NEGLI STATI UNITI SI SONO ROTTI LE PALLE DEL PRINCIPE HARRY – LA HERITAGE FOUNDATION, UN THINK TANK ULTRA-CONSERVATORE, HA PORTATO IN TRIBUNALE IL GOVERNO USA DOPO CHE IL PRINCIPE HA RIVELATO DI AVER ASSUNTO COCAINA, MARIJUANA E FUNGHI ALLUCINOGENI NEL LIBRO “SPARE”: IN BASE ALLE LEGGI AMERICANE GLI AVREBBERO DOVUTO NEGARE IL VISTO – LE IPOTESI DELL’HERITAGE SONO DUE: O IL PRINCIPE HA MENTITO NELLE RISPOSTE DEL VISTO O IL GOVERNO HA CHIUSO UN OCCHIO E…
Estratto dell’articolo di Luigi Ippolito per il "Corriere della Sera"
Il terreno (americano) comincia a scottare sotto i piedi di Harry: nei giorni scorsi hanno preso il via, in un tribunale di Washington, le udienze per stabilire se il principe sia entrato illegalmente negli Stati Uniti. Ad avviare la causa è stata la Heritage Foundation, un think tank ultra-conservatore, che chiede al Dipartimento per la Sicurezza Interna del governo di rendere pubblica la documentazione che riguarda il visto concesso al figlio di re Carlo.
All’origine della contesa ci sono le rivelazioni fatte dallo stesso Harry, nel suo libro di memorie «Spare», dove ha ammesso di aver assunto cocaina, marijuana e funghi allucinogeni: ma se questo è vero, sostengono alla Heritage Foundation, in base alle leggi americane gli avrebbero dovuto negare il visto. Di qui la causa per ottenere la pubblicazione dei relativi documenti, definiti «di immenso pubblico interesse»: perché o Harry ha mentito quando ha risposto alle domande per ottenere il visto oppure il governo americano ha deciso di chiudere un occhio.
Nella prima udienza a Washington, gli avvocati del governo hanno provato a sostenere che non si può prendere per oro colato tutto quello che Harry ha scritto nel suo libro, che magari è stato «abbellito» per vendere di più: un argomento definito «ridicolo» dalla Heritage Foundation: «Questo è il suo libro, non ha mai negato niente di quello che c’è scritto, incluso l’esteso uso di droghe».
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Un’altra ipotesi, definita «certamente plausibile» dagli avvocati del governo americano, è che Harry abbia usufruito di un visto diplomatico, perché in quanto duca di Sussex «è ancora un funzionario del governo britannico per nascita e titolo». Ma dalla Heritage Foundation hanno definito questa suggestione «assurda» e «interamente anomala», perché «il mondo intero sa che lui non è un reale in servizio».
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