attacco stazione leopoli ucraina

NESSUN UCRAINO È AL SICURO - I MISSILI CHE HANNO COLPITO IERI LEOPOLI, LA PERLA OCCIDENTALE DEL PAESE, SONO IL SEGNO CHE LA CITTÀ NON È PIÙ IL PORTO SICURO PER GLI SFOLLATI DELL’EST. LA TEORIA DI UNA LEOPOLI RISPARMIATA DAI MISSILI PERCHÉ È UN LUOGO CROCEVIA DEI PROFUGHI SI È DIMOSTRATA UN’UTOPIA. ANZI, I RUSSI HANNO COLPITO UN PUNTO VICINISSIMO ALLA STAZIONE, AFFOLLATA DI PERSONE IN FUGA - IL PENTAGONO: NELL’ATTACCO NON SONO STATE DISTRUTTE ARMI OCCIDENTALI

 

attacco russo a leopoli 7

1 - USA, NON RISULTA DISTRUZIONE ARMI OCCIDENTE ATTACCO LEOPOLI

(ANSA) - Non c'è alcuna indicazione che armi occidentali siano state distrutte durante l'attacco russo a Leopoli di ieri: lo ha reso noto il Pentagono, secondo quanto riporta il Kyiv Independent. In precedenza la Russia aveva affermato di aver distrutto un magazzino con aiuti militari statunitensi all'Ucraina nel suo attacco missilistico sulla città.

 

2 - MISSILI NEL CUORE DI LEOPOLI E MOSCA LANCIA L'ASSALTO A EST

Giusi Fasano per il "Corriere della Sera”

 

attacco russo a leopoli 6

Arriva davanti al microfono trafelato, con l'espressione preoccupata. C'è dolore ma anche rabbia, nella sua voce. Il sindaco di Lviv, Andriy Sadovyi, è scioccato. Hanno colpito la sua città, quella che noi chiamiamo Leopoli. Ma stavolta non è un deposito di carburante in periferia o una base militare a decine di chilometri dal centro. Stavolta è il cuore della città, ci sono sette civili morti e altri undici feriti.

 

Gente della sua Lviv. Lui parla di «genocidio, perché di questo si tratta. Come altro chiamare l'uccisione deliberata di civili innocenti?».

 

Andriy Sadovyi - sindaco Leopoli

Fra i feriti c'è un bambino, non grave, mentre sono in condizioni disperate almeno tre dei ricoverati. E a un quadro già così drammatico si aggiunge anche il fatto che l'edificio colpito è praticamente a un passo dalla stazione: è un garage per il montaggio di pneumatici accanto alla linea ferroviaria. Leopoli, la perla occidentale del Paese, non è più il porto sicuro per gli sfollati che hanno perso tutto a Est e Sudest.

 

Da ieri è evidente quanto fosse sbagliata la teoria di una Lviv risparmiata dai missili perché - secondo una pia illusione - è un luogo crocevia di migliaia di profughi. Al contrario, è stato colpito un punto vicinissimo alla stazione che ancora oggi, al 55esimo giorno di guerra, è affollata di persone in fuga.

 

attacco russo a leopoli 1

Il sindaco

«Lo vedete anche voi. Non c'è più nessun posto che si possa dire al sicuro, nemmeno qui nell'Ovest» ha tenuto a precisare il sindaco nella conferenza stampa convocata di gran corsa per fare il punto sugli attacchi missilistici di ieri mattina. Cinque missili da crociera lanciati dal Mar Nero. Tre sono finiti su non precisate infrastrutture militari, uno è quello che ha ucciso e ferito i civili e il quinto è stato intercettato e distrutto.

 

attacco russo a leopoli 2

«È genocidio» ha insistito Andriy Sadovyi. «Vogliono distruggere la nostra nazione e la nostra sovranità, noi possiamo solo difenderci e nel farlo, sappiatelo, difendiamo anche la Germania, la Francia, la Polonia...». Poi l'appello ai suoi cittadini: «Ve lo chiedo per favore: appena sentite le sirene andate nei rifugi. Ho visto la tendenza a rilassarsi troppo, in questi giorni. Tutti seduti ai caffè o a passeggiare in centro anche se suona l'allarme.

 

Qui non vediamo la devastazione della guerra come a Mariupol, è vero, ma quello che è successo dimostra che tutte le citta ucraine sono nelle stesse condizioni. Andare nei rifugi salva la vita. Spero che ora questo sia diventato chiaro a tutti». Se a Ovest la situazione si è fatta preoccupante e cresce il timore per nuovi possibili attacchi, a Est si moltiplicano i segnali di un'offensiva ritenuta sicura e imminente.

 

attacco russo a leopoli 3

Lo stato maggiore delle forze armate ucraine lo conferma parlando, appunto, di «segnali dell'inizio» dell'assalto «nella zona operativa orientale», soprattutto «nelle aree di Severodonetsk, Popasnyansky, Kurakhiv e Zaporizhzhia». Senza contare la battaglia e gli attacchi al porto di Mariupol, sempre più distrutta.

 

«Una parte significativa dell'Armata russa è concentrata a Est» sono le parole del presidente ucraino Volodomyr Zelensky. La «grande offensiva, in preparazione da tempo, è iniziata. Vogliono il Donbass. Ma noi combatteremo e ci difenderemo. Senza tregua».

 

carri armati russi a mariupol

Nel Lugansk il capo dell'amministrazione militare regionale, Sergiy Gaidai, ha annunciato che i russi hanno conquistato Kreminna e adesso anche volendo non c'è cittadino che possa andarsene da lì. Niente corridoi umanitari possibili e spostarsi anche solo per recuperare cibo o medicine vuol dire rischiare la vita.

 

Stavano provando a scappare dalla città in auto i quattro civili contro i quali i soldati russi hanno aperto il fuoco. Non si è salvato nessuno. Più a nord, nella regione di Kharkiv, negli ultimi due giorni non è certo andata meglio. I raid aerei non hanno dato tregua, i morti sono nove (25 feriti) fra i quali una donna che (secondo l'Ap ) era uscita a prendere dell'acqua. Rischia di aver bisogno d'acqua e corrente elettrica anche la gente di Brovary, il sobborgo di Kiev colpito ieri da missili, mentre il sindaco di Irpin, Oleksandr Markushin, dice che finora il 71% della città ha subito danni per i bombardamenti.

attacco russo a leopoli 4

 

Bambini rapiti

Come se tutto questo non fosse già abbastanza drammatico, si affaccia sulla scena anche il grande allarme per i bambini «rubati» dai russi. Olha Skrypnyk, capo del gruppo per i diritti umani della Crimea, ha lanciato l'allerta (impossibile da verificare) per 150 bimbi che i soldati di Mosca avrebbero portato via da Mariupol, in gran parte strappandoli ai genitori.

 

esplosione a leopoli ucraina 1

Cresce la preoccupazione per piccoli ucraini che verrebbero dati in adozione a coppie russe seguendo procedure secondo Kiev illegali. E a tutto ciò si aggiungono le parole del presidente Zelensky, che in un'intervista alla Cnn dice che 5 mila bambini sono stati «deportati» dalla regione di Mariupol in Russia dall'inizio dell'invasione. «Sono stati deportati da lì perché non gli danno permesso di andare nelle zone libere dell'Ucraina», ha spiegato. «E adesso quei bambini, dove sono? Non lo sa nessuno». Ovunque siano, sono nell'unico posto dove non dovrebbero essere: lontano dai genitori e da casa.

caccia tu 95 russi esplosione a leopoli ucraina 3esplosione a leopoli 2esplosione a leopoliattacco russo a leopoli 5esplosione a leopoli ucraina 2esplosione a leopoli ucraina 5esplosione a leopoli ucraina 4caccia tu 95 russi attacco russo a leopoli 8

Ultimi Dagoreport

nicola calipari giuliana sgrena nicolo pollari

DAGOREPORT – PIENONE DI AUTO BLU STASERA ALL’AUDITORIUM DI ROMA: DA MELONI E MANTOVANO A GIULI E BERNINI, TUTTI IN FILA PER ASSISTERE ALLA PRIMA DE “IL NIBBIO”, IL FILM ISPIRATO ALLA MORTE IN IRAQ DELL’AGENTE DEL SISMI, NICOLA CALIPARI, UCCISO NEL 2005 MENTRE STAVA RIPORTANDO IN ITALIA LA GIORNALISTA DEL “MANIFESTO”, GIULIANA SGRENA - A VENT’ANNI DALLA TRAGEDIA, RENDE OMAGGIO A CALIPARI ANCHE SERGIO MATTARELLA: “LE SPIEGAZIONI DELLA SUA MORTE PERMANGONO TUTTORA NON ESAURIENTI” - ESSÌ, LA VERITÀ NON È MAI VENUTA FUORI. SE IL SOLDATO AMERICANO HA SPARATO PER ERRORE, È ALTRETTANTO VERO CHE NESSUNO L’AVEVA AVVERTITO DEL PASSAGGIO DELLA TOYOTA - QUINDI, LA DOMANDA: COME MAI LA NOTTE DEL 4 MARZO 2005 LA TOYOTA SU CUI VIAGGIAVANO CALIPARI E SGRENA NON ERA STATA SEGNALATA DALL’INTELLIGENCE ITALIANA AGLI ALLEATI AMERICANI? LA RAGIONE PIÙ PROBABILE È QUESTA….

donald trump giorgia meloni vertice europeo

DAGOREPORT - ADDIO ALLA LOVE-STORY CON TRUMP, MELONI DOVRÀ ACCONTENTARSI DI UN POSTO DI SECONDA FILA DIETRO A MACRON E STARMER - COME NELLA FOTO UFFICIALE DEL SUMMIT DI LONDRA: SBATTUTA IN UNA POSIZIONE "PERIFERICA" (MA GIÀ ALL’INSEDIAMENTO DI TRUMP ROSICO' PER ESSERE STATA RELEGATA IN FONDO ALLA SALA, ACCANTO AL BOSS ARGENTINO JAVIER MILEI) -E QUANDO, PRIMA DEL SUMMIT DI LONDRA, LA DUCETTA HA TELEFONATO A KING DONALD PER UN INCONTRO ALLA CASA BIANCA (AL PARI DI MACRON E STARMER) E' STATA RIMBALZATA CON UN "SE VEDEMO": IL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA, CHE HA IN MENTE DI MOLLARE NATO E ONU, SE NE FOTTE DI ASCOLTARE PIPPE SUL "TENERE UNITA LA NATO" E "MANTENERE IL DIALOGO USA-UE” - SE PER L’UCRAINA SI FA DURISSIMA DOPO LO STOP AI RIFORNIMENTI DI ARMI, ANCHE PUTIN HA I SUOI GUAI: I GIOVANI RUSSI SONO SEMPRE PIÙ RESTII A FARSI AMMAZZARE PER IL DONBASS...

alessandro giuli arianna meloni fabia bettini federico mollicone fazzolari giovanbattista giovan battista

DAGOREPORT - E’ SCOPPIATO UN NUOVO “CASO GIULI”, ACCUSATO DA “LA VERITÀ” DI ESSERE “STATO DAVVERO GENEROSO CON LE INIZIATIVE CINEMATOGRAFICHE DELLA SINISTRA ITALIANA”. A PARTIRE DA FABIA BETTINI, ATTIVA DA OLTRE 15 ANNI NEL CINEMA, REA DI ESSERE LA SORELLA DI GOFFREDO (CI SONO SORELLE E SORELLE), PER FINIRE AI FONDI PER “VIDEOCITTÀ” DI FRANCESCO RUTELLI - GIULI QUERELA “LA VERITÀ” MA IL GIORNO DOPO RINCULA, ‘’COMMISSARIATO’’ DA PALAZZO CHIGI - UNO SCAZZO CHE FA VENIRE A GALLA UNA LOTTA INTERNA AI ‘’CAMERATI D’ITALIA’’ CHE HANNO SEMPRE BOLLATO GIULI COME CORPO ESTRANEO ALLA FIAMMA, CACCIATO A SUO TEMPO DAI “GABBIANI” DI COLLE OPPIO (GODE MOLLICONE CHE SOGNAVA IL MINISTERO DELLA CULTURA) - LA “MERITOCRAZIA”, DI CUI SI RIEMPIVA LA BOCCUCCIA LA DUCETTA, È STATA SEMPLICEMENTE SPAZZATA VIA DALL’APPARTENENZA POLITICA: SEI CON NOI, OK; SE SEI CONTRO, NIENTE FONDI - MENTRE SI SCRIVONO MINCHIATE SUI “COMUNISTI DEL CIAK”, IL MINISTERO DELLA SANTANCHÉ È FINITO AL CENTRO DELLE INDAGINI DELL’ANAC, L’AUTORITÀ NAZIONALE ANTICORRUZIONE, PER FONDI DESTINATI A FESTIVAL DI CINEMA ORGANIZZATI DA TIZIANA ROCCA E GABRIELLA CARLUCCI…

donald trump giorgia meloni keir starmer emmanuel macron

SI ANNUNCIANO TEMPI SEMPRE PIU' DURI PER LA GIORGIA DEI DUE MONDI - AL SUMMIT DI LONDRA, STARMER E MACRON HANNO ANNUNCIATO UN PIANO DI PACE ASSIEME AD ALTRI PAESI (GERMANIA, POLONIA, SPAGNA, ETC) - PREMESSO CHE PUTIN È L'AGGRESSORE E IL SUPPORTO ALL'UCRAINA SARA' FINO ALLA FINE, IL LORO PIANO DI PACE HA BISOGNO DELLA NUOVA AMERICA DI TRUMP, MA NON È INDISPENSABILE LA SUA MEDIAZIONE - LA POSIZIONE ESPRESSA DA GIORGIA MELONI È STATA IL CONTRARIO AL PENSIERO DI FRANCIA E GRAN BRETAGNA: IL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA È INDISPENSABILE PER IL CESSATE IL FUOCO - AMORALE DELLA FAVA: LA DUCETTA A STELLE E STRISCE CI STA SOLO SE LA TRATTATIVA SI FA INSIEME CON IL PAZZO DI WASHINGTON (AUGURI!)

los angelucci del rione sanita - vignetta by macondo antonio giampaolo silvio berlusconi alessandro sallusti

IL CONVENTO DEGLI ANGELUCCI E’ RICCO MA PER I GIORNALISTI DEL “GIORNALE’’, "LIBERO” E “TEMPO” TIRA UNA BRUTTA ARIA - NIENTE PIU’ INVIATI SE NON ‘INVITATI’, NIENTE PIU’ AUTO CON NOLEGGIO A LUNGO TERMINE, OBBLIGO DI STRISCIARE IL BADGE IN ENTRATA, TOLTE PURE LE CIALDE DEL CAFFE’ - DIECIMILA EURO IN MENO PER VITTORIO FELTRI, NIENTE MANLEVA PER LE QUERELE (FILIPPO FACCI HA PAGATO 30MILA EURO PER UNA CAUSA) - SALLUSTI NON C’E’ E QUANDO C’E’ NON PARLA. E IN BARBA AL MELONISMO SENZA LIMITISMO (‘’VELINE’’ DI PALAZZO CHIGI A STRAFOTTERE), LE COPIE CALANO - NERVOSISMO PER L’INSERTO ECONOMICO DI OSVALDO DE PAOLINI - L’ASSEMBLEA E LA PAROLA INNOMINABILE: “SCIOPERO”…