ELON SOGNA MAIALI ELETTRICI – MUSK PRESENTA LA SPERIMENTAZIONE DELL’IMPIANTO CEREBRALE “NEURALINK” SU TRE MAIALI (CHE FUNZIONA) – IL PROSSIMO PASSO È TESTARE IL CHIP, GRANDE COME UNA MONETA, SU CAVIE UMANE: “PUÒ AIUTARE A CURARE DEPRESSIONE, INSONNIA, PERDITA DELLA MEMORIA” – LA BATTUTA: "ANCHE IO POTREI AVERE UN NEURALINK IMPIANTATO NEL CERVELLO E VOI POTRESTE NON SAPERLO. ANZI, FORSE CE L'HO" – VIDEO
Gaia Scorza Barcellona per www.repubblica.it
Elon Musk l'ha chiamata la "demo dei tre porcellini" e qualcuno ha rilanciato citando i "cypork", un passo che va ben oltre le pecore elettriche dell'immaginario cyborg. In effetti Gertrude è il maiale con un chip grande come una moneta (8 mm, "come un Fitbit ma con i fili", ha detto Musk) impiantato nel cervello che gli spettatori (con mascherina i presenti, in streaming tutti gli altri) hanno potuto vedere muoversi nella paglia seguendo le sue connessioni cerebrali sul display di un computer. La presentazione di Neuralink è avvenuta a San Francisco.
"Un dispositivo del genere può effettivamente aiutare a curare disturbi quali perdita di memoria, perdita dell'udito, depressione e insonnia", ha spiegato Musk illustrando i nuovi risultati ottenuti dalla startup che dal 2016 studia nuove tecnologie di connessione per la cura di malattie neurologiche come Alzheimer, Parkinson e lesioni al midollo spinale.
gertrude, il maiiale su cui musk ha sperimentato neuralink
C'è voluto un po' perché Gertrude decidesse di muoversi, ma alla fine Musk ha potuto mostrare il grafico in movimento che tracciava l'attività neurale mentre l'animale grufolava nella paglia. Neuralink ha testato il dispositivo su tre maiali, con due impianti ciascuno, monitorati mentre si muovevano su un tapis-roulant, ha spiegato Musk che li ha descritti "sani, felici e del tutto simili a un maiale dal comportamento normale".
Ma Neuralink è andata anche oltre, procedendo con i primi studi clinici su un numero ristretto di pazienti umani per il trattamento di paralisi o paraplegia, ha spiegato il dottor Matthew MacDougall, senza però dare alcun dettaglio sui tempi.
Musk ha specificato che l'evento è stato organizzato per il reclutamento delle cavie umane, ma non per la raccolta di fondi. Il suo intento è di richiamare altri scienziati ed esperti per accelerare lo sviluppo di innovazioni per ora limitato ai laboratori accademici, come si è visto per tecnologie da lui finanziate per la costruzione di razzi, Hyperloop e auto elettriche, a cominciare da Tesla Inc e SpaceX.
Neuralink ha ricevuto un finanziamento di 158 milioni di dollari, dei quali 100 milioni da Musk e contra circa 100 persone nel suo staff. Al di là dell'assistenza sanitaria, Musk, che spesso mette in guardia sui rischi dell'intelligenza artificiale, ha affermato che l'impianto "garantirà il futuro dell'umanità come civiltà connessa all'intelligenza artificiale".
"Anche io potrei avere un Neuralink (impiantato nel cervello, ndr) e voi potreste non saperlo. Anzi, forse ce l'ho", ha scherzato Elon Musk che da sempre è abituato a celebrare con spirito i suoi successi su Twitter, che si tratti di un razzo sparato in orbita o di un microchip cerebrale.
In realtà, per il momento la gran parte dell'attuale ricerca all'avanguardia sulla connessione cervello-coputer viene è condotta su animali, fanno notare gli scienziati, con problemi di sicurezza e lunghe procedure di approvazione normativa che impediscono sperimentazioni umane su larga scala.
come funziona il robot che inserisce il chip neuralink nel cervello
Ma nel 2019 Musk aveva annunciato che l'azienda mirava a ricevere l'approvazione normativa per procedere sugli esseri umani entro la fine di quest'anno. Una tabella di marcia azzardata, secondo alcuni neuroscienziati, pur ritenendo fattibile il tracciamento e la stimolazione dell'attività cerebrale anche negli esseri umani.
In tanti anni di sperimentazione, gli impianti cerebrali su malati e paraplegici hanno dimostrato di poter aiutare a muovere protesi o piccoli oggetti, come la tastiera del computer o il cursore del mouse. Ora Neuralink lavora per integrare i risultati raggiunti finora sfruttando la tecnologia wireless perché gli impianti diventino più efficaci. Perché oggi sui maiali, ma domani - chissà - anche sugli esseri umani "il chip potrebbe modificare anche il modo in cui avvengono le relazioni tra esseri umani".
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