVA E CARISMATICA LEADERSHIP. MA MARINA E PIER SILVIO HANNO TEMPI LENTISSIMI PRIMA DI TRASFORMARE LE PAROLE IN FATTI. NON SONO RIUSCITI NEMMENO A OTTENERE DA TAJANI LA MESSA IN FUORIGIOCO DI BARELLI E GASPARRI - ORA VEDIAMO SE “REPORT” RIUSCIRÀ A DARE UNA SPINTARELLA AL CAMBIO DI GUARDIA DENTRO FORZA ITALIA…

matteo salvini roberto vannacci luca zaia lorenzo fontana calderoli massimiliano fedriga romeo lega

DAGOREPORT - SI SALVINI CHI PUO'! ASSEDIATO DAL PARTITO IN RIVOLTA, PRESO A SBERLE DA GIORGIA MELONI (SUL RITORNO AL VIMINALE, AUTONOMIA E TERZO MANDATO), ''TRADITO'' PURE DA VANNACCI, PER IL “CAPITONE” STA ARRIVERANDO IL MOMENTO IN CUI DOVRA' DECIDERE: RESTARE LEADER DELLA LEGA O RESTARE AL GOVERNO COME SACCO DA PUGNI DELLA DUCETTA? - LA CRISI POTREBBE ESPLODERE ALLE PROSSIME REGIONALI IN VENETO: SE ZAIA PRESENTASSE UN SUO CANDIDATO NELLA LIGA VENETA, SALVINI SCHIEREREBBE LA LEGA A SUPPORTO DEI “DOGE-BOYS” CONTRO IL CANDIDATO FDI DELLA DUCETTA, SFANCULANDO COSI' L'ALLEANZA DI GOVERNO, O RESTEREBBE A CUCCIA A PALAZZO CHIGI, ROMPENDO IL CARROCCIO? AH, SAPERLO...