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LA JIHAD... DI PADRE IN FIGLIO – NEL CAMPO PROFUGHI DI JENIN, IN CISGIORDANIA, I RAGAZZINI IMBRACCIANO I FUCILI LASCIATI IN “EREDITÀ” DAI PARENTI ARRESTATI O MORTI DURANTE GLI SCONTRI: “MORIREMO DA MARTIRI” – ORMAI NELLA “PICCOLA GAZA” DELLA WEST BANK, I BOMBARDAMENTI E LE INCURSIONI DELLE FORZE DI DIFESA ISRAELIANE SONO ALL’ORDINE DEL GIORNO E ANCHE I PIU’ GIOVANI DEI 22MILA RIFUGIATI CHE LA ABITANO IMBRACCIANO LE ARMI: “L'UNICA RESISTENZA CHE CI RIMANE È QUELLA ARMATA...”

Estratto dell’articolo di Francesco Semprini per “la Stampa”

 

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[…] «Benvenuti nella piccola Gaza». Una polveriera a cielo aperto mappata dai droni israeliani da cui i palestinesi si riparano issando tendoni scuri da una palazzina all'altra del fitto abitato, […] Non c'è slargo che non sia cadenzato da detriti lasciati dall'esercito israeliano nei raid divenuti sempre più frequenti già prima del 7 ottobre 2023, data dell'attacco terroristico condotto da Hamas al di là della striscia di Gaza.

 

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Entriamo a "Camp Jenin" il giorno successivo a uno dei più intensi scontri che si sono verificati tra le Forze di difesa israeliane (Idf) e la resistenza interna, con un tributo di sangue per quest'ultima di 15 morti al termine di una guerriglia dai contorni della guerra che ha visto irrompere le forze dello Stato ebraico nel campo rifugiati.

 

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«Perché noi, perché qui?», è il lamento di una donna seduta su una malconcia sedia di plastica mentre tenta di tenere in braccio il proprio bimbo[…] Fatima, questo il nome della signora, spiega che «in quella palazzina c'erano solo donne e bambini ma l'Idf ha lanciato due razzi» che hanno carbonizzato il piano superiore. Saliamo accompagnati da Amir, […] Il mantra straziante di Fatima è comune alla quasi totalità dei circa 22 mila […] che popolano Camp Jenin.

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Una città nella città dove, almeno ad occhio nudo, non si vedono simboli dichiarati, come i vessilli verdi di Hamas, quelli neri della Jihad islamica palestinese o la miriade di bandiere che inneggia a gruppi e sottogruppi di diversa entità […]

 

Ne sono traccia evidente i giovani che pattugliano i vicoli imbracciando M-16 o Ar-15 modificati. Loro il sussidiario lo hanno messo da parte già da tempo, raccogliendo il fucile lasciato in dote dal padre arrestato o dal fratello maggiore morto durante gli scontri. sui caricatori hanno le immagini dei parenti caduti: «L'unica resistenza che ci rimane è quella armata».

 

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Le incursioni dell'Idf e le risposte (o le provocazioni) dei palestinesi hanno reso la resilienza di Camp Jenin sempre più debole e sempre più giovane. I due "martiri in embrione" ci indicano un'altra abitazione il cui ingresso è stretto in un vicolo di un metro e mezzo. La porta non c'è più, sull'uscio c'è Iman, sguardo smunto e un cerotto a mezza luna sull'occhio sinistro.

 

 Dice di essere stato picchiato durante un'irruzione dell'Idf, un figlio è stato arrestato, un altro tenuto legato per ore. Il secondo piano dell'abitazione è un cimitero di mobili e tappeti, in terrazza ci sono i resti di un razzo: «È americano», sostiene un amico di Iman, mentre mostra il buco nel mezzo del pavimento […]

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Alla mattina a Camp Jenin c'è Farah Abu al Hija ad aspettarci, dirige la Ong "Womens not to forget". «Si può cambiare, ci si deve provare», dice facendo strada in un vicolo piastrellato di sangue raggrumato dove fanno zig-zag bambini ancora in «età da recupero». […]

 

Chi è il nemico numero uno per voi del campo? «L'Anp è la lunga mano dell'occupazione israeliana e Abu Mazen lavora per Benjamin Netanyahu. I nostri ragazzi se non sono nel carcere israeliano sono in quello palestinese e poi vengono consegnati a loro». Implacabile arriva la parte più cruda del racconto.

 

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 «Mio nipote ha cinque anni, qualche giorno fa mi ha detto "tieni" porgendomi alcune sue foto prese da un album di famiglia: "Queste - ha spiegato - le potrete utilizzare al mio funerale quando anch'io morirò da martire". Ha perso il fratello in uno degli scontri a fuoco contro Idf più cruenti dal 7 ottobre qui, nella "piccola Gaza", il suo sogno ora è cadere per la resistenza armata contro Israele così da essere ricordato in eterno». […]

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