nina moric

ADESSO SIAMO TRANQUILLI: NINA MORIC È CAMBIATA E ORA È “UN’ALTRA DONNA” – L’EX DI CORONA A “OGGI” RACCONTA LA SUA “RINASCITA”: “DIREI PIUTTOSTO RIGENERATA. PERCHÉ DA L’IDEA DI UN PROCESSO. E PERCHÉ RINASCITA SA DI RESURREZIONE, E IO NON SONO MAI MORTA. ANCHE SE CI SONO ANDATA VICINO. SONO FINITA IN CODICE ROSSO ALL’OSPEDALE. HO RISCHIATO” – “HO LASCIATO LA TV, CHE PER ME ERA TOSSICA ED ERA GIÀ UN DECLASSAMENTO”  – L’ESORDIO CON VERSACE: “DOVEVO FARE PIPÌ, MI PERSI, FINII AL SECONDO PIANO E QUANDO USCII…”

Anticipazione da “Oggi”

COPERTINA OGGI 3-10 AGOSTO 2023

 

«Oggi ho la consapevolezza di valere. Ho perdonato i miei errori».

 

Nina Moric rompe un lungo silenzio con un’intervista al settimanale OGGI, in edicola da domani, dove racconta per la prima volta la sua rinascita dopo gli anni bui delle esagerazioni, del gossip, degli abusi. «Non direi rinata ma “rigenerata”. Perché dà l’idea di un processo. E perché rinascita sa di resurrezione, e io non sono mai morta. Anche se ci sono andata vicino… Sono finita in codice rosso all’ospedale. Ho rischiato… La vera ferita è che in 20 giorni non è venuto nessuno a trovarmi, tranne un amico».

 

Nina Moric, ex moglie di Fabrizio Corona, spiega: «Ho lasciato la tv, che per me era tossica. E la tv era già un declassamento: io nasco come modella. Modella di livello internazionale». E rivela i suoi esordi con Gianni Versace: «Andai a casa sua, in via del Gesù, dove faceva le prove finali. Dovevo fare pipì, mi persi, finii al secondo piano, nella stanza di Gianni, nel suo bagno privato. Quando uscii, me lo trovai davanti. Mi ordinò: “Walk!” (Cammina, ndr). Credevo volesse cacciarmi, quindi gli ho risposto: “Va bene, mi scusi”. E Gianni: “Sfila!”. Lo feci. Mi disse: “Domani sei su tutte le mie tre sfilate: a mezzogiorno, alle 15 e alle 20”. Ho cominciato così, avevo 18 anni».

 

nina moric

Il racconto Nina Moric è commosso: «A marzo dell’anno scorso sono uscita dall’ultimo appartamento senza avere una meta. Non sapevo dove andare. Stavo per rinunciare a combattere, a cercare soluzioni. Stavo così male che avevo rinunciato persino alla disperazione».

 

In totale solitudine: «Mi hanno abbandonata tutti. Non punto il dito. Ma è da quasi cinque anni che non ho più gli affetti primari. I genitori, le sorelle, la famiglia». E il figlio Carlos? «Mio figlio non è famiglia: è parte di me, siamo le due metà della luna, ce l’ho dentro. Ma è tanto che non lo vedo».

 

Poi la via d’uscita, anche attraverso l’arte. E l’accettazione di sé e del proprio corpo. «Prima ho abusato di botulino e di acido ialuronico, ma è da due anni che non mi faccio punturine. Avevo il terrore di invecchiare, che è tipica del mio ambiente di prima. E non è solo una questione di vanità. È la paura di non lavorare più. Se ti fai vedere con le rughe, ti insultano. Se le combatti, le rughe, ti insultano lo stesso. Ero schiava di quel sistema malato. Ho cercato di stare a quelle regole. Poi ho detto basta».

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