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DRAGHI A PASS DI CARICA! - NESSUNA RETROMARCIA DEL GOVERNO SUL CERTIFICATO VERDE: DAL 15 OTTOBRE E FINO AL 31 DICEMBRE SARA' NECESSARIO PER ENTRARE NEI LUOGHI DI LAVORO, PUBBLICI O PRIVATI - NONOSTANTE LE RICHIESTE DI RIVEDERE LE REGOLE, MAGARI ALLUNGANDO LA DURATA DEI TAMPONI, PALAZZO CHIGI HA DECISO DI TIRARE DRITTO - CI SONO ANCORA 4 MILIONI DI LAVORATORI SCOPERTI, DI CUI 300 MILA NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE - LUNEDì ARRIVERANNO LE LINEE GUIDA E...

Rita Querzè e Claudia Voltattorni per il corriere.it

 

green pass 3

Avanti tutta. Il decreto Green pass entra in vigore il 15 ottobre. Da quella data (e fino al 31 dicembre 2021, termine dello stato di emergenza), per entrare nei luoghi di lavoro, pubblici o privati che siano, sarà necessario esibire la certificazione verde ottenuta dopo la vaccinazione anti-Covid, o per tampone negativo effettuato massimo nelle 48 ore precedenti. Senza, non sarà possibile lavorare.

 

GREEN PASS

Nessuna retromarcia, dunque. Il green pass non cambia. Nonostante le richieste di rivedere le regole, magari allungando la durata dei tamponi, o di far addirittura slittare l’entrata in vigore del decreto approvato dal Consiglio dei ministri lo scorso 16 settembre, Palazzo Chigi tira dritto. Non c’è più tempo da perdere, soprattutto ora che, come ha detto due giorni fa il premier Mario Draghi «la pandemia è quasi finita».

 

L’obiettivo resta quello di far sì che il maggior numero di persone si vaccini e con l’80% di over 12 vaccinati in tutta Italia quasi raggiunto, il green pass diventa l’ultimo tassello per ridurre al minimo la quota di no vax e quindi far ripartire il Paese e l’economia.

 

badanti green pass

Si stimano oltre 4 milioni di lavoratori ancora non vaccinati, di cui circa 300mila nella Pubblica amministrazione. Ma se il ministro della Pa Renato Brunetta definisce il 15 ottobre «”D-day” per tutto il mondo del lavoro e il ritorno in presenza di tutta la pubblica amministrazione dopo lo smart working» e stima un tasso di crescita nel 2021 fino al 6,3%, per gran parte del mondo delle aziende il 15 ottobre sta diventando una data incubo. Proprio quel mondo che aveva spinto per l’obbligo del green pass nei luoghi di lavoro, ora rischia di scontrarsi con la sua applicazione.

 

Green pass in azienda

Alcuni nodi da sciogliere preoccupano aziende e datori di lavoro. Tra le associazioni delle imprese a non vacillare rispetto al supporto al green pass è Confindustria: «Ci aspettiamo che le aziende rispettino la legge in ogni sua prescrizione», si dice in viale dell’Astronomia. Le organizzazioni delle piccole imprese, da Confartigianato e Confcommercio, sembrano più inclini a chiedere semplificazioni e chiarimenti. Anche per evitare che qualche associato contravvenga alla norma.

 

Green pass in azienda 2

Ma Palazzo Chigi invita alla calma. Già lunedì dovrebbero arrivare le linee guida per l’applicazione del green pass nel lavoro privato, con chiarimenti più dettagliati sulle modalità organizzative. A partire dai controlli, per i quali sarà possibile scaricare una app per velocizzarli, sul modello di quello che già oggi avviene nella scuola.

 

Green pass in azienda 3

Per quanto riguarda, il pubblico impiego, sono pronte le linee guida per il controllo e la verifica del certificato obbligatorio per tutti coloro, dipendenti e visitatori, che entrano in un ufficio pubblico. Restano esclusi gli utenti. Il lavoratore senza non ha alcun diritto di usufruire dello smart working. I controlli sono a carico del dirigente o di qualcuno da lui delegato e possono essere fatti a campione o a tappeto, attraverso la app per smartphone «Verifica C-19» (per le amministrazioni più piccole) o in via automatizzata attraverso le piattaforme digitali della Pa.

Osho Green Pass Vaccino Lavoro

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