terrorismo negli usa

NEGLI USA CAMBIA LA STRATEGIA, MA IL TERRORE RESTA – L’11 SETTEMBRE HA MUTATO IL MODUS OPERANDI DEI TERRORISTI, MA PER INTELLIGENCE E POLIZIA RESTA IMPOSSIBILE RIUSCIRE A INDIVIDUARE E FERMARE I LUPI SOLITARI: È LA NUOVA "STRATEGIA DEI MILLE TAGLI", UNA SERIE INFINITA DI ATTACCHI (NON IMPORTA QUANTO PROFONDI, FANNO COMUNQUE SANGUINARE) – MOLTI DI QUESTI SCIROCCATI SEGUONO I “PROFETI” CHE LI RADICALIZZANO ONLINE, ALTRI VENGONO INFLUENZATI DA QUANTO ACCADE NEL MONDO MUSULMANO E AGISCONO IN MODO CONFUSO…

Estratto dell’articolo di Guido Olimpio per il "Corriere della Sera"

 

attentato a new orleans

L’America ha vissuto molte stagioni del terrore all’interno dei propri confini. Azioni portate da suprematisti, da elementi come Unabomber ai jihadisti per passare a chi vuole eliminare il presidente.

Un’emergenza senza fine determinata anche dalle scelte della Casa Bianca in politica estera.

 

Alla fine del febbraio 1993 c’è un colpo che avrebbe dovuto far riflettere sull’affermarsi di una nuova minaccia: un nucleo estremista fa esplodere un veicolo-bomba nel parcheggio del World Trade Center a New York. Sei le vittime.

attentato al world trade center a new york del 1993 3

[…] la trama porta dritta al Medio Oriente, ai cattivi maestri — lo sceicco cieco egiziano Omar Abdel Rahman — alle avanguardie islamiche di al Qaeda, il movimento capace di «bombardare» nel 2001 New York e Washington con i jet trasformati in missili.

 

Nel mezzo, ad aprile del 1995 l’eccidio compiuto degli estremisti di destra a Oklahoma City, 168 i morti di un atto pianificato da una micro-cellula, una realtà eversiva in apparenza «senza capi».

osama bin laden abu musab al suri

Lo scudo eretto da intelligence e polizie nel post 11 settembre, le operazioni militari del Pentagono dall’Afghanistan all’Iraq riducono gli spazi di manovra ai «radicali». Infatti, passano dai «grandi attacchi» ad azioni minori ripetute.

 

È la strategia dei mille tagli, una serie infinita di fendenti, non importa quanto profondi, che però fanno sanguinare l’avversario.

attentato al world trade center a new york del 1993 2

I lupi solitari sono una scelta e una necessità, li pescano da remoto, li ispirano, li addestrano via web, con l’enciclopedia guerrigliera postata da Abu Musab al Suri, il teorico di una campagna dove si agitano gruppi autonomi, indipendenti che lasciano alla casa madre il merito. Non meno efficaci le lezioni, sempre su Internet, di Anwar al Awlaki, diventato il faro per seguaci che vivevano in Occidente.

 

C’è chi spara perché ha obbedito ai suggerimenti diretti di questi «profeti» oppure è stato semplicemente influenzato da quanto accade nel mondo musulmano […] Cresce il terrorismo «di atmosfera», dove contano molto la percezione, le sensazioni, le immagini violente.

nidal hassan 1

 

Tanti gli episodi, con legami non sempre stretti tra esecutori e «comando». Il maggiore dell’esercito americano Nidal Hassan, origini palestinesi, aprirà il fuoco sui commilitoni a Fort Hood, nel novembre 2011. Aveva studiato i sermoni di al Awlaki. Poi ci saranno le scorrerie degli affiliati al Califfato, con numerosi massacri provocati da persone dai profili a volte confusi. Useranno fucili, pistole ma anche veicoli-ariete.

 

attentato a oklahoma city nel 1995 1

Dal 2014 sono state incriminate circa 250 persone «legate» in forme diverse all’Isis, con un’età compresa tra i 15 e i 82 anni, in maggioranza cittadini statunitensi o residenti legali. In epoche più recenti c’è stata una media di una dozzina di arresti all’anno […]

E al pericolo costante dei tagliagole si aggiungerà la paura di operazioni da parte dell’Iran, dell’Hezbollah, di individui che spesso sono come degli «agenti in sonno», si appoggiano a criminali comuni e contribuiscono a innescare l’allerta continua.

attentato al world trade center a new york del 1993 1anwar al awlaki 3omar abdel rahman anwar al awlaki 1omar abdel rahman 1abu musab al suriattentato a oklahoma city nel 1995 2anwar al awlaki 2nidal hassan 2

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